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Il meraviglioso mondo delle api

ironbee

Guru Giardinauta
Stanno lavorando alla grande, al mattino va anche sotto zero ma nelle ore centrali della giornata la temperatura è gradevole.
Sabato scorso le ho visitate, ma c'era una brezzolina leggermente fresca che le rendeva molto nervose e aggressive, per fortuna la tuta che mi sono regalato a Natale ha funzionato perfettamente.
 

sugaricegirl

Guru Giardinauta
Iroooooon, giusto te pensavo ieri più e più volte!!!
Ti spiego, siccome ho fatto un viaggio in treno attraversando vari paesi ho visto parecchie arnie vicino la ferrovia... ..e mi son chiesta: ma le api non sono infastidite dai rumori e dai fumi di un treno????
 

ironbee

Guru Giardinauta
Probabilmente sì, se potessero scegliersi il posto forse si sistemerebbero lontano da strade, ferrovie, fabbriche e case. Ma se lungo la ferrovia ci sono degli arbusti o delle siepi, possono creare una barriera che le protegge.
 

Federica

Master Florello
sunflower017111.gif

troppo simpatica, dovevo inserirla per forza....ciao!!!
 

ironbee

Guru Giardinauta
Carina! Simpaticissima l'ape che scodinzola con il pungiglione!

Nella realtà il pungiglione non è visibile, l'ape lo tira fuori al momento dell'uso.
 

ironbee

Guru Giardinauta
Questa è una foto scattata alla fine dello scorso agosto

alveare con barba.jpg

che documenta un fenomeno chiamato "barba" (in realtà la barba è molto più grande, questo è solo un pizzetto :D).
Nel periodo più caldo, quando la siccità ha bruciato le ultime fioriture, le api restano inoperose e per non scaldare l'interno dell'alveare, si radunano sotto il predellino e anche sotto il tettuccio che protegge l'ingresso, formando un agglomerato imponente di migliaia di api. In agosto la popolazione raggiunge il massimo, che mediamente è dalle 30 alle 50 mila api (alcuni dicono anche di più).
Contare le api è relativamente semplice, soprattutto per gli sciami, sapendo che 1 Kg è formato più o meno da 10.000 api.
 

ironbee

Guru Giardinauta
Nella foto si possono notare anche le api ventilatrici allineate sul predellino: si mettono una dietro l'altra e sbattendo le ali creano un minimo di ventilazione che mantiene la temperatura costante.
Non dimentichiamo che i favi sono di cera, materiale che con le alte temperature perde tutta la sua resistenza.
 

ironbee

Guru Giardinauta
Fino a un tempo non troppo lontano la raccolta del miele avveniva prendendo gli alveari più pesanti, uccidendo le api e torchiando i favi.
Si otteneva un miele di scarsa qualità e la cera, molto richiesta per le candele.
Il passaggio all'apicoltura moderna avviene con l'invenzione del favo mobile.
Se i favi non sono fissati al soffitto dell'arnia ma sono racchiusi in una cornice di legno, si possono:
- spostare da un alveare più forte a uno più debole, in modo che ogni famiglia disponga di un numero adeguato di favi, nè troppi nè troppo pochi
- sostituire con favi nuovi
- aggiungere in occasione delle fioriture, estrarre il contenuto per centrifugazione e restituirli per i raccolti successivi, ottenendo dei mieli differenziati e soprattutto salvaguardando le api.
Per moltiplicare gli alveari non occorre più attendere la sciamatura perchè, sempre grazie al favo mobile, ogni famiglia può essere facilmente suddivisa in famiglie più piccole (dette nuclei).
Nei nuclei privi di regina se ne può introdurre una allevata separatamente oppure lo stesso nucleo ne fa nascere una, somministrando la pappa reale a un uovo appena deposto.
Il favo mobile è realizzabile da quando abbiamo a disposizione i fogli cerei, ma dei fogli cerei parlerò nella prossima puntata. :Saluto:
 

