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Le oche da piuma

Waves

Master Florello
Sono rimasta scossa..informarsi a volte costa, eccome! se vi va, provate a leggere. :ciao:

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Spesso accade che prodotti venduti sul mercato, decisamente non etici in quanto realizzati sfruttando e torturando gli animali, abbiano delle caratteristiche tali, al tatto e alla vista, da ispirare sensazioni piacevoli: tenerezza, morbidezza, calore. A questo si aggiunge il fatto che quando un prodotto, soprattutto di vestiario, è di origine animale anziché sintetica sembra essere portatore, agli occhi del consumatore poco avvezzo ad analizzare ciò che acquista, addirittura di un valore aggiunto, ossia la “naturalezza”.


L’equiparazione tra "l’essere naturale" e "l’essere di origine animale" viene sempre sapientemente esaltata in chiave positiva e spesa dalle case di moda che perseguono come fine un incremento delle vendite e del prezzo stesso. È il caso delle pellicce, ad esempio, per cui capita a volte di imbattersi in etichette su guarnizioni di pelo animale che recitano “pelliccia vera: prodotto naturale che rispetta l’ambiente” .


Il marketing, si sa, non si ferma di fronte a nulla pur di vendere e attua operazioni di comunicazione che si fondano sull’emotività e sulle sensazioni superficiali degli acquirenti, ben sapendo che pochi di loro avranno la voglia e il tempo di approfondire e di riflettere su ciò che gli viene proposto. È difficile, questa è la triste realtà, che il cliente arrivi a realizzare che un animale chiuso per tutta la sua breve vita in una gabbia grande quanto se stesso e poi scuoiato (spesso anche vivo) è tutto fuorché qualcosa che si possa definire “naturale” e che i liquami e gli escrementi prodotti dall’allevamento, nonché i prodotti chimici ad altissimo tasso di tossicità utilizzati per la conciatura, siano al contrario dannosissimi per l’ambiente.


Alla fine ne siamo convinti: il piumino vero d’oca è migliore. Ma non ci hanno raccontato tutta la verità

Tuttavia, se nel caso della pelliccia è più raro, per il piumino d’oca, invece, l’utilizzo del termine “naturale” è la norma. Entrando in un negozio per acquistare ad esempio una trapunta, qual è la commessa che proponendovi quella imbottita con piume vere d’oca non ve la presenta, orgogliosa e sorridente, come prodotto di alto pregio e ‘naturale’? Quanta morbidezza, che calore avvolgente che si prova maneggiando uno di questi piumini, è veramente soffice ed irresistibile al tatto! Tutto sembra proprio dar ragione alla commessa e alla fine ne siamo convinti: il piumino vero d’oca è migliore. Ma non ci hanno raccontato tutta la verità. Ci hanno mostrato solo il risultato finale, ossia il prodotto in vetrina, di una filiera di produzione che non avremmo mai condiviso e che ci farebbe decisamente inorridire (per quello nessuno ce la racconta!).


Questa soffice e calda imbottitura contiene infatti una sofferenza indicibile: quella delle oche che, per realizzare quella trapunta, sono state spennate vive, senza anestesia, tra sofferenze così atroci che alcune di loro muoiono addirittura di crepacuore durante la crudele operazione. Le oche vengono di regola spennate ad appena 2 mesi di vita, quando sono quindi ancora dei pulcini e le loro piume sono molto morbide. Dopo averle afferrate con violenza, appese per il collo e aver loro legato le zampe, le lavoranti, con una freddezza e un’indifferenza raggelante (vedi video), strappano tutte le piume delle povere vittime che si contorcono e urlano dal dolore, impotenti sotto le mani di operaie ormai assuefatte ad infliggere torture.


Per una maggiore produzione si è ricorso agli allevamenti intensivi in grandi capannoni al chiuso, causa di stress per gli animali
in cui ciascuna operaia spiuma fino a 100 oche al giorno: una ogni 3-4 minuti. Non c'è tempo per lavorare con delicatezza e nessuna sembra accorgersi più delle grida di dolore delle oche: per loro questo lavoro pagato a cottimo è diventato un'abitudine e più oche spennano più sostanzioso è il compenso.


Le oche, così traumatizzate e spogliate del loro piumaggio, vengono ributtate nel recinto; giaceranno a terra tremanti, per ore, in uno stato di apatia e di vero shock, sofferenti per il freddo e per le ferite aperte provocate dalla violenza dello strappo durante lo spiumaggio. Dopo due mesi l’operazione verrà ripetuta, e poi per altre 2 volte. A circa 8 mesi di vita quindi, quando la qualità delle piume comincia a risentire dei ripetuti ‘strappi’, per alcune oche, le più fortunate, il calvario finirà, in maniera cruenta ma comunque finirà: verranno uccise per decapitazione e la loro carne venduta. Le altre invece andranno incontro ad una delle più atroci torture che l’uomo si stato mai in grado di escogitare sugli animali: l’ingozzamento forzato per la produzione di fegato grasso d’oca. Per settimane le oche verranno iperalimentate forzatamente, con un imbuto infilato nel becco fin giù nello stomaco, affinché il loro fegato si ammali e diventi enorme, fino a 10 volte la dimensione normale; poi saranno ‘pronte’ e quindi uccise.



