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il posto fisso...è una noia

i giardini di marzo

Maestro Giardinauta
"Il posto fisso non esiste più. I giovani si abituino all’idea di non averlo più a vita. E poi, diciamolo, che monotonia! È bello cambiare e accettare sfide."
Mario Monti

partendo da questo concetto espresso dal nostro attuale governatore vorrei chiedere ora a voi cosa ne pensate del concetto di posto fisso?
preferirei improntare una discussione apolitica, cioè senza portare in evidenza idee di sinistra o di destra (che tanto poi non esiste più nè una nè l'altra)...piuttosto vorrei sapere...ma voi lo vorreste ancora il posto fisso? o pensate che a lungo termine possa risultare poco stimolante?....insomma dite la vostra a riguardo.:D
 

antylopenera

Apprendista Florello
Nonostante ADORI i cambiamenti, su CERTE cose (famiglia e lavoro, per l'appunto!)
mi piacerebbe tanto avere la stabilità PER LA VITA che mi dia serenità.. so' fatta così! :rolleyes:
Certo, non mi fossilizzo: se i tempi cambiano, meglio essere CAMALEONTICI, altrimenti vivi male...
Ma :mazza: CACCHIO, se dobbiamo cambiare lavoro ogni mese,
fate in modo che il lavoro CI SIA, non che, dove vai vai, ti dicono
che non ce n' è!!!! :cry:
Comunque, NON E' GIUSTO che tutti debbano INVENTARSI qualcosa:
non ne siamo mica tutti capaci allo stesso modo........ :(
 

michelepm

Florello Senior
vorrei chiedere ora a voi cosa ne pensate del concetto di posto fisso?
La domanda la girerei alle persone che non riescono a trovare lavoro oppure a chi ultimamente, a causa della non monotonia del posto fisso, l'ha perso.

In Italia penso che siano poche le persone che possano permettersi il lusso di cambiare lavoro ed accettare nuove sfide, poi stranamente quelli che lo fanno sono sempre quelli con redditi con 5 zeri o 6.

Invece mi piacerebbe chiedere ad un dipendente privato, magari operaio o con mansioni d'ufficio se ritiene che il suo lavoro sia meno monotono di un dipendente pubblico.
Tale affermazione è stata infelice e lascia il tempo che trova.
 

i giardini di marzo

Maestro Giardinauta
beh....io la penso come voi...la mia è una provocazione...penso che come diceva antylope...la sicurezza del posto fisso porta con se un bagaglio di altri elementi essenziali a rendere la vita serena...certezze economiche che possono trasformarsi in certezze familiari qualora un lavoratore decidesse di mettere finalmente su famiglia, di acquistare o affittare casa....la certezza economica racchiude in se molto di più di ciò che si può immaginare...una coppia che decide di mettere su famiglia ha il Diritto di GARANTIRE ai propri figli il necessario per vivere con dignità...ha il diritto di pagarsi un mutuo alla banca...la quale banca non accetta scuse per i mancati pagamenti...ha il diritto di pagare le bollette della luce, del gas...le quali compagnie non si interessano ovviamente se sei un precario e sei stato licenziato...la bolletta la devi pagare lo stesso...e come affermava poc'anzi antylope...la FLESSIBILITà del Lavolo è cosa buona qualora il lavoro si trovasse con tutta serenità ogni dove...ma qui non solo scarseggia...siamo a ritroso con gli impieghi...perciò mi chiedo se questa affermazione non sia degna dell'utopia di Atlantide che narrava platone....l'immaginario dello stato perfetto...
 

sara

Aspirante Giardinauta
Su questo argomento avrei milioni di cose da dire...Trovo che al momento,per i giovani,il posto fisso sia più un'utopia che una realtà vera e propria!!! Le aziende non offrono più posti di impiego, tranne per pochi mesi, a volte viene persino rinnovato il contratto di settimana in settimana! Condivido l'idea di rinnovarsi, di evolvere, di adattarsi, ma è impensabile credere di passare una vita a saltare da un lavoro all'altro,senza avere la certezza di uno stipendio a fine mese che ti permetta di vivere! Hanno persino detto che i giovani sono "mammoni" e che non si vogliono staccare da casa...ma come si fa ad andaresene di casa, a crearsi un futuro, una famiglia, se non sai nemmeno se tra due mesi lavorerai ancora!!! Per non parlare di prestiti e simili, che senza il "noiosissimo" posto fisso, non ti vengono dati!!!!! Facile sprecare fiato in discorsoni,quando si ha i miliardi in tasca!!!! Credo che la stabilità lavorativa e quindi economica, siano una certezza alla quale non si possa rinunciare!!!!!
 