Federica

Master Florello
Interessante....ma quanti spostamenti si possono fare per equilibrare una "colonia", non ci avevo mai pensato.
Grazie Ironbee, attendiamo la prossima puntata.....buona giornata!!
 

ironbee

Guru Giardinauta
Quando si ha un alveare molto forte e uno molto debole, c'è una manovra molto efficace che sfrutta la caratteristica dell'ape di conoscere esattamente la posizione del proprio alveare, come se avesse un navigatore.
Scambiando di posto i due alveari le numerose bottinatrici dell'alveare più forte entreranno tranquillamente in quello debole rinforzandolo, quello forte avrà momentaneamente solo le poche bottinatrici di quello debole, ma la generazione di api successiva ripristinerà la forza.
 

ik1npn

Aspirante Giardinauta
Se uno è presente al momento della sciamatura se ne accorge, perchè formano una nuvola di migliaia di api che volano freneticamente, facendo una spece di boato udibile a diverse centinaia di metri di distanza. Questa nuvola inizialmente è molto estesa e si sposta come un'onda nei paraggi dell'alveare, poi nel giro di 1-2 ore si concentra intorno a un ramo o un altro appiglio (a volte anche per terra) e piano piano questa nuvola si riduce, il rumore anche, e prende forma questa "palla" formata dalle api aggrappate una all'altra.
Di questi fenomeni non ne ho visti molti, perchè avvengono intorno al mezzogiorno, mentre mi è capitato di trovare alla sera, tornando a casa, lo sciame silenzioso appeso a un ramo.
Quello è il momento del recupero, perchè lo sciame rimane lì per 2-3 giorni, poi si sposta nella posizione dove le api esploratrici hanno indicato la possibilità di costruire la nuova colonia, che può essere anche a qualche kilometro di distanza.
L'unico problema è l'altezza da terra, perchè basta scuotere il ramo per farlo cadere come una pera matura in una cassettina messa sotto ad accoglierlo, aspettare un'oretta che si risistemino nella loro nuova casa e poi mettersi il tutto sotto braccio e portarlo a casa.

ma per ricuperare uno sciametto come questo (più o meno una scodella di api), quale tecnica useresti?
 

ironbee

Guru Giardinauta
Se è davvero uno sciame, quindi dotato di regina (però mi sembra troppo piccolo, penserei più a una frazione di uno sciame più grande che ha perso il contatto con le altre) basta avvicinargli un telaino con foglio cereo e, se non ci salgono spontaneamente, con un po' di fumo o meglio con la spazzola spingerle verso di esso finchè sono tutte salite. A quel punto basta mettere il telaino in un porta-sciami.
Se come è più probabile non c'è la regina, si potrebbe fare la stessa manovra e inserire il telaino in un alveare da rinforzare, ma non so se il gioco vale la candela.
 

ironbee

Guru Giardinauta
Il foglio cereo è costituito da un sottile strato di cera su cui con uno stampo sono state segnati dei piccoli rilievi a forma esagonale. Un foglio cereo pesa poco più di un etto.
favo 004.jpg
Per conferire una certa robustezza al foglio cereo, che è fragilissimo, si inserisce un'armatura di filo di ferro sottile, a cui viene data una forma a zig-zag con un apposito attrezzo per offrire una presa più efficace.
Per inserire il filo si fa passare per pochi secondi della corrente elettrica a bassa tensione che scalda il filo, facendo sciogliere la cera intorno ad esso.
Ecco il particolare dei rilievi esagonali e del filo dell'armatura:
favo 005.jpg
Da ogni esagono le api costruiscono le pareti della celletta; uno sciame appena catturato impiega pochi giorni per costruirlo completamente, mentre a fine stagione, quando l'esigenza di avere favi nuovi è meno sentita, impiegano anche 15 giorni:
favo 006.jpg
Particolare di foglio cereo in parte costruito e in parte no:
favo 007.jpg
 
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