ancora qualche riflessione e poi gli eccessi...
La tenerezza mi accompagna in ogni momento della mia vita e percepire quella altrui, mi disarma totalmente fino alle lacrime.
Mi fa star bene leggere o sapere di un bel gesto o mi appaga profondamente un lieto fine così come la generosità e l'altruismo mi coinvolgono i sensi.
Cerco sempre tutti i perchè alle cose e ai comportamenti delle persone. Tendo sempre a dare una seconda chance a chi ferisce e se ne rende conto ma se viene disattesa anche questa nuova opportunità, allora è difficile che ritorni sui miei passi.
Spiego quanto più possibile nel comportamento degli altri, ma non giustifico certe azioni perchè ho imparato a chiudere la porta di fronte a cose che capisco essere corredate da un certo malanimo o da una cattiva coscienza.
Non ho paura delle parole, nè di quelle degli altri nè di quelle che dico a me stessa. Non ho paura di leggere la realtà, anche se profondamente amara o se crudele e, nel palesarla ad altri, spesso vengo tacciata di essere una Cassandra o di essere pessimista, quando in realtà ho solo la forza di non girare la faccia dall'altra parte quando qualcosa di negativo nella mia vita o nella realtà, mi si para davanti agli occhi. Temo più la scarsa obiettività che la verità nuda e cruda, così come non sopporto chi colpevolizza gli altri per stare bene con sè stesso. Il senso di colpa è uno degli strumenti più subdoli che esistano nella comunicazione e nell'educazione, perchè altera la percezione della realtà e rende fragili le persone nel confronto.
Mi appassionano moltissime cose. Cerco di sapere quanto più posso di qualunque cosa mi sfiori. La mia mente non è mai zitta, non sta tranquilla un secondo. Ricevo una quantità di stimoli tale, da non riuscire a gestirli tutti, talvolta, ma la sensazione della mia mente così in fermento, così piena di pensieri, di riflessioni, di momenti di profonda intimità, mi appassionano ancora di più e mi stimolano a proseguire in questo percorso.
Nella mia intensa attività fisica e mentale, posso essere comunque una persona silenziosa, addirittura pigra, tranquilla e accompagnata da un'indole mite, mansueta e quasi bucolica. Insomma so stare anche in silenzio, so ascoltarlo e so tacere per mettermi in religioso ascolto degli altri.
Ho un forte spirito di osservazione di tutto ciò che mi circonda, ma soprattutto mi affascina stare in silenzio e studiare i gesti degli altri, cercare di decodificarli, di leggerli.
Chi sareste se foste liberi di incarnare appieno senza limitazioni la vostra vera indole, le vostre più recondite profondità? Che fareste? Eccedereste in qualcosa?
Wal, più di ciò che sono non saprei. Già così, starmi dietro è un'impresa...almeno questo è ciò che mi dicono le persone che ho vicine.
In quanto agli eccessi...beh, io ne sono la regina. Sono mooolto eccessiva, appunto, e questo talvolta non piace agli altri. Penso che nemmeno questi post piaceranno a molti, infatti qualcuno dirà che sono eccessiva, egocentrica, logorroica, etc. etc....beh, mi spiace ma non si può scrivere di sè stessi a spizzichi e mozzichi, quando ci si frequenta da quasi 46 anni e poi, una volta che mi decido a vuotare il sacco, lasciatemelo fare, lasciatemi sfogaaaare, lasciatemi gridaaaare...(come diceva Pappalardo, n.d.r.)
Sono così e non ci posso fare nulla, perchè è parte di me e perchè quasi sempre la vita è stata eccessiva con me e non certo in senso positivo. Se ti raccontassi ciò che ho passato nella mia vita, quasi stenteresti a crederci eppure è così.
Non c'è rimedio perchè io sono ciò che sono e, come tale, o mi si ama o mi si detesta. Non ci sono mezze misure di solito nei rapporti di relazione che ho con le altre persone, ma non perchè sia io a volerlo, semplicemente perchè è qualcosa che sperimento da sempre.
I miei amici sono davvero miei amici, nel senso che mi conoscono, sanno chi sono e mi vogliono profondamente bene per questo.
Molte altre persone mi vivono come un fastidio o come un pericolo o come la rappresentazione delle loro frustrazioni, delle loro incapacità e quindi mi detestano oppure percepiscono che non sono per nulla formale e questo destabilizza, spaventa perchè non sono molto prevedibile.
Da qui, a cercare di distruggermi come idea, come concetto, come rappresentazione di un modo profondamente diverso di vivere e di concepire la vita, il passo è davvero breve.
Aggiungi che ho il brutto vizio di mettere le persone di fronte a sè stesse e vedi un po' se tutti mi possono amare...Poi, sai, temo molto quelli che dicono di essere amati da tutti e mi viene sempre in mente, quando sento questa frase, una bella tappezzeria che va bene in qualunque casa e in qualunque stanza...
Oppure se vi sentite in pace con la vostra materia pulsante, cosa pensate sarebbero le persone che vivono accanto a voi o che incontrate ogni giorno per strada o con cui incrociate lo sguardo la mattina mentre vi ricate a lavoro, se mostrassero la loro vera natura?
La materia pulsante, per definizione, non è MAI sinonimo di pace.
L'unico modo per poterci convivere, è accettarla in quanto tale, come facente parte di sè stessi e come tale, nè giusta nè sbagliata.
Conosci il Mito della caverna di Platone?
Wal, le persone mostrano sempre ciò che è la loro vera natura, siamo noi che non abbiamo i giusti occhi per vederla perchè cerchiamo di vedere quel che vogliamo vedere o che ci permettiamo di vedere o che riusciamo a vedere o che ci hanno abituato ed educato a vedere, ma se impariamo a guardare bene e a leggere tutta una serie di input, possiamo scoprire che, a gradi linee, ognuno di noi, mostra sempre sè stesso.