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Forza di volontà di giardinauti e giardinaute!!!!!!!

new dawn

Guru Giardinauta
Lasciamo stare Memes, in questo momento credo che non ne abbia granchè voglia.

Ma il tuo "ognuno decide nella vita cosa vuole essere" intendi che se decidi di essere criminale lo sei, se decidi di essere onesto pure?
Se è così mi sembra un po' riduttivo.
senza contare che anche l'essere criminale a volte è dovuto da una serie di avversità, non certo infilare un bastone in un buco, che è libera scelta.
La fortuna che ti permette di essere quello che vuoi è tipo avere i requisiti per ottenere un dato posto di lavoro, e lo ottieni.
Oppure conoscere chi può aiutarti a trovare lavoro.
Ma se ottieni il lavoro , poi sei tu che devi mantenerlo, non lo porti avanti con la buona sorte.
Perchè allora dividiamo il mondo in s****.ti e no.
E su questo la forza di volontà nienta ha a che vedere

Mamma mia in che ginepraio ci siamo cacciati!
Io ora vi devo salutare, mi ricollego più tardi.
:Saluto:
 

francesco saverio

Giardinauta Senior
Per tutti i giardinauti e non
che hanno postato la depressione come argomentazione,volevo dire che la mia argomentazione era riguardo la forza di volontà che una persona possiede nell'affrontare determinati problemi che siano leggeri, o altrettanto seri, chiaramente fino ad un certo limite, che poi potrebbe travalicare nella depressione, che io non auguro a nessuno e chissà forse un domani e spero mai potrei cascarci anch'io!!!Ma qui poi ci vuole l'aiuto medico e dei familiari e poi anche della persona stessa.Purtroppo questa malattia ha mille sfaccettature.
Mentre vorrei che i giardinauti e non esprimessero la loro forza di volontà riguardo certe cose:::
Ciao Saverio
 
V

vinceco

Guest
Lasciamo stare Memes, in questo momento credo che non ne abbia granchè voglia.

Ma il tuo "ognuno decide nella vita cosa vuole essere" intendi che se decidi di essere criminale lo sei, se decidi di essere onesto pure?
Se è così mi sembra un po' riduttivo.
senza contare che anche l'essere criminale a volte è dovuto da una serie di avversità, non certo infilare un bastone in un buco, che è libera scelta.
La fortuna che ti permette di essere quello che vuoi è tipo avere i requisiti per ottenere un dato posto di lavoro, e lo ottieni.
Oppure conoscere chi può aiutarti a trovare lavoro.
Ma se ottieni il lavoro , poi sei tu che devi mantenerlo, non lo porti avanti con la buona sorte.
Perchè allora dividiamo il mondo in s****.ti e no.
E su questo la forza di volontà nienta ha a che vedere
Il mio era solo un esempio...di collegamento,forse non è stato capito ,comunque hai ragione lasciamo stare memes.
il mio ognuno decide ......vale per qualsiasi situazione della vita,non credo come dici te che si diventa criminale per avversità o meno,può capitare che passi dei guai per caso ,avversità come dici te ,ma poi se non vuoi il discorso finisce li.io la fortuna la metto come un qualcosina in più ,ma non principale ,è una componente della vita, come la volontà.
 

new dawn

Guru Giardinauta
Forse non ci capiamo bene, l'argomento è difficile e io per la prima ho deviato.
Invece che della forza di volontà, ho parlato delle motivazioni, delle spinte che portano ad averla.
Questa forza ce l'avrebbero tutti, ma senza le motivazioni sufficienti non c'è volontà.
Si esce dal vizio del fumo, da un'ambiente degradato, si studia in condizioni difficili, si supera una malattia; sono tutti esempi di carattere e forza di volontà, vero? Ma devono nascere da forti motivazioni, per esempio l'ambizione, o la paura di morire, la voglia di migliorarsi. Senza queste cose la "forza di volonta" in sè non ha senso. Siete d'accordo?
 