Diletta

Maestro Giardinauta
QUESTO 3 D SARA' CHIUSO PRIMA DI SUBITO, PERCHE' E' VIETATO PARLARE DI POLITICA, MA IO RIPORTO SOLO UNA NOTIZIA CHE CIRCOLA IN INTERNET, SENZA ALCUN COMMENTO:


Da Monti a Cancellieri jr, un percorso «monotono» Giovanni Monti, figlio del presidente del Consiglio Mario.

Di posti fissi ne ha girati tanti Giovanni Monti, 39 anni, figlio del premier. Forse, proprio vedendo il figlio agitarsi così tanto da una (prestigiosa) scrivania all’altra il padre si sarà sentito in diritto di offrire il prezioso consiglio ai tanti giovani che non capiscono la «monotonia» di un contratto a tempo indeterminato.
GIOVANNI, RAGAZZO PRODIGIO. Nel 2009, il giovane rampollo era entrato negli uffici di Collecchio della Parmalat, dove è stato chiamato direttamente dall’alto commissario straordinario Enrico Bondi, per occuparsi di business development. Percorso di studi perfetto, tra laurea in discipline economiche e sociali alla Bocconi, dove il papà è stato presidente, e master alla Columbia University.
Un ragazzo prodigio, perché non molto dopo i 20 anni era già associato alla banca d’affari Goldman Sachs dove, caso vuole, Monti senior ricopriva il ruolo apicale di international advisor. Ha poi svolto consulenze per la Bain & Company ed è stato assunto prima da Citigroup e, poi, da Morgan Stanley. A Natale è scoppiato il giallo sul licenziamento del giovane manager da parte di Parmalat-Lactalis. L’azienda ha smentito limitandosi a dichiarare che Monti jr aveva dato le dimissioni.
PIERGIORGIO, DA UNICREDIT A SAI. Un altro che di posti ne ha girati tanti è Piergiorgio Peluso, figlio di Annamaria Cancellieri, ex prefetto e ministro degli Interni. Nato a Roma nel 1968, è laureato alla Bocconi, anche lui in Scienze economiche e sociali. Da lì è stato difficile davvero stargli dietro.
A 24 anni (fatidica età) ha cominciato a lavorare nella contabilità dell'Arthur Andersen. Poi è arrivato il posto in Mediobanca, dove ha ricoperto il ruolo di senior financial analyst, ma la sua crescita esponenziale l'ha portato anche a ricoprire ruoli di responsabilità in Aeroporti di Roma, Gemina, Credit Suisse First Boston, Capitalia e Unicredit, per approdare alla scrivania di direttore generale presso Fondiaria Sai.
Chissà se il compenso di 500 mila euro all’anno lo convincerà a fermarsi.

PS: LA FONTE E' LETTERA43, QUOTIDIANO INDIPENDENTE ON LINE.
 

scardan2

Maestro Giardinauta
La flessibilità va bene se alle spalle hai genitori che ti possono parare il c*lo quando te lo trovi scoperto, quando trovarti per mesi senza lavoro vuol dire semplicemente accettare l'assegno che ti girano papino e mammina stornando sul tuo conto l'affitto di qualcuno delle decine di appartamenti che affittano (un caso reale che conosco). Allora è anche divertente e emozionante cercare, sbattersi, fare tante cose sempre diverse, all'avventura.

Ma quando alle spalle non hai nessuno, la flessibilità somiglia molto di più a una spada di damocle, a una condanna. Soprattutto in questo paese dove in fondo si sa che il merito conta quel che conta, le raccomandazioni contano molto di più, e la mobilità in entrata è molto inferiore a quella in uscita (=facile venire licenziati, difficile farsi assumere).

Io ho scelto il mio lavoro per la certezza del posto fisso pagato dallo stato e perché i miei genitori una casa da lasciarmi ce l'hanno, scusate la franchezza ma anche questo conta: se me la dovevo comprare io, col piffero che la potevo comprare.
Vogliamo parlare del fatto che una casa oggi sta sui 5-10mila euro a metro quadro? Come mai mia zia che era una maestra si è potuta comprare coi suoi risparmi una casa che coi prezzi di oggi non potrebbe nemmeno sognarsi?
 

