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Le poesie che mi invento

Picantina

Fiorin Florello
A mio avviso uno dei componimenti più belli mai scritti, che riesce a cogliere lo scorrere impetuoso del tempo (Ode XI, Orazio)

(testo originale indicato con accenti metrici per coglierne la "musicalità")

Tù ne quaèsierìs, scìre nefàs, quèm mihi, quèm tibi
fìnem dì dederìnt, Lèuconoè, nèc Babylònios
tèmptarìs numeròs. Ùt meliùs, quìdquid erìt, pati,
sèu plùris hiemès sèu tribuìt Iùppiter ùltimam,
quaè nunc òppositìs dèbilitàt pùmicibùs mare
Tyrrhenùm: sapiàs, vìna liquès èt spatiò brevi
spèm longàm resecès. Dùm loquimùr, fùgerit ìnvida
aètas: càrpe dièm, quàm minimùm crèdula pòstero

(traduzione di Luca Canali)

Non chiedere, o Leuconoe, (non è lecito saperlo) qual fine
abbiano a te e a me assegnato gli dèi,
e non tentare calcoli babilonesi. Quant’è meglio accettare
quel che sarà! Ti abbia assegnato Giove molti inverni,
oppure ultimo quello che ora affatica il mare Tirreno
contro gli scogli, sii saggio, filtra vini, tronca
lunghe speranze per la vita breve. Parliamo, e intanto fugge l’astioso
tempo. Afferra l’attimo, credi al domani quanto meno puoi.


Trovo particolarmente bello questo passo: Dum loquimur fugerit invida aetas (mentre parliamo fugge invido il tempo). Secondo me Orazio riesce davvero a cogliere la velocità con cui passa il tempo
Ciao Jc, tu non lo sai ma i threads sono 2. 1 per le poesie che ci inventiamo (questo) e uno per le poesie che ci piacciono, ma sono di altri

Solo che in questo è da parecchio che non scriviamo....
 

Waves

Master Florello
Permesso...?

FINALMENTE LA NOTTE
Cosa si può dire della notte che non sia già stato detto?
Madre pietosa ti accoglie nelle braccia, posa le labbra sui tuoi occhi bevendone le lacrime, ti culla piano finché ti prende il sonno e lascia accesa la sola luce fioca delle stelle. Premurosa via di transito per una nuova alba, sorridendo ti bacia sulla fronte, e si congeda fino al prossimo ritorno.

FINALMENTE IL GIORNO
Quando il Sole illumina i pensieri è perché il Giorno si è svegliato ed
esitante lascia il letto tiepido di sogni. Insonnolito ciabatta fino al bagno, poi apre la finestra, beve una tazzina di profumo di limoni ed esce dalla porta per andare a colorare il mondo.
Bellissime :love: :love: :love: :love: :love:
A mio avviso uno dei componimenti più belli mai scritti, che riesce a cogliere lo scorrere impetuoso del tempo (Ode XI, Orazio)

(testo originale indicato con accenti metrici per coglierne la "musicalità")

Tù ne quaèsierìs, scìre nefàs, quèm mihi, quèm tibi
fìnem dì dederìnt, Lèuconoè, nèc Babylònios
tèmptarìs numeròs. Ùt meliùs, quìdquid erìt, pati,
sèu plùris hiemès sèu tribuìt Iùppiter ùltimam,
quaè nunc òppositìs dèbilitàt pùmicibùs mare
Tyrrhenùm: sapiàs, vìna liquès èt spatiò brevi
spèm longàm resecès. Dùm loquimùr, fùgerit ìnvida
aètas: càrpe dièm, quàm minimùm crèdula pòstero

(traduzione di Luca Canali)

Non chiedere, o Leuconoe, (non è lecito saperlo) qual fine
abbiano a te e a me assegnato gli dèi,
e non tentare calcoli babilonesi. Quant’è meglio accettare
quel che sarà! Ti abbia assegnato Giove molti inverni,
oppure ultimo quello che ora affatica il mare Tirreno
contro gli scogli, sii saggio, filtra vini, tronca
lunghe speranze per la vita breve. Parliamo, e intanto fugge l’astioso
tempo. Afferra l’attimo, credi al domani quanto meno puoi.


