garofano
Maestro Giardinauta
C'è una bella (almeno per me)canzone cantata da Gianni Morandi,che comincia così:"C'è un grande prato verde, dove nascono speranze,
che si chiamano ragazzi..." e poi dice "Uno,non tradirli mai, han fede in te;due non li deludere,credono in te;tre,non farli piangere,vivono per te;quattro,non li abbandonare,ti mancheranno.Quando avrai le mani stanche e tutto lascerai, per le cose belle,ti rimpiangeranno,soffriranno per gli errori tuoi"
Che ne è dei nostri giovani,adesso?Cosa stiamo facendo loro?Cosa stiamo facendo per loro?
Ho letto stamattina una notizia che mi ha fatto molto male:è aumentato DEL SESSANTA PER CENTO, il numero dei suicidi giovanili.Sempre di più giovani pongono termine alla loro vita ancora prima di iniziarla.
Per me è un peccato contro natura.E' una cosa atroce.
Quanta disperazione si sente dentro un gesto suicida, ma la cosa fa ancora più male se a porre termine alla propria vita è un giovane, che la vita non l'ha ancora cominciata, o l'ha appena iniziata.
Questa società, retta dalla finanza, dal profitto a tutti i costi, dallo sfruttamento indiscriminato, è come Saturno che mangia i suoi figli per non perdere il potere su dei e uomini.
Ci sono sempre meno bambini in giro, non ne vedo quasi più nei giardini, meno che mai a giocare per strada, come facevo io nella mia infanzia.
L'unico posto in cui ne vedo è al centro commerciale o da IKEA.
Non nascono quasi più bambini perchè non ce lo possiamo permettere, perchè si rischia il lavoro, perchè una famiglia è lasciata sola se' stessa, senza servizi e senza sostegno.
Ed è ancora più sola se in lei nasce un figlio con problemi.
Poi,ai ragazzi non si garantisce un'istruzione adeguata e degna di questo nome,alla faccia del decreto sulla "buona scuola" (buona di che?).
E se non ci sono problemi con l'istruzione ci sono problemi edilizi, perchè le scuole possono crollare all'improvviso e tu ti giochi un figlio con niente.
Quando ero più giovane, ho fatto l'insegnante di sostegno volontaria nel quartiere della Magliana, un quartiere popolare e un po' difficile ancora oggi.Erano gli anni Settanta,e i "miei" bambini mi dicevano"A mae',ogni mattina me devo porta' a scola la legna, perchè nun ce stanno i riscaldamenti e in classe fa freddo" e io "ti porti la legna?" "eh si, ognuno se port la sua, e pure la maestra".
Adesso le scuole crollano.
Poi,i ragazzi crescono,finiscono gli studi, ma il lavoro non c'è, o se non sei raccomandato non lo trovi, e non vale il fatto che tu sia bravo e meritevole (alla faccia della "sacra" Costituzione!):vai a lavorare come uno schiavo per pochi Euro, o anche gratis, e se rifiuti,ti chiamano pure bamboccione.
Sei costretto a vivere ad oltranza con i genitori, disperi di avere un futuro ,una famiglia, dei figli.Ti senti una schifezza.
E poi ci si meraviglia se uno pensa a farsi fuori?
Ci si preoccupa che, non essendoci i giovani, nessuno paga i contributi per la pensione. Solo a questo servono i giovani? Si è così ciechi?
Che cos'è questa società, che uccide le proprie speranze, la parte migliore di lei, in nome di una visione egoista e cieca,cieca perchè non capisce che così facendo decreta da sola la propria fine?
che si chiamano ragazzi..." e poi dice "Uno,non tradirli mai, han fede in te;due non li deludere,credono in te;tre,non farli piangere,vivono per te;quattro,non li abbandonare,ti mancheranno.Quando avrai le mani stanche e tutto lascerai, per le cose belle,ti rimpiangeranno,soffriranno per gli errori tuoi"
Che ne è dei nostri giovani,adesso?Cosa stiamo facendo loro?Cosa stiamo facendo per loro?
Ho letto stamattina una notizia che mi ha fatto molto male:è aumentato DEL SESSANTA PER CENTO, il numero dei suicidi giovanili.Sempre di più giovani pongono termine alla loro vita ancora prima di iniziarla.
Per me è un peccato contro natura.E' una cosa atroce.
Quanta disperazione si sente dentro un gesto suicida, ma la cosa fa ancora più male se a porre termine alla propria vita è un giovane, che la vita non l'ha ancora cominciata, o l'ha appena iniziata.
Questa società, retta dalla finanza, dal profitto a tutti i costi, dallo sfruttamento indiscriminato, è come Saturno che mangia i suoi figli per non perdere il potere su dei e uomini.
Ci sono sempre meno bambini in giro, non ne vedo quasi più nei giardini, meno che mai a giocare per strada, come facevo io nella mia infanzia.
L'unico posto in cui ne vedo è al centro commerciale o da IKEA.
Non nascono quasi più bambini perchè non ce lo possiamo permettere, perchè si rischia il lavoro, perchè una famiglia è lasciata sola se' stessa, senza servizi e senza sostegno.
Ed è ancora più sola se in lei nasce un figlio con problemi.
Poi,ai ragazzi non si garantisce un'istruzione adeguata e degna di questo nome,alla faccia del decreto sulla "buona scuola" (buona di che?).
E se non ci sono problemi con l'istruzione ci sono problemi edilizi, perchè le scuole possono crollare all'improvviso e tu ti giochi un figlio con niente.
Quando ero più giovane, ho fatto l'insegnante di sostegno volontaria nel quartiere della Magliana, un quartiere popolare e un po' difficile ancora oggi.Erano gli anni Settanta,e i "miei" bambini mi dicevano"A mae',ogni mattina me devo porta' a scola la legna, perchè nun ce stanno i riscaldamenti e in classe fa freddo" e io "ti porti la legna?" "eh si, ognuno se port la sua, e pure la maestra".
Adesso le scuole crollano.
Poi,i ragazzi crescono,finiscono gli studi, ma il lavoro non c'è, o se non sei raccomandato non lo trovi, e non vale il fatto che tu sia bravo e meritevole (alla faccia della "sacra" Costituzione!):vai a lavorare come uno schiavo per pochi Euro, o anche gratis, e se rifiuti,ti chiamano pure bamboccione.
Sei costretto a vivere ad oltranza con i genitori, disperi di avere un futuro ,una famiglia, dei figli.Ti senti una schifezza.
E poi ci si meraviglia se uno pensa a farsi fuori?
Ci si preoccupa che, non essendoci i giovani, nessuno paga i contributi per la pensione. Solo a questo servono i giovani? Si è così ciechi?
Che cos'è questa società, che uccide le proprie speranze, la parte migliore di lei, in nome di una visione egoista e cieca,cieca perchè non capisce che così facendo decreta da sola la propria fine?