Ciao
Si chiamano Physalis alkekengi.
Quest'anno le ho piantate, se ne è salvata solo una, ma avecndola un pelo trascurata non ha fiorito, quindi niente lampioncini per me!
Ti faccio un copia-incolla dal mio file di appunti "rubati"
Ciao
Anitka
L'Alkekengi (Physalis alkekengi L.) è una pianta perenne che produce bacche commestibili; appartiene, come il pomodoro e la patata, alla famiglia delle Solanaceae.
È un'erbacea perenne. Si coltiva facilmente, da origine ad un rizoma strisciante interrato molto profondamente: in questo modo è permessa la propagazione e la rivegetazione conseguente alla stasi invernale.
Fiore: Bianco, piccolo e a forma di campanella, spunta all'ascella delle foglie; tipici i calici arancioni di consistenza simile alla carta. Fioritura estiva (da luglio ad agosto).
Foglia: È verde chiara e ovale, di una lunghezza tra i 5 e gli 8 cm. Quando i frutti maturano lascia la sua sede. Le foglie e il rizoma sono velenosi perché contengono solanina che provoca mal di testa, vomito, nausea e diarrea che compaiono entro 2-24 ore. L'unico sintomo che dura più di 24 ore è la diarrea che può manifestarsi per più giorni.
Fusto: Può arrivare fino a 1m di altezza, è eretto, ramificato, subglabro ed angoloso.
Terreno: Secco. Non è di grossa importanza la sua composizione. L'habitat ideale è in boschi umidi o in siepi fino a 1000 mt s.l.m.
Esposizione: La crescita della pianta è favorita dall'esposizione non diretta ai raggi solari: preferisce poca ombra.
Temperatura: Questo tipo di pianta si adatta molto bene alle alte temperature. Non scendere sotto i 6°C
Usi: Anche secondo l'uso popolare, possiede molte proprietà terapeutiche tra le quali spiccano azioni contro i calcoli renali e vescicali e come forte diuretico. I calici di colore arancio acceso che avvolgono le bacche di questa specie rendono la pianta adatta a fini decorativi.
Bacche: Unica parte commestibile della pianta. In genere sono mature a settembre ed hanno la forma di una piccola ciliegia. Dalle bacche si può ricavare un'ottima marmellata. Si possono mangiare da sole o aggiunte alle insalate. Se seccate leggermente si possono mettere sott'aceto o in salamoia. Contiene vitamina C, acido citrico, tannino e zucchero. In erboristeria si usava per le malattie in cui c'era bisogno di un'azione diuretica marcata. Vengono preparate candite o ricoperte di cioccolato fondente.
Fioritura: da luglio ad agosto
Impianto: in marzo-aprile
Iirrigazione: Solo in periodo estivo o in caso di prolungata siccità
Concimazione: Utilizzare del concime liquido una volta al mese
Propagazione: Tramite semina
Rinvaso: Inizio primavera quando necessario
Potatura: Eliminare le parti secche o danneggiate
Avversità: L'Alchechengio può essere soggetto a funghi
Piccoli consigli: In caso di coltivazione in vaso evitare i ristagni d'acqua. Non necessitano di cure particolari. E' sufficiente recidere le parti danneggiate