Alessandro2005
Esperto in Fitopatologie
Penso di poterti rispondere ragionevolmente così.
Il mio approccio a ciò che attiene alla biologia e alla scienza in generale è metodicamente dubitativo, inoltre sono per il principio che ogni conclusione debba ritenersi provvisoria ma comunque suffragata da dati sperimentali documentati in bibliografia.
Nel concreto, per quanto concerne l'apoplasto e il simplasto sono nozioni a mio avviso tutt'altro che estranee alla fisiologia e alla biologia vegetale: se tu provi a leggere il testo di fitoiatria del Lorenzini troverari che le vie attraverso le quali penetrano nella pianta le sostanze xenofobe, come la molecola dell'imidacloprid o l'abamectina o altro sistemico, sono proprio quelle e siccome bisogna supporre anche un meccanismo di trasporto attivo nel simplasto ecco che si parla di carriers, i quali sono molecole prodotte attraverso vie metaboliche di cui poco si sa, il che comporta che non si può affermare a priori che non esista una correlazione tra stato di compromissione ad es. della foglia - a causa dell'attacco di un fillominatore - e sua capacità di assorbire una sostanza xenofoba.
Per quanto concerne aspetti tecnici ho fatto riferimento alle caratteristiche di un nuovo antioidico mesosistemico della Bayer che penetra nelle foglie dopo essere stato assorbito dalle cere esterne e che si muove in fase di vapore, come dire che una alterazione del normale stato cuticolare (di natura fisica ma anche conseguente a sofferenza fisiologica) per effetto dell'attività di un patogeno/parassita ne ostacola con ogni probabilità l'assorbimento.
Le schede fornite dalle aziende sono una bella cosa ma il campo è un'altra. Adesso è tardi e non ho voglia di mettermi a trafficare con le foto, ma ti potrei far vedere una larva di cameraria ben viva e vegeta dentro la foglia di un ippocastano trattato con Vertimec, ciò a 5 gg dal trattamento e ulteriori due giorni dopo il prelievo del campione: evidentemente il prodotto non è arrivato perchè altrimenti stecchisce. Questo stesso prodotto, ritenuto il migliore per la psilla del pero, in non pochi casi ha fatto fiasco (e le ragioni ci sono e non sono semplici), ma se si legge la presentazione della Syngenta lo si direbbe efficiente al 100%.
Mi scuso per la lunghezza ma se si entra nello specifico scientifico essa è inevitabile.
Naturalmente esistono e sono pienamente legittimi altri approcci, diversi dal mio.
Ciao
Il mio approccio a ciò che attiene alla biologia e alla scienza in generale è metodicamente dubitativo, inoltre sono per il principio che ogni conclusione debba ritenersi provvisoria ma comunque suffragata da dati sperimentali documentati in bibliografia.
Nel concreto, per quanto concerne l'apoplasto e il simplasto sono nozioni a mio avviso tutt'altro che estranee alla fisiologia e alla biologia vegetale: se tu provi a leggere il testo di fitoiatria del Lorenzini troverari che le vie attraverso le quali penetrano nella pianta le sostanze xenofobe, come la molecola dell'imidacloprid o l'abamectina o altro sistemico, sono proprio quelle e siccome bisogna supporre anche un meccanismo di trasporto attivo nel simplasto ecco che si parla di carriers, i quali sono molecole prodotte attraverso vie metaboliche di cui poco si sa, il che comporta che non si può affermare a priori che non esista una correlazione tra stato di compromissione ad es. della foglia - a causa dell'attacco di un fillominatore - e sua capacità di assorbire una sostanza xenofoba.
Per quanto concerne aspetti tecnici ho fatto riferimento alle caratteristiche di un nuovo antioidico mesosistemico della Bayer che penetra nelle foglie dopo essere stato assorbito dalle cere esterne e che si muove in fase di vapore, come dire che una alterazione del normale stato cuticolare (di natura fisica ma anche conseguente a sofferenza fisiologica) per effetto dell'attività di un patogeno/parassita ne ostacola con ogni probabilità l'assorbimento.
Le schede fornite dalle aziende sono una bella cosa ma il campo è un'altra. Adesso è tardi e non ho voglia di mettermi a trafficare con le foto, ma ti potrei far vedere una larva di cameraria ben viva e vegeta dentro la foglia di un ippocastano trattato con Vertimec, ciò a 5 gg dal trattamento e ulteriori due giorni dopo il prelievo del campione: evidentemente il prodotto non è arrivato perchè altrimenti stecchisce. Questo stesso prodotto, ritenuto il migliore per la psilla del pero, in non pochi casi ha fatto fiasco (e le ragioni ci sono e non sono semplici), ma se si legge la presentazione della Syngenta lo si direbbe efficiente al 100%.
Mi scuso per la lunghezza ma se si entra nello specifico scientifico essa è inevitabile.
Naturalmente esistono e sono pienamente legittimi altri approcci, diversi dal mio.
Ciao
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