Trovo particolarmente bello questo passo: Dum loquimur fugerit invida aetas (mentre parliamo fugge invido il tempo). Secondo me Orazio riesce davvero a cogliere la velocità con cui passa il tempo
Eh sì! Tradotta quest'anno per scuola....:giggle::V
 

Sevi

Fiorin Florello
Stamani ti ho goduto
più che potevo.
Sono rimasta in te
facendomi cullare
e poi abbracciandoti.
Ho percorso in lungo e in largo
il tuo profumo,
con ogni stile cercando di
accarezzarti senza offenderti.
Adoro sentire che mi muovo
come planando,
ed essere veloce pur scivolando
piano
in quel calore fresco che mi avvolge,
che solamente tu mi dai senza pretendere.

Adesso sto lasciando le tue onde,
e sento che tutto il sale
versato dal tuo blu dentro ai miei occhi…
era più dolce di questa nostalgia
che io vorrei versare in fondo a te,
solo guardandoti.



Di ritorno dal mare (adesso) ❤
 

Sevi

Fiorin Florello
La luce solitamente
se ne va via in silenzio.
Sillabe d'inquietudine
le ombre al suo passaggio.
Il buio si confonde
parlando ad alta voce
a un desiderio.
Come trasforma amore
sconfitta in terra fertile;
le stelle hanno sempre accenti
così invisibili
che a stento si pronunciano.
La luce solitamente
se ne va via tenendosi per mano
in pieno giorno.



(11.10.'21)❤
 

Sevi

Fiorin Florello
Il Natale?
Potremmo farlo al mare,
un giro tra ospedale
e ciminiere.
Potrebbe pure esserci la neve,
sull'acqua non è il massimo,
ma noi potremmo sempre chiedere
un miracolo,
di farla galleggiare senza sciogliersi,
a ricoprire tutta la distesa.
E noi...
noi soli lì seduti ad abbracciarci.
Un giorno in più non è richiesta
esosa.
I fiocchi versati dalla sposa
come lacrima di ghiaccio
a fare da discesa.
Si lacera il cuore scivolandoci
sopra.
Natale è in aprile,
anche se non nevica.



(a J.) ❤
 

Sevi

Fiorin Florello
Io per amarti sempre
sarò per sempre nata,
sarò la tua fornace e il ghiaccio secco,
l'esclamazione bestemmia
d'altro mondo,
la piovra a trattenerti dentro
a un sogno,
nulla fa effetto tranne il tuo ricordo,
e nullo amore che non può starti accanto.
Questa barbona non ti ha elemosinato,
non ha dovuto cercarti in fondo
a un pozzo,
per dissetarla avevi pronto il secchio,
colmo di verità secondo amore.

Primo dell'animo,
seguendoti negli occhi trovavo
sempre il mio.
Indietreggiando al volto...
perdo ogni volta il suo.




(a J. - 18.12.2015) ❤
 

Sevi

Fiorin Florello
Non mangio più.
E glielo disse così, tranquillamente.
Non ho altro modo per farcela.
A sopportare.

Non rido più.
E glielo disse così, a bassa voce.
Non ho altro modo per ricordare.

Non parlo più.
E glielo disse così, con i suoi occhi.
Non ho altro modo per cantare.

Non piango più.
E glielo disse così, senza il suo cuore.
Non ho altro modo per mentire.

Ma amo ancora.
E glielo disse così, dentro uno specchio.
Non conosco altri modi per morire.



(17.06.'11) ❤
 

Sevi

Fiorin Florello
"Hai detto che oggi eri silenziosa.
A me non dispiace, quando ti appoggi col pensiero su di me".

Quando e quanto vale la contentezza di ricordare.
Tu, che sei il mio amore, quello vero che non può finire.
Perché laddove un "uomo" può mentire per sempre... l'Amico come te non potrà mai tradire
 

Sevi

Fiorin Florello
E adesso tocca a te, mami ❤
Che non posso più toccarti da tanti di quegli anni...
Che spiccioli di anima potrei mai spendere, che io non abbia speso già in tante lacrime?

Eri tu la mia parte migliore.
L'anima vera.
Io sono solo la polvere che se ne è sprigionata per volare via.

Ma poi sei volata via tu, con le stelline luminose che ti appartenevano.
Ed è sempre una prigione il ricordo con la sua cruda sofferenza; lo è, a tratti, anche quando si ride pensando agli episodi divertenti, ai sorrisi, all'energia che in ogni cosa mettevi, all'amore che davi.

No, non posso più spendere spiccioli di anima adesso, ci vorrebbe la tua, allora forse ancora potrei farlo.
Sono rimasta al verde, anche di speranza.