Green thumb

Moderatore Sezz. Prato / Libri
Membro dello Staff
Quoto il ragionamento di scardan e aggiungo che in una società civile lo Stato può tranquillamente essere considerato il Genitore di ognuno di noi magari utilizzando il mezzo dell'assegno di disoccupazione che si sono dimenticati d'istituire in Italia dopo aver precarizzato tutto...
 

i giardini di marzo

Maestro Giardinauta
noto con piacere che l'argomento è interesse di molti...
mi fa piacere oltretutto notare come sara, che ha solo 21 se non ho capito male abbia già le idee chiare...
è impensabile credere di passare una vita a saltare da un lavoro all'altro,senza avere la certezza di uno stipendio a fine mese che ti permetta di vivere! Hanno persino detto che i giovani sono "mammoni" e che non si vogliono staccare da casa...ma come si fa ad andaresene di casa, a crearsi un futuro, una famiglia, se non sai nemmeno se tra due mesi lavorerai ancora!!!
la tua affermazione è assolutamente da me condivisa e sono contenta che le nuove leve siano così giudiziose...
diletta credo non ci sia nulla da censurare nella tua notizia, hai in realtà permesso a noi di venire a conoscenza di notizie che poi sono veritiere e che riguardano la carriera di un giovane che ha avuto la fortuna di nascere in una famiglia blasonata...ma io mi chiedo...in italia quanti giovani laureati con il massimo dei voti, con master, stage che hanno vinto (e quindi per i quali hanno fatto una selezione per meriti) poi si ritrovano ad avere, freschi di studi e senza alcuna esperienza lavorativa, la possibilità di rivestire incarichi così importanti e prestigiosi? per questi giovani, figli di operai, poliziotti, impiegati, gente comune insomma non è tanto semplice farsi strada nel mondo del lavoro...perciò non è possibile nemmeno saltare da un posto di lavoro all'altro perchè tutte ste porte aperte non le hanno...e perchè se malauguratamente perdono il lavoro sono costrette a mendicare qualsiasi altro impiego non necessariamente conforme al loro titolo di studio, attitudine o preparazione professionale che sia ( non parlo solo di giovani laureati perchè l'italia grazie a Dio non è fatta solo di lauree, ma è fatta anche di persone come artigiani, commercianti, liberi professionisti ecc...aventi tutti diritto ad una stabilità)
concordo in pieno con scandar...se hai mamma e papà che ti assicurano che nel momento in cui avessi bisogno di un qualunque appoggio economico loro sarebbero lì a sostenerti allora ok...ma se così non è diventa davvero difficile questa flessibilità...che poi ci sarebbe da capire anche cosa intende il signor Monti per monotonia del lavoro fisso...
significa che un commercialista per esempio dovrebbe passare da un'azienda all'altra rivestendo sempre il ruolo per il quale ha studiato? significa che un operaio saldatore deve girare in un anno 2 fabbriche, 6 mesi per volta e fare sempre il saldatore??? o significa che una ragazza, laureata in pedagogia deve lavorare per 7-8 mesi come educatrice in un asilo, poi quando termina il contratto non deve avere la pretesa di trovare un'altro posto da educatrice ma si deve adattare a fare la barista, oppure andare in fabbrica? e una donna che lavora in fabbrica che magari ormai è specializzata in taglio e cucito dopo che finisce il contratto si deve adattare a fare la barista o la cuoca? ma lo sanno oppure no che per qualsiasi lavoro serve un minimo di esperienza e che QUALSIASI LAVORO ha le sue competenze specifiche, e che se mettessero una ragioniera davanti una macchina del caffè al bar non saprebbe neanche come si fa, che quando la domenica mattina ti arriva un mare di gente non sai nemmeno dove girarti??....
allora se si riferisce alla prima ipotesi è una vera fesseria, perchè purtroppo il lavoro tagliato e cucito su misura non esiste...se lo trovi una volta e poi non ti rinnovano il contratto finisce che a furia di cercare un lavoro simile o analogo a quello che facevi in precedenza diventi vecchio....
se si riferisce al fatto che bisogna adattarsi a lavorare in qualsiasi campo questa è un'altra fesseria perchè anche in questo caso c'è bisogno di un minimo di competenza che si acquisisce con il tempo e l'eta....e poi ciò preclude un'altra cosa....ma il salto di qualità...le promozioni, gli avanzamenti di carriera che si dovrebbero avere proprio con il passare del tempo e con l'affinarsi delle competenze??'sparirebbero?? quindi i dirigenti delle aziende rimarrebbero sempre li stessi? mentre gli impiegato o dipendenti ruoterebbero da un'azienda all'altra...
si può basare su un concetto simile una struttura economica solida?
 

castelli

Giardinauta Senior
Il posto fisso e' ormai da anni che non esiste piu'.
Uno dei punti della legge Biagi permette a qualunque azienda di liberarsi dei dipendenti senza alcun motivo, utilizzando la mobilita'. L'azienda che mette fuori da una motivazione banale e non veritiera: ristrutturazione aziendale.
Poi siccome l'azienda non rispetta mai i parametri previsti dalla legge, ti offre qualche soldo in cambio di firmare una dichiarazione con cui il dipendente si impegna a non intentare causa per nessun motivo. Quindi andarsene senza soldi o con qualche soldo ..... uno accetta i soldi.
A riprova di quello che dico, l'azienda in cui lavoravo io che sbandierava 90.000.000 di euro di fatturato all'anno, 2 anni fa ha messo in mobilita' 40 dipendenti, e quest'anno idem.
Monti ha semplicemente descritto la realta' attuale!
Quindi il posto fisso e' da ormai tempo che non c'e' piu'!
 

i giardini di marzo

Maestro Giardinauta

Monti ha semplicemente descritto la realta' attuale!
Quindi il posto fisso e' da ormai tempo che non c'e' piu'!
guarda castelli che il posto fisso non ci sia più è ormai una certezza, sia nel privato che nel pubblico impiego ormai i contratti sono a progetto o a tempo determinato ecc...ma da qui a dire che l'impiego fisso sia noioso ce ne passa...è come indorare la pillola insomma.
 

castelli

Giardinauta Senior
guarda castelli che il posto fisso non ci sia più è ormai una certezza, sia nel privato che nel pubblico impiego ormai i contratti sono a progetto o a tempo determinato ecc...ma da qui a dire che l'impiego fisso sia noioso ce ne passa...è come indorare la pillola insomma.

Certo, dire che noia il posto fisso, non e' il massimo!
 

sara

Aspirante Giardinauta
Ti ringrazio Giardini Di Marzo!!! Si,ho 21 anni ed è proprio per questo che il problema mi tocca cosi da vicino!!! Concordo pienamente con tutto ciò che hai detto...oltretutto, al momento, se hai un lavoro che non è quello per cui hai studiato, dove ti sottopagano e magari non ti trovi nemmeno bene, devi anche dire GRAZIE!!! Perchè "insomma dopotutto hai pur sempre la fortuna di avere un lavoro!!!" E' brutto, avere una passione,studiare tanto per trasformarla in un possibile lavoro, e poi...poi accontentarti di qualsiasi cosa!!!
 

antylopenera

Apprendista Florello
Io ESCO PAZZA quando, vedendoti infelice, sottopagato, sfruttato e mazziato,
hanno anche il coraggio di dirti "e ringrazia che ce l' hai, il lavoro!".
E' vero che non deve per forza essere DIVERTIMENTO, ma
quando viene calpestata la dignità umana e sei costretto anche
ad ELEMOSIANARE unio stipendio che ti spetta di diritto...
Beh, così NON VA BENE!!!
Oltretutto, dopo anni e anni di sacrifici,
quando decidono di chiudere tutto e mandarti per strada,
lo fanno senza pensarci due volte!
A cosa è servito tenerselo tanto stretto, 'sto lavoro....
 

sara

Aspirante Giardinauta
Hai ragionissima!!!! Uno non è che pretende di andare al parco giochi invece che a lavorare!!!! Certo che, la gente, invece che uscirsene con frasi del genere, molte volte farebbe meglio a tacere.......
 

i giardini di marzo

Maestro Giardinauta
Io ESCO PAZZA quando, vedendoti infelice, sottopagato, sfruttato e mazziato,
hanno anche il coraggio di dirti "e ringrazia che ce l' hai, il lavoro!".
concordo in pieno...ma sotto questi chiari di luna...che dire, o ti mangi questa minestra...
purtroppo il problema è che i lavoratori hanno pochissima voce in capitolo su certi argomenti...della serie se non ti sta bene te ne vai che ne trovo altri di operai...
 

i giardini di marzo

Maestro Giardinauta
appunto...doppia fregatura....se te ne vai dove vai?? e poi se chiedi qualche garanzia in più c'è sempre il punto che ti devi accontentare perchè ti possono licenziare...perchè tanto non sei indispensabile...e perchè? perchè il mondo è pieno di disoccupati, disgraziatamente aggiungo io, che magari hanno pure famiglia e si "adattano".
 

rootfellas

Florello
basta lamentarsi, i ristoranti sono pieni e il lavoro fisso è una noia, ovvero potete cambiare tra aiuto in cucina, camerieri o lavapiatti ogni mese...
 
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