Pin

Master Florello
Forse non ci capiamo bene, l'argomento è difficile e io per la prima ho deviato.
Invece che della forza di volontà, ho parlato delle motivazioni, delle spinte che portano ad averla.
Questa forza ce l'avrebbero tutti, ma senza le motivazioni sufficienti non c'è volontà.
Si esce dal vizio del fumo, da un'ambiente degradato, si studia in condizioni difficili, si supera una malattia; sono tutti esempi di carattere e forza di volontà, vero? Ma devono nascere da forti motivazioni, per esempio l'ambizione, o la paura di morire, la voglia di migliorarsi. Senza queste cose la "forza di volonta" in sè non ha senso. Siete d'accordo?

E' un argomento che sguiscia in vari campi.
Certo senza motivazioni, varie per l'uno o l'altro, la forza di volontà non esiste e non serve.
Io per esempio non ho ancora trovato una motivazione valida per smettere di fumare.
Sguisciando, però a volte non hai forza di volontà pur avendo mille motivazioni valide, qualche batosta ti ha devastato.
 

aldad

Giardinauta
Forse non ci capiamo bene, l'argomento è difficile e io per la prima ho deviato.
Invece che della forza di volontà, ho parlato delle motivazioni, delle spinte che portano ad averla.
Questa forza ce l'avrebbero tutti, ma senza le motivazioni sufficienti non c'è volontà.
Si esce dal vizio del fumo, da un'ambiente degradato, si studia in condizioni difficili, si supera una malattia; sono tutti esempi di carattere e forza di volontà, vero? Ma devono nascere da forti motivazioni, per esempio l'ambizione, o la paura di morire, la voglia di migliorarsi. Senza queste cose la "forza di volonta" in sè non ha senso. Siete d'accordo?


Sono perfettamente d'accordo con quanto dici.
 

francesco saverio

Giardinauta Senior
Forza di volontà di giardinauti e giardinaute!!!!!

Credo che,
la motivazione per spingere una persona a non fumare è davvero chiara a tutti.Il fumo fa male e provoca davvero tante malattie, quali i tumori e le malattie cardiovascolari.
E' pur vero che c'e' chi ci crede e chi no, oppure non interessa, per cui fuma lo stesso.Davvero oltre alle motivazioni per me ovvie, ci vuole davvero una forza di volontà incredibile per smettere di fumare, magari con l'aiuto di qualcuno ed idem lo diventa se uno è dedito all'alcool, per cui ci vuole soprattutto la volontà di uscirne, aiutati sempre da es. un medico ecc
A presto Saverio
 
A

Andrè

Guest
In due settimane si può iniziare, nonostante tutto, a suonare.
Dopo tre settimane si può iniziare a parlare, a vedere qualcuno.
Dopo quattro settimane......................

Andrea, che piacere rileggerti.

Grazie... diciamo che per me è successo l'inverso.... prima i ".........", poi vedere gente poi suonare.... beh credevo peggio.....

Un'ultima cosa da non sottovalutare mai nella vita è la fortuna.ciao
vincenzo

assolutamente, ma ricordiamoci di non sottovalutare neanche la sf.ig.a... ma quella nera eh, quella che capita esattamente nel momento in cui servirebbe invece la botta di XXlo....

ma io non sono mai stata depressa oh!

Allora sposami

abbiam trovato l'aggressore mi chiama la questura per dirmi che è minorenne,di fare tutto bene con l'avvocato perchè ci sono buone probabilità che a questo qua non gli facciano un caxxo..

intanto tre hip hip hurrà per gli sbirri ('che un po' di giustizia vera non guasterebbe e acchiappare il bastardello è già un bel passo avanti), poi fagli una causa civile da levare le mutande a lui suo padre sua madre e a tutti i familiari sino al quarto grado di parentela...

