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la soluzione di confidor si può conservare?

desarti

Aspirante Giardinauta
tempo fa ho preparato il confidor, una bottiglia, da dare per via fogliare, solo che me ne è avanzato tanto e l'ho lasciato nella bottiglia di plastica tappata. è stato esposto un po' al sole e al caldo: il chimico che è in me mi dice che i componenti in questo modo posso essersi alterati e quindi non avere più effetto, o, nel peggiore dei casi, essere dannosi per la pianta se spuzzati. ma purtroppo il chimico è anche un pessimo giardiniere... voi giardinauti che mi dite al rigurdo? lo posso usare o lo butto?
 

peppone69

Esperto in Macchine agroforestali e da giardino
io al posto tuo non lo avrei nemmeno comprato: è un prodotto non biodegradabile e forse addirittura tossico.
La casa produttrice è stata denunciata perchè sosteneva fosse biocompatibile...
Il suo principio attivo (cloro e derivati nicotinici) si chiama imidacloprid...
leggi un pò qua:
http://www.mieliditalia.it/imidacloprida.htm

Se lo devi smaltire io ti consiglio di rivolgerti all'azienda dei rifiuti segnalando che devi smaltire un prodotto non biodegradabile...e darlo a loro...!!!
Saluti
Peppone
 

desarti

Aspirante Giardinauta
immaginavo che non fosse biodegradabile (da quando le "medicine" sono biodegradabili???) infatti non avevo intenzioni di buttare la soluzione nel lavandino. il mio dubbio era solo se potevo utilizzarlo ancora (la soluzione diluita) per trattare le piante oppure no. comunque era l'unico rimedio contro la larva miantrice che a quanto pare infesta tutta la mia zona...
 

peppone69

Esperto in Macchine agroforestali e da giardino
se vuoi posso provare a chiedere alla mia donna (che non è un botanico ma medico per esseri umani) cosa pensa a proposito dei tempi di decadimento della molecola...io di chimica non ne capisco molto...lei più di me sì, e sicuramente anche tu...!!!
Ma sulla bottiglia non c'è scritto proprio nulla in merito?
brutta faccenda la minatrice...io avevo avuto, ma ti parlo di più di 25 anni fa, uno sgradevole incontro con questa larva che ci stava falcidiando la vite nell'azienda agricola di mio nonno, in provincia di Piacenza. Mio nonno, che già all'epoca era contrario all'utilizzo della chimica in agricoltura e che fu fra i primi della zona ad avere le primissime e confuse marchiature bio, escogitò un sistema del tutto naturale che ci permise di salvare un buon 60 per cento del coltivato e del raccolto...
SOLO CHE NON MI RICORDO QUALE SISTEMA O INTRUGLIO BIOLOGICO UTILIZZÒ....!!!!
...che frana...
Io comunque nella mia azienda ho faticato assai per ottenere la certificazione BIO e quindi certi prodotti non li uso...va anche detto che per fortuna non ho più incontrato quella larva malefica!!!!!
 
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Sevi

Fiorin Florello
Interessa molto anche a me questa cosa, grazie di aver posto il quesito :)

Devo dire che l'ho usato quando era già in bottiglia da un annetto quasi, non ricordo però se aveva fatto effetto, è passato troppo tempo :storto:

Era quello da somministrare tramite annaffiatura e la bottiglia non era stata esposta al sole poiché le tengo sempre al riparo :)

Sono molto curiosa in merito :rolleyes:
 

peppone69

Esperto in Macchine agroforestali e da giardino
allora: la mia donna si è studiata attentamente la formula chimica ed i test di decadimento della molecola e dice che, poichè si tratta di prodotto relativamente recente e di conseguenza non se ne conosce ancora il tempo di dimezzamento, e dato che gli inibitori dei recettori dell'acetilcolina hanno normalmente tempi di dimezzamento di svariati anni (a volte anche più di mezzo secolo) le proprietà del composto non dovrebbero essere rapidamente deperibili.
Prova ne è che persiste nel terreno anche per anni, andando ad inquinare addirittura le falde acquifere.
Si tratta in ogni caso di un prodotto ad elevatissimo impatto ambientale, nocivo se non addirittura letale per pesci, crostacei, volatili, piccoli roditori, piccoli felini, aracnidi ed insetti utili. Pare essere tra le principali cause della morìa di api che sta imperversando.
Sembra inoltre essere nocivo addirittura ad alcuni vegetali, fra i quali ortaggi come i cavoli ed i piselli.
http://www.mieliditalia.it/imidacloprida.htm

Ragazzi...perchè usate questa roba????
saluti
peppone
 
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desarti

Aspirante Giardinauta
eh portroppo peppone il confidor è il male minore... sai quante schifezze buttano sulle piante? e tutto questo va ad influire sull'intero ciclo ambientale... certo io lo uso solo sulle mie dieci piantine sul balcone e non credo che ciò possa causare la moria di tutte le api del pianeta. una mano culla coscienza se la dovrebbero mettere i grandi coltivatori...
 

peppone69

Esperto in Macchine agroforestali e da giardino
eh portroppo peppone il confidor è il male minore... sai quante schifezze buttano sulle piante? e tutto questo va ad influire sull'intero ciclo ambientale... certo io lo uso solo sulle mie dieci piantine sul balcone e non credo che ciò possa causare la moria di tutte le api del pianeta. una mano culla coscienza se la dovrebbero mettere i grandi coltivatori...

quello che dici è in larga misura vero, però io penso che da qualche parte si debba pur cominciare.
Ma non tutti i coltivatori sono da mettere sullo stesso livello.
Io ad esempio sono un medio-grande coltivatore. Ho 58 ettari di terreno dei quali 38 di bosco e 20 di coltivato (vite, frutteto ed ortaggi). Io ho scelto la lotta biologica e devo dire che ne sono contento.
 