Ho smesso di sognarti da quando quella volta, rincorrendoti in un negozio creato dalla mente che dormiva... ero riuscita a dirti "ti voglio bene".
Fu come se la mia anima avesse trovato, finalmente, un po' di pace.
Ma non è mica vero, sai?
Persone come me... la pace non la troveranno mai.

E mi viene in mente il regalino confezionato alla scuola elementare: la maestra ci fece trasformare un lungo cucchiaio di legno in un bellissimo fiore.
Il mio aveva i petali celesti (vedi i plumbi? un destino, perciò è come fossero un po' tuoi) di carta "vellutina", col bottoncino giallo... e un paio di foglie verdi, se ben ricordo.
C'era scritto "Grazie di tutto".
Te l'ho dato al ritorno da scuola, e ti era tanto piaciuto.

Grazie, mamma.
Grazie di tutto Mariarosa ❤
 

Sevi

Fiorin Florello
Abbiamo avuto modo di incontrarci
ma noi ci conosciamo già da tempo,
che il primo sogno te l'ho infranto io
dandoti luce in ciò che di più buio
si rappresenta Dio.
Eppure ci ho creduto e voglio credere,
perché al mattino i raggi innaffiano
i miei vasi
ricolmi di pensieri coltivati,
convinta spunteranno più orizzonti
da regalarti a farti amare sempre
il tuo respiro.

Son fiori di caffè a tenermi sveglia,
e le parole son semi del presente,
le mie doglie;
sono i tuoi occhi che un giorno chiederanno
motivi che avrò io da domandare.
Perché la luce non si può spiegare
neanche attraverso gli occhi di un bambino
se ha illuminato prima che riuscissi a
concepire il suo dolore.



11.09.'20 ❤
 

Sevi

Fiorin Florello
Abbiamo avuto modo di incontrarci
ma noi ci conosciamo già da tempo,
che il primo sogno te l'ho infranto io
dandoti luce in ciò che di più buio
si rappresenta Dio.
Eppure ci ho creduto e voglio credere,
perché al mattino i raggi innaffiano
i miei vasi
ricolmi di pensieri coltivati,
convinta spunteranno più orizzonti
da regalarti a farti amare sempre
il tuo respiro.

Son fiori di caffè a tenermi sveglia,
e le parole son semi del presente,
le mie doglie;
sono i tuoi occhi che un giorno chiederanno
motivi che avrò io da domandare.
Perché la luce non si può spiegare
neanche attraverso gli occhi di un bambino
se ha illuminato prima che riuscissi a
concepire il suo dolore.



11.09.'20 ❤

Sono diventata zia del mio secondo nipotino - Edoardo (Edo) - il 9 settembre 2020 :V
Ed è come se fosse la sua mami a "parlare", ovviamente :V
 

Sevi

Fiorin Florello
Le spine di una rosa
non possono che ridere
della fragilità dei fiori,
e mentre questi cadono
inesorabilmente…
si sentono importanti solamente
perché più dure al cuore
del ramo che le regge.

Ma non si può far subire alla terra
nel profumo il dolore,
quando anche un petalo solo
ha l'essenza di amare.




31.10.'17 ❤
 

Sevi

Fiorin Florello
Una specie di...


Ho cominciato a ridere per caso, mentre dormivo.
Ridevo davvero, ma proprio tanto tanto... avrei continuato all'infinito.
Una mano mi ha svegliata, scrollandomi appena e chiamandomi.
Mi sono arrabbiata... ma che c'è? (gli ho chiesto) ora non si può nemmeno ridere?
Mica piangevo, né strillavo, solo ridevo... era bellissimo! (ancora gli ho detto).
E ancor più bello era... che non me ne accorgevo.

Mi è dispiaciuto, ma non potevo non prendermela... ridiamo così poco!
Almeno in sogno dev'essere concesso, qualche volta.
E io son fortunata, perché mi accade spesso, ultimamente.
All'inizio credevo tu piangessi... (mi ha risposto, scusandosi).

Sarà che piango tanto, troppo (ma mi nascondo).
Sarà che dormo poco, troppo poco (e poi mi perdo).

Infatti più tardi ho pianto, perché ridevo.
Non si deve svegliare mai... chi ride con tanto gusto.
Neppure se fa rumore.
Nemmeno se dà l'idea che stia piangendo.
 
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