Ora sono davvero giù di morale,mesi a farmi il ciulo tra contattare politici,giornalisti,cercare di raggruppare tutti i ragazzi che hanno subito la mia stessa cosa,per sentirmi dire questo...

e tu insisti, poi spiega cosa intendevano i questurini col "fare tutto bene con l'avvocato"

Credo che,
la motivazione per spingere una persona a non fumare è davvero chiara a tutti.Il fumo fa male e provoca davvero tante malattie, quali i tumori e le malattie cardiovascolari.
E' pur vero che c'e' chi ci crede e chi no, oppure non interessa, per cui fuma lo stesso.Davvero oltre alle motivazioni per me ovvie, ci vuole davvero una forza di volontà incredibile per smettere di fumare, magari con l'aiuto di qualcuno ed idem lo diventa se uno è dedito all'alcool, per cui ci vuole soprattutto la volontà di uscirne, aiutati sempre da es. un medico ecc
A presto Saverio

io fumo come un turco e bevo come una spugna perchè mi piace... poichè però bere e fumare (che mi piacciono) mi rovinano la voce e poichè ho intenzione di riprendere a suonare o fare cmq musica ('che mi piace farlo), allora devo necessariamente darci un taglio... ci vuole volontà, e -aggiungo io- uno scopo alternativo: fumo e bevo di meno perchè mi ritorna la voce feeka...
 
M

margherita51

Guest
Io sono una lottatrice nata e se ho un problema lo affronto ma la depressione, che per fortuna non ho mai avuto ma che conosco perchè anche mia madre periodicamente ne soffre, è una malattia e come tale va curata.
 

francesco saverio

Giardinauta Senior
Per Margherita51,
concordo con il tuo pensiero, la depressione e' una malattia, sconosciuta, poiche' quando tocca il nostro sistema nervoso e cerebrale, c'e' poco da fare per cui ansiolitici e farmaci antidepressivi, calmano ma rinco....no la mente.
Poi c'e' la volontà di chi sta male, che in quei momenti la vita non vale piu' la pena viverla.Insomma e' una brutta bestia e non sempre ne si esce fuori in maniera esemplare..
Ciao Saverio
 
A

Andrè

Guest
la depressione PUO' diventare una malattia, talvolta si presenta in soggetti che mai hanno avuto problemi del genere ma spesso è solo un periodo di malessere che può cronicizzarsi se non si interviene in tempo... se poi siamo persone complesse, irrequiete, creative, rischia di contaminare certe doti o atteggiamenti creando una spirale molto pericolosa, un vortice che ti risucchia e dal quale si ha la sensazione di non poter uscire, dimenticando le nostre meravigliose doti, il nostro istinto di sopravvivenza perchè sporca la nostra percezione del mondo che vediamo ostile, lontano e incompatibile con le nostre aspirazioni o desideri...
Per quanto riguarda l'aggettivo "sconosciuta" mi permetto di dissentire da Francesco Saverio, perchè la depressione è una patologia invece molto studiata e conosciutissima da chi la cura, da chi ne soffre e da chi non la teme... il problema è che la si fugge come la peste anche solo nel parlarne e ho notato che per molte persone è un argomento quasi tabù, come se solo il nominarla renda depressi o rischi di trascinare a fondo ^^