S

scardan123

Guest
Ho 58 ettari di terreno .

:eek: Cavolo! 580.000 mq di terra, sei ultra-milionario! Complimenti...


PS: io il confidor lo uso una volta l'anno per le rose (ne consumo in tutto 15 ml), così come 2-3 volte l'anno do il gliphosate sul viale, ma poi non uso altro. Non è proprio 100% bio, ma insomma di veleni ne uso ben pochi secondo me, e in confronto a chiunque viva qua attorno a me.
Gli ibischi se li gestiscono invece le coccinelle e anche sugli alberelli da frutta non do niente.

Merenda:
coccinella2.jpg
 
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peppone69

Esperto in Macchine agroforestali e da giardino
:eek: Cavolo! 580.000 mq di terra, sei ultra-milionario!

...magari lo fossi!!!!
innanzitutto qui in montagna la terra ad uso agricolo costa veramente MOLTO poco...quello che ti costa è poi il lavoro per renderla produttiva. Inoltre considera che la gran parte è bosco (per carità: io sono un boscaiolo ed avere bosco mio mi torna utile) che vale ancora meno della terra agricola!!!
poi, se confronto la mia piccola azienda con quella nella quale sono nato e cresciuto, di proprietà di mio nonno paterno in provincia di Piacenza...quasi 4700 ettari di coltivato a mais, pomodori e uva...io posso tranquillamente scomparire!!!!
 
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kiwoncello

Master Florello
allora: la mia donna si è studiata attentamente la formula chimica ed i test di decadimento della molecola e dice che, poichè si tratta di prodotto relativamente recente e di conseguenza non se ne conosce ancora il tempo di dimezzamento, e dato che gli inibitori dei recettori dell'acetilcolina hanno normalmente tempi di dimezzamento di svariati anni (a volte anche più di mezzo secolo) le proprietà del composto non dovrebbero essere rapidamente deperibili.
Prova ne è che persiste nel terreno anche per anni, andando ad inquinare addirittura le falde acquifere.
Si tratta in ogni caso di un prodotto ad elevatissimo impatto ambientale, nocivo se non addirittura letale per pesci, crostacei, volatili, piccoli roditori, piccoli felini, aracnidi ed insetti utili. Pare essere tra le principali cause della morìa di api che sta imperversando.
Sembra inoltre essere nocivo addirittura ad alcuni vegetali, fra i quali ortaggi come i cavoli ed i piselli.
http://www.mieliditalia.it/imidacloprida.htm

Ragazzi...perchè usate questa roba????
saluti
peppone

Scusami Peppone, ma il fatto che l'imidacloprid venga definito come inibitore irreversibile dei ricettori colinergici nicotinici non significa che abbia tempo di dimezzamento di anni. In effetti viene metabolizzato in prodotti inattivi sia nei tessuti della pianta sia a livello del terreno. Se applicato per via radicale e non fogliare ha un effetto prolungato, certo, ma non per questo va criminalizzato, tant'è vero che i tempi di sicurezza non sono così drammatici (3 giorni per carciofi, lattuga, cetrioli, cavoli vari ecc. fino ai 30 giorni per le fragole ed ai 50 giorni per il pero). Con ciò apprezzo il tentativo di limitare l'uso di firofarmaci ma attento, sei certo che le sostenze ammesse in biologica siano davvero innoque? Pensa al rotenone ammesso fino a poco tempo fa ma potente tossina parkinsogena; e il solfato di rame non è neurotossico?
 

peppone69

Esperto in Macchine agroforestali e da giardino
io ho scritto che " NORMALMENTE" gli inibitori dei recettori acetilcolinici hanno tempi di dimezzamento assai prolungati. non che necessariamente per tutti questi composti sia così e non è legato tanto alla loro azione anticolinergica quanto proprio alla specificità della singola molecola a prescindere dalla sua funzione diretta.
In ogni caso, se ti vai a dare uno sguardo al link che ho postato, vedrai che in america (mi sembra nel minnesota) è persistito come prodotto attivo nel terreno per anni.
Tu poni - correttamente - un distinguo fra l'utilizzo fogliare e quello diretto nel terreno...verissimo...a condizione che poi non piova giù pesante e non ti trascini tutto dalle foglie al terreno.
Sui tempi di sicurezza della molecola non c'è poi una gran chiarezza: la principale casa produttrice della molecola non dice nulla, ma alcune ricerche indipendenti parlano abbastanza chiaro in merito.
Il rotenone non so proprio cosa sia: non l'ho mai usato.
Quanto al solfato di rame (che è effettivamente ammesso dagli standard bio) dipende tutto dalla sua concentrazione...ma non direi proprio che possa essere paragonato all'imidacloprid in quanto a devastante impatto ambientale.
poi...io faccio il boscaiolo, il giardiniere, il contadino ed il meccanico di motori agricoli e, come ho già scritto,di chimica ne capisco meno di niente...per cui...
saluti peppone
 
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