Scusa se sarò prolisso e noioso, ma, come diceva quel tale, ci vuole più tempo a sintetizzare che ad essere prolissi.
Vado per voce progressiva.
“in uno [stelo] i boccioli sono turgidi e sodi”
ottimo, segno che la pianta proprio male non sta
“Boccio raggrinzito”
Moltissimi lamentano che a delle phalaenopsis appena comprate cadano i bocci. E’ un problema di cui si è discusso molto. L’ipotesi più probabile mi sembra quella di una passata cattiva coltivazione, che ha indebolito la pianta, impedendole di avere tutte le energie necessarie a mandare avanti tutta la sua vegetazione, per cui una parte viene sacrificata. In sé non mi sembra un problema importante. Le phalaenopsis vanno sempre pensare in un periodo lungo. Devi solo preoccuparti di vedere che non ci sono danni seri o errori di coltivazione seri. Se non ci sono, la pianta si riprenderà.
“non vorrei però si fosse compromesso pure lo stelo”
è possibile, ma anche questo in sé non sarebbe grave. Se dovesse seccarsi, lo devi tagliare alla base, a due cm dal fusto. Se la pianta non ha energie sufficienti. È logico che sopprima quella parte di vegetazione che non può sostenere. Tieni conto che nelle phalaenopsis cìè una predominanza della vegetazione più nuova, per cui dovrebbe essere lo stelo più vecchio a soccombere e quello più giovane, cioè nato per secondo e posto più in alto a sopravvivere.
“Fertilizzante”
I composti in cui vengono coltivate le phalaenopsis sono sterili praticamente, e poiché neppure le phalaenopsis campano davvero d’aria, vanno regolarmente fertilizzate. Empiricamente. Prendi il tuo concime liquido, diluiscilo 4 volte più di quanto indicato nella confezione, e poi fanne assorbire al composto 50 ml ogni settimana. 50 ml sono un quarto di un bicchiere da acqua oppure un po’ meno della metà di un vasetto da yogurt da una porzione. Come si fa a farlo assorbire? Prendi due sottovasi puliti, metti la pianta sopra un sottovaso, versa la soluzione, quella che scola versala nuovamente, procedi finché non è assorbita tutta.
“temperatura sui 20 gradi nelle ore più calde, ma di media sui 17, 18”
Pensavo che a Trapani facesse molto più caldo, ma la temperatura dovrebbe comunque andar bene, anche se le Phalaenopsis danno il meglio a temperature un po’ superiori.
“l'ho posizionata davanti ad una finestra che non riceve mai sole diretto in quanto si affaccia all'interno di un lucernaio”
troppo generico per potersi rendere conto. Per una coltivazione stabile, che si protragga negli anni, probabilmente è una posizione troppa oscura. Il discorso della luce è complicato da spiegare a parole. Un metodo molto empirico potrebbe essere questo: se accendendo una lampada da 100 watt a 2 metri di distanza, si nota chiaramente anche un lieve aumento della luminosità della pianta, allora significa che la posizione è abbastanza scura. In una posizione luminosa, l’accensione della lampada dovrebbe passare inosservata. In alternativa, forse è più semplice, prova ad accendere una lampada da 25 watt alla distanza di 1 metro: se vedi che la pianta appare sensibilmente più illuminata di prima, significa appunto che la pianta è in una posizione troppo oscura. Naturalmente la luminosità varia da un’ora all’altra e secondo le giornate. La misurazione empirica che ti suggerivo prima va riferita a una giornata luminosa.
Il raggrinzimento del boccio però non può dipendere dalla luce scarsa. Invece la luce scarsa potrebbe impedire alla pianta di rifiorire l’anno prossimo, questo molto probabile.
“lunedì mattina l'ho messa sul davanzale esterno di questa stessa finestra”
è una manovra di emergenza che poteva avere un senso per dare un po’ di luce alla tua vecchia pianta ammalata, che tenevi al buio dietro le tapparelle abbassate. Fuori di quell’emergenza forse si tratta di una manovra sconsigliabile. In ogni caso mettila fuori di pomeriggio, mai di mattina. Io non accendo i termo da due settimane e in casa ho 23 gradi, ma sul terrazzo la mattina ci sono 5-6 gradi. A Trapani il clima immagino sia diverso, ma in ogni caso aspetta almeno mezzogiorno prima di mettere fuori la pianta, cioè aspetta che la temperatura esterna abbia superato quella interna. Io però resto dell’idea che quando viene portata occasionalmente fuori una phalaenopsis dovrebbe essere coperta, cioè dovrebbe essere messa dentro una miniserra o coperta con un sacco di cellophane, e non esposta al sole diretto, ovviamente. Altrimenti questi occasionali spostamenti non possono far bene. La pianta rischia di raffreddarsi e disidratarsi bruscamente, e questo non è bene.
Altra cosa è uno spostamento definitivo fuori quando le temperature minime avessero superato stabilmente i 18 gradi. Di questo si è parlato molto sul forum. Io all’esterno non l’ho mai portate, perché il mio terrazzo è un forno e non sarebbe assolutamente adatto.
“Bagnatura”
Regolati sulle radici, si vede subito quando hanno bisogno d’acqua e quando no.
“i boccioli che stanno "abortendo" sono quelli che di solito, stanno più vicini al vetro. non vorrei che il vetro, per l'appunto, facesse da conduttore anche per il calore aumentandone la potenza”.
Tutto è possibile, ma io le phalanopsis le ho tenute al sole diretto dietro il vetro per anni, senza alcuna tenda, esposte a sud (in verità una vetrocamera con doppio vetro, che in effetti attutisce abbastanza la luce), ma non è mai caduto alcun bocciolo. A me insomma pare un’ipotesi del tutto inverosimile.
Capricci
Ovviamente le piante non fanno capricci, questo va da sé. Tanto meno le phalaenopsis che sono piante molto prevedibili e anche tendenzialmente molto stabili, con comportamenti di lungo periodo. Bisogna trovar loro condizioni adatte, tenendo conto che lìunico problema insuperabile potrebbe essere quello della luce. Tutto il resto si risolve facilmente.