il discorso farmaci vs. volontà è complesso: ansiolitici e antidepressivi rincojoniscono se si abusa e se ci si aggrappa a loro come fossero la panacea, questo lo ho già detto, ma sono un supporto imprescindibile per riaccendere quei meccanismi (uscire col piacere di farlo, vedere gente e amici, parlare, aprirsi, comunicare) che rendono la vita piacevole varia e spesso molto divertente. Qui allora entra in gioco la volontà, quella che -per esempio- ti obbliga ad andare in palestra quando sei fiacco e scaxxato, e rendere questo sacrificio un piacere (parlo di volontà di vedere le cose in positivo) oppure che ne so, andare nonostante tutto in sala prove a suonare quando vorresti invece ficcarti in un letto con un'amica (è un caso limite e in questa circostanza si può fare un'eccezione perchè è decisamente terapeutico ^^)...
Ecco: la volontà, intesa non come un obbligare sè stessi a fare ciò che non ci va ma come un piegare la propria visione delle cose per cercare di cogliere il buono di esse anche quando non si vede e farlo proprio, cacciarlo dentro i propri meccanismi e la propria vita per illuminarla una volta ancora di novità, entusiasmi progetti e sensazioni quasi dimenticate che tornano a sollevarti e a scrollarti di dosso anni di vita facendoti (ri)scoprire te stesso, gli altri e sentimenti o battiti che pensavi non tornassero più. Questo è bellissimo.
Io la sto prendendo così, e non nascondo nè mi vergogno di riconoscere di aver trascorso un periodo terrificante del quale neppure avevo coscienza (ed è questa l'insidia peggiore) e dal quale sto uscendo riscoprendo pian piano Andre, le sue passioni, le cose che amava e che per qualche strano motivo (la vita di coppia mal vissuta) aveva abbandonato quà e là, il basso nell'armadio, i libri sugli scaffali, gli amici dai quali pian piano mi sono allontanato... qua la volontà interviene, ovvio, nel ritrovare certi ritmi, meccanismi e altro che alla fine sono quelli tuoi e naturali, un poco atrofizzati, ma 20 giorni di medicine, nel periodo peggiore in cui non dormivo, non mangiavo, e avevo palpitazioni e tachicardia mi sono serviti per normalizzare il mio fisico e prepararlo a sostenere una nuova situazione in cui solo e soltanto il mio cervello bacato può orientarmi... in poche parole, non si ragiona bene se si hanno 450 battiti al minuto e si dorme due ore a notte, ma se si riesce a dormire, a rilassarsi, a stare... sciolti, allora ci si ferma, si ragiona, e si decide... si sceglie, si fa.... si rinasce poco a poco credetemi.
E tutto, per occhi abituati ad una penombra sonnolenta e monotona, diventa luminosissimo o -al limite- si scorge una luce neppure troppo lontana che basta fare quattro passi per raggiungerla.
 

new dawn

Guru Giardinauta
la depressione PUO' diventare una malattia, talvolta si presenta in soggetti che mai hanno avuto problemi del genere ma spesso è solo un periodo di malessere che può cronicizzarsi se non si interviene in tempo... se poi siamo persone complesse, irrequiete, creative, rischia di contaminare certe doti o atteggiamenti creando una spirale molto pericolosa, un vortice che ti risucchia e dal quale si ha la sensazione di non poter uscire, dimenticando le nostre meravigliose doti, il nostro istinto di sopravvivenza perchè sporca la nostra percezione del mondo che vediamo ostile, lontano e incompatibile con le nostre aspirazioni o desideri...
Per quanto riguarda l'aggettivo "sconosciuta" mi permetto di dissentire da Francesco Saverio, perchè la depressione è una patologia invece molto studiata e conosciutissima da chi la cura, da chi ne soffre e da chi non la teme... il problema è che la si fugge come la peste anche solo nel parlarne e ho notato che per molte persone è un argomento quasi tabù, come se solo il nominarla renda depressi o rischi di trascinare a fondo ^^

