lisyy
Esperta in identificazione delle piante
Famiglia: Rosaceae
Uso: strisciante, tappezzante nelle bordure miste, al piede di arbusti leggeri, come fiore reciso, pianta medicinale e persino in cucina.
Sempreverde: No. In inverno la parte aerea muore, ma il rizoma sotterraneo sopravvive e a primavera genera nuova vegetazione.
Esposizione: in posizione fresca e ombra luminosa, dove possa ricevere il sole nelle ore del mattino. Al Centro e al Sud evitare il sole.
Terreno: coltivare in buona terra da giardino, drenata e arricchita con un po' di concime (es. qualche manciata di stallatico per metro quadrato).
Necessità idriche: soffre la siccità, ama il terreno umido, in estate bagnare anche tutti i giorni, senza aspettare che la terra si asciughi.
Avversità: nessuna conosciuta in particolare.
Vi parlo oggi di una erbacea dal fascino particolare: l'Alchemilla. Sarà per la forma delle foglie o della loro capacità di trattenere l'acqua, del loro colore quasi azzurrino, per la piccola nube di fiorellini color verde acido, ma questa pianta, da sempre è stata al centro dell'attenzione di alchimisti, medici e famosi giardinieri, quest'ultimi, soprattutto inglesi.
Un po' di notizie.
Conosciuta anche con il nome di Ventaglina (per la forma delle foglie), Erba Stella (per la forma dei fiorellini), Lady's Mantle (mantello di Signora) e tanti altri. Il suo nome forse è derivato dalla parola alchimia, in riferimento agli alchimisti che ne raccoglievano la rugiada depositata al mattino sulle foglie, che chiamavano "l'acqua degli angeli", oppure da una parola araba con un suono simile dal significato di mantello.
Alchemilla vulgaris possiede diversi principi attivi, perciò viene utilizzata nelle preparazioni erboristiche o medicinali grazie alle sue molte proprietà, tra cui quella antisettica, antalgica, astringente, cicatrizzante e tante altre. Viene usata anche in cucina, come foglia da aggiungere alle insalate (io non l'ho mai provata, però).
Il genere Alchemilla comprende circa 250-300 specie, originarie del emisfero settentrionale (Europa Occidentale e Centrale) e zone montane di Africa e India.
In Italia A. alpina, A. arvensis, A. vulgaris, A. conjuncta vivono spontanee nei prati umidi e nei boschi di Alpi e Appennini.
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Questa foto presenta Alchemilla mollis, la specie più coltivata a scopo ornamentale.
Uso: strisciante, tappezzante nelle bordure miste, al piede di arbusti leggeri, come fiore reciso, pianta medicinale e persino in cucina.
Sempreverde: No. In inverno la parte aerea muore, ma il rizoma sotterraneo sopravvive e a primavera genera nuova vegetazione.
Esposizione: in posizione fresca e ombra luminosa, dove possa ricevere il sole nelle ore del mattino. Al Centro e al Sud evitare il sole.
Terreno: coltivare in buona terra da giardino, drenata e arricchita con un po' di concime (es. qualche manciata di stallatico per metro quadrato).
Necessità idriche: soffre la siccità, ama il terreno umido, in estate bagnare anche tutti i giorni, senza aspettare che la terra si asciughi.
Avversità: nessuna conosciuta in particolare.
Vi parlo oggi di una erbacea dal fascino particolare: l'Alchemilla. Sarà per la forma delle foglie o della loro capacità di trattenere l'acqua, del loro colore quasi azzurrino, per la piccola nube di fiorellini color verde acido, ma questa pianta, da sempre è stata al centro dell'attenzione di alchimisti, medici e famosi giardinieri, quest'ultimi, soprattutto inglesi.
Un po' di notizie.
Conosciuta anche con il nome di Ventaglina (per la forma delle foglie), Erba Stella (per la forma dei fiorellini), Lady's Mantle (mantello di Signora) e tanti altri. Il suo nome forse è derivato dalla parola alchimia, in riferimento agli alchimisti che ne raccoglievano la rugiada depositata al mattino sulle foglie, che chiamavano "l'acqua degli angeli", oppure da una parola araba con un suono simile dal significato di mantello.
Alchemilla vulgaris possiede diversi principi attivi, perciò viene utilizzata nelle preparazioni erboristiche o medicinali grazie alle sue molte proprietà, tra cui quella antisettica, antalgica, astringente, cicatrizzante e tante altre. Viene usata anche in cucina, come foglia da aggiungere alle insalate (io non l'ho mai provata, però).
Il genere Alchemilla comprende circa 250-300 specie, originarie del emisfero settentrionale (Europa Occidentale e Centrale) e zone montane di Africa e India.
In Italia A. alpina, A. arvensis, A. vulgaris, A. conjuncta vivono spontanee nei prati umidi e nei boschi di Alpi e Appennini.
Questa foto presenta Alchemilla mollis, la specie più coltivata a scopo ornamentale.
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