Le oche vengono di regola spennate ad appena 2 mesi di vita, quando sono ancora dei pulcini e le loro piume sono molto morbide
Lo spiumaggio da vive - definitoestremamente crudele dai veterinari e persino dagli stessi avicoltori - consiste nel rimuovere il manto più morbido, quello che precede la formazione delle penne vere e proprie, per questo motivo ne sono vittime i pulcini. La piuma è una produzione cornea dell’epidermide di tutti gli uccelli: costituisce il rivestimento contro il freddo ed ha finalità di termoregolazione per cui assolve a funzioni fisiologiche fondamentali. Per questo oltre al momento, terribile, dello spiumaggio, questi animali risentono del fatto di rimanere sprovvisti del loro manto per il periodo successivo. Questo trattamento infatti può anche comportare la morte dell’animale per lo stress cui viene sottoposto o per il freddo che deve poi sopportare.

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Platycodon

Florello
Waves, è una vera schifezza, delle orribili pratiche violente per puro scopo egoistico, ormai superfluo visto i sofisticati impianti di riscaldamento odierni. Superfluo, come tutto lo scempio che viene fatto dietro le quinte del teatrino di vanto, e sperperazione umana.

So che svio dal discorso, ma è da un po'di tempo che ho cominciato a preoccuparmi dei prodotti che utilizzo per la cosmesi, ci sono delle belle app che per ogni prodotto indicano l'inci dei prodotti per usare meno sostanze inquinanti possibili.

Bisogna cercare di fare il massimo per ciò che ci circonda, iniziando da poco

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Olmo60

Guru Master Florello
e Brava Waves che lo ricordi! :su:
dico lo ricordi perchè non è che la gente non lo sa, semplicemente non interessa.
la battaglia è lasciata volentieri in mano a quei matti degli animalisti, tanto lo fanno per vocazione.
sembra che la gente vada a dormire con meno dieci....la casa con le crepe nei muri....il tetto sfondo...ma un qualsiasi pseudo-piumone non scalda?
non ce l'avete un pigiama di pile?
una cècia?
Solo crudeltà gratuita. :cautious: vale anche per il piumino, giubbottino, cappottino e cappellino.
consumisti
menefreghisti
"medievalisti" e anche isti tò.:D
 
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veciamarta

Giardinauta Senior
Mi ricordo questa cosa, Report nel 2014 fece giusto un servizio.
Era la Moncler, sotto accusa. Uscì la polemica ma nel giro di breve tempo, sparì tutto. Come capita sempre.
Io mi ricordo che da piccola avevo il piumone di gallina. Era un vecchio piumone della mia bisnonna. Le piume erano le stesse che tanti anni prima vennero prese dalle galline che si allevavano. Dato che degli animali dell'aia non si buttava niente, si mangiavano le galline e le piume si usavano.
Infatti nella mia ignoranza, pensavo si facesse così. Le stesse oche allevate ad uso alimentare, le piume venivano riciclate per le imbottiture. Invece no, come le pecore, solo che mille volte peggio. Comunque posso andare fiera, a parte il suddetto piumone, mai avuto giacche, giacchette e altro, fatto di piume ;).
Il patè d'oca poi è una cosa davvero...boh. Ricordo al riguardo il commento di una persona che ora mi sfugge il nome. Disse più o meno che, si può essere insensibili o fregarsene del benessere dell'animale, però solo l'idea che stai per mangiare un fegato malato (perchè obbiettivamente è malato... un fegato in sofferenza... e tu te lo mangi!) dovrebbe far riflettere. Se te ne freghi del benessere animale, almeno ragiona sul tuo e pensa a quel che ingurgiti.

Comunque, dato che anche il vestiario in poliestere, inquina perchè produrre plastica, se da una parte aiuti alcuni animali dall'altra contribuisci ad inquinare l'ambiente, ricordarsi che l'unico metodo è il Riutilizzo! riutilizzare, riutilizzare e riutilizzare! Ho giacche che hanno 20 anni (oltre no perchè non sono così vecchia :D), e continuo ad usarle. Non esiste che le butto perchè passate di moda. Se sono buone (e anche se non lo sono :p) io continuerò ad usarle.

Così come per tutto: PC, telefonini ... se si possono aggiustare con poco spreco, perchè buttarli? non esiste!
 
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