il discorso farmaci vs. volontà è complesso: ansiolitici e antidepressivi rincojoniscono se si abusa e se ci si aggrappa a loro come fossero la panacea, questo lo ho già detto, ma sono un supporto imprescindibile per riaccendere quei meccanismi (uscire col piacere di farlo, vedere gente e amici, parlare, aprirsi, comunicare) che rendono la vita piacevole varia e spesso molto divertente. Qui allora entra in gioco la volontà, quella che -per esempio- ti obbliga ad andare in palestra quando sei fiacco e scaxxato, e rendere questo sacrificio un piacere (parlo di volontà di vedere le cose in positivo) oppure che ne so, andare nonostante tutto in sala prove a suonare quando vorresti invece ficcarti in un letto con un'amica (è un caso limite e in questa circostanza si può fare un'eccezione perchè è decisamente terapeutico ^^)...
Ecco: la volontà, intesa non come un obbligare sè stessi a fare ciò che non ci va ma come un piegare la propria visione delle cose per cercare di cogliere il buono di esse anche quando non si vede e farlo proprio, cacciarlo dentro i propri meccanismi e la propria vita per illuminarla una volta ancora di novità, entusiasmi progetti e sensazioni quasi dimenticate che tornano a sollevarti e a scrollarti di dosso anni di vita facendoti (ri)scoprire te stesso, gli altri e sentimenti o battiti che pensavi non tornassero più. Questo è bellissimo.
Io la sto prendendo così, e non nascondo nè mi vergogno di riconoscere di aver trascorso un periodo terrificante del quale neppure avevo coscienza (ed è questa l'insidia peggiore) e dal quale sto uscendo riscoprendo pian piano Andre, le sue passioni, le cose che amava e che per qualche strano motivo (la vita di coppia mal vissuta) aveva abbandonato quà e là, il basso nell'armadio, i libri sugli scaffali, gli amici dai quali pian piano mi sono allontanato... qua la volontà interviene, ovvio, nel ritrovare certi ritmi, meccanismi e altro che alla fine sono quelli tuoi e naturali, un poco atrofizzati, ma 20 giorni di medicine, nel periodo peggiore in cui non dormivo, non mangiavo, e avevo palpitazioni e tachicardia mi sono serviti per normalizzare il mio fisico e prepararlo a sostenere una nuova situazione in cui solo e soltanto il mio cervello bacato può orientarmi... in poche parole, non si ragiona bene se si hanno 450 battiti al minuto e si dorme due ore a notte, ma se si riesce a dormire, a rilassarsi, a stare... sciolti, allora ci si ferma, si ragiona, e si decide... si sceglie, si fa.... si rinasce poco a poco credetemi.
E tutto, per occhi abituati ad una penombra sonnolenta e monotona, diventa luminosissimo o -al limite- si scorge una luce neppure troppo lontana che basta fare quattro passi per raggiungerla.

Tutto quello che hai scritto mi sembra profondamente meditato e intelligente.
Anche giusto, ma questo è solo il pensiero di una persona che condivide il tuo punto di vista.
Ma la cosa più importante è che hai scritto delle parole piene di speranza e di positività, che si possono riflettere anche su chi ti legge.:Saluto:
 
M

margherita51

Guest
Lestat hai messo il dito sulla piaga: uno dei problemi maggiori è l'acquisizione della consapevolezza, molti depressi sono convinti che sia il mondo attorno a loro che non va e rifiutano di curarsi. C'è sempre una predisposizione anche se a scatenarla c'è qualche evento negativo ben preciso oppure, per noi donne, il parto. Una mia carissima amica ha cominciato a dare segni gravi di depressione bipolare dopo la nascita del suo terzo figlio. Per lei è stata una esperienza terribile, ma per chi le stata attorno è stato schoccante: un cambio di personalità che mai ci saremmo aspettati. Per prenderne cscienza ha impiegato un paio d'anni, per dare un giusto assetto alle cure farmacologiche altrettanto. Però è altrettanto importante la solidarietà e l'affetto di chi sta attorno. La mia amica è fortunata: suo marito la adora e sono una coppia affiatatissima da quasi quarant'anni, mia madre dice che senza la famiglia intorno non ne sarebbe mai uscita.
Capisco però anche chi si defila: stare vicino a queste persone richiede grande resistenza anche sul piano fisico, non solo affettivo.
 

pa0la

Florello
@ Lestat


perchè sporca la nostra percezione del mondo che vediamo ostile, lontano e incompatibile con le nostre aspirazioni o desideri...


@ margherita 51
Capisco però anche chi si defila


Io non credo che ci siano persone che si defilano vis a vis di qualcuno a cui comunque vogliono bene.
Sono solo incapaci di riconoscere come grida d'aiuto quelle che assomigliano molto più ad insulti gratuiti che a richieste di affetto.
Quella è la spirale peggiore che crea l'inizio della depressione, perchè chi ne soffre ancora non ne è consapevole ( e purtroppo accade pure che non lo diventi mai) e spesso vive come aggressione ciò che non è.
