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Kiwi senza frutti in appennino

tripuz

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti,
ormai sono più di 5 anni che ho un filare di kiwi (5 femmine e 2 maschi) in un'aiuola rialzata posizionata a sud, esposta al sole pieno quasi tutto il giorno e quindi forse un po' secca, sull'appennino modenese (poco meno di 800 metri di altitudine). Il clima è temperato, con spolverate di neve d'inverno (le piantine quando erano più piccole le ho coperte con del tessuto), e le estati soleggiate ma non eccessivamente calde.
Le piante sono rigogliose, da un paio d'anni ho anche provato a potarle tagliando i rami vecchi e potando un po' i giovani, come ho letto; il terreno di partenza era un po' argilloso, quando ho messo le piantine ho quindi aggiunto del terriccio universale e concimo regolarmente con concime apposito per kiwi. Ciò nonostante, non hanno mai fatto né fiori né frutti. Mi chiedo quale possa essere il motivo: l'altitudine, la temperatura, il terreno, l'esposizione, la mancanza di umidità...vi chiedevo quindi qualche consiglio in merito.
Grazie in anticipo!
 

LucaXY

Master Florello
Ciao, la prima cosa di cui devi andare a conoscenza è se il Kiwi è stato innestato, infatti questa pianta non è autofertile in quanto è una pianta DIOICA (individui maschili e femminili diversi).
 

Barbabietolo

Aspirante Giardinauta
È certamente un problema di potatura: il kiwi va potato con grande cognizione di causa, infatti produce frutti soltanto su rami di una certa età, mentre il suo incredibile vigore vegetativo impone pesanti asportazioni (in altre parole le cose da tagliare sono così tante, e quelle da lasciare sono da selezionare in base a criteri così precisi che non è possibile affidarsi al caso). Dovendo porre un freno alla crescita sconsiderata di queste piante hai tagliato anche le diramazioni fruttifere: hai tagliato tutto quanto in maniera omogenea invece di selezionare anno per anno le singole diramazioni complete da lasciare sviluppare. A complicare il tutto potrebbe anche essere intervenuto l'intreccio dei rami appartenenti a piante femminili e maschili (ancora più soffocanti).
Purtroppo io so individuare il tuo problema, ma non indicarti la soluzione: forse potresti rivolgerti a un professionista e seguirlo mentre pota, imparando come si fa.

Ciao, la prima cosa di cui devi andare a conoscenza è se il Kiwi è stato innestato, infatti questa pianta non è autofertile in quanto è una pianta DIOICA (individui maschili e femminili diversi).
Ha scritto che possiede addirittura due individui maschi per cinque femmine.
 
Ultima modifica:

LucaXY

Master Florello
Ti volevo chiedere, hai eseguito concimazioni azotate eccessive? Se fosse così avresti un grande sviluppo della parte vegetativa e nulla di quella produttiva.
 

ninovarga

Aspirante Giardinauta
Condivido!
Probabilmente siamo sulla traccia! I kiwi possono non fiorire dopo il quinto anno solo se sono potati in una maniera non appropriata. Spesso gli amatori, "per regolare la crescita", intervengono drasticamente con la potatura, inducendo un "circolo vizioso". Piú si pota, piú cresce, producendo tralci lunghissimi con internodi lunghi e senza gemme differenziate. Poi per frenare questa frenetica crescita, l'anno successivo l'amatore interviene con una potatura ancor piú drastica, provocando una vegetazione ancor piú scatenata e creando una situazione ancor meno favorevole per la differenziazione delle gemme. É un errore molto tipico che compromette la produzione di kiwi a livello amatoriale.
La forma di allevamento degli impianti industriali, ossia la 'pergoletta' oltre ad essere studiata dal punto di vista della gestibilitá con le sue dimensioni, altezze ecc. é una forma funzionale che rispetta o meglio si adegua alle esigenze della pianta. E perché cosí?
Perché il kiwi (la cultivar Hayward + l'impollinatore Tomuri) per fruttificare ha bisogno di tralci nuovi non troppo lunghi con delle gemme differenziate, normalmente nella metá o nel terzo terminale del tralcio.
La formazione dei tralci dell'anno segue uno sviluppo particolare: dalle gemme basali emergono dei nuovi "talli" cioé i tralci che nella prima fase di crescita hanno una posizione verticale che favorisce la loro crescita quindi si sviluppano velocemente. Quando arrivano una determinata altezza, iniziano ad inclinare in seguito al proprio peso. La parte apicale del tralcio comicia ad essere in una posizione meno verticale quindi si frena nella crescita e tende a produrre internodi sempre piú corti cioé un maggior numero di gemme per unitá di lunghezza. É questo tratto che c'interessa dal punto di vista della fruttificazione perché sarano queste gemme che diventeranno fruttifere dovute alla differenziazione grazie alla loro posizione orizzontale. Nello stesso tempo la posizione orizzontale (o in piú ancora la pendenza) frena la crescita e fa sí che i tralci fruttiferi abbiano la lunghezza ideale.
Con la potatura basta non asportare le parti terminali dei tralci per ottenere la fioritura/fruttificazione.
Pertanto io la pergoletta la concepirei non come una variante di forma di allevamento per il kiwi, ma la chiamerei "lo schema concettuale dell'Hayward". Qualsiasi pergola di fantasia, se funzionale e funzionante, deve essere costituita di "moduli di pergoletta" e logicamente coltivata come quella, cioé rispettando le esigenze della pianta per poterla sfruttare.
 

ninovarga

Aspirante Giardinauta
Impianto 'pergoletta' con tralci fruttificanti (verso basso) e tralci nuovi dell'anno (verso alto) nel periodo estivo.
La potatura invernale sará molto semplice: verranno asportati i tralci "vecchi" che ora sono pieni di frutti e sostituiti con i "nuovi" che ora "guardano il cielo" e appena cominciano ad inclinare. L'equilibrio vegetativo é assicurato in parte dal carico di frutti dei rami dell'anno scorso, in parte dalla regolazione di crescita per inclinazione dei rami di quest'anno.

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