Larva: sezionando le galle formatesi alla ripresa vegetativa (a partire dalla seconda decade di aprile) si possono vedere al loro interno una o più cellette, ciascuna contenente una piccola larva bianca, priva di zampe ed occhi. A completo sviluppo le larve misurano 2,5 mm circa di lunghezza.
Pupa: a partire dalla metà di maggio, nelle situazioni più favorevoli, fin verso la metà di luglio nelle località più fredde, inizia la trasformazione delle larve in pupe, di colore bianco nelle prime fasi e successivamente nero.
Adulto: da metà giugno fin verso la metà di agosto dalle pupe hanno origine le femmine che, scavando una galleria, fuoriescono dalle galle.
Le femmine sono lunghe 2,5-3,0 mm, presentano una colorazione nera a carico del torace e dell'addome, gli arti risultano di colore giallo brunastro (ad eccezione dell'ultimo segmento tarsale bruno scuro), le antenne sono composte di 14 segmenti (di cui i primi tre ocracei, mentre i successivi di colore bruno progressivamente più scuro verso l'apice antennale), le ali anteriori hanno nervature poco evidenti. L'addome, grande e tondeggiante, è provvisto di un ovopositore filiforme per mezzo del quale le femmine inseriscono le uova all'interno delle gemme. In fase di riposo la terebra è scarsamente visibile in quanto riparata all'interno dell'addome.
Ogni femmina può deporre fino a 100-150 uova, per cui il potenziale riproduttivo di questa specie risulta molto elevato.
Uova e primo stadio larvale: le uova, ialine e piriformi, sono provviste di un lungo peduncolo. Sono inserite in gruppi in prossimità dell'apice vegetativo all'interno delle gemme. Dopo circa 30-40 giorni dalla deposizione si trasformano nel primo stadio larvale. Questo stadio, di forma tondeggiante e colore ialino, ha uno sviluppo molto lento per tutto il resto della stagione. Solo nella primavera successiva si completerà lo sviluppo larvale determinando per reazione la formazione delle galle. Le gemme infestate, durante la fase di riposo vegetativo, non presentano sintomi che possano far supporre la presenza dei primi stadi larvali al loro interno. I segni dei fori di ovideposizione sulle gemme tendono infatti a scomparire nell'estate.