In che senso? Le rose, per radicare, hanno bisogno di condizioni che ricordino quelle in cui le radici si sviluppano. è bene ricordare anche perché, nel tempo, le piante hanno sviluppato la capacità di radicare: dei rami accidentalmente finivano sotto terra e sviluppavano così nuove radici.
In ogni caso, le rose non sono tra le piante più semplici da far radicare. O meglio, non tutte le rose lo sono. Come forse saprai le rose da giardino sono ibridi molto complessi tra specie molto diverse del genere rosa, alcune delle quali radicano molto facilmente (R. wichuraiana, R. multiflora, R. chinensis), altre invece no (alcune non radicano proprio mai), e quindi ogni varietà ha capacità rizogene diverse. Il metodo con più possibilità di riuscita per radicare le rose è utilizzare rami semi-legnosi vigorosi (rami dell'anno) a inizio estate, e cercare di limitare la traspirazione con delle miniserre (anche artigianali fatte con bottiglie o sacchetti di plastica). Il secondo metodo più usato è usando rami maturi, in inverno. I rami vanno interrati, togliendo tutte le foglie, e lasciati a loro stessi: è un metodo che richiede molte meno attenzioni ma solitamente la percentuale di riuscita è inferiore. Esistono altri metodi che consistono nel far creare il callo fuori dal terreno, per poi interrare la pianta, ma richiedono un po' più di esperienza. In ogni caso l'ambiente in cui le radici si formano deve essere umido, non bagnato, e buio (e preferibilmente fresco, come temperatura).
Il tuo ramo ha prodotto un germoglio che, ad occhio, sembra sui 15cm di lunghezza: vuol dire che la pianta ha già usato buona parte delle riserve di energie a sua disposizione per germogliare, invece che per far crescere le radici. Puoi provare a lasciarla lì ancora per un po', ma se ad oggi non ha ancora un callo radicale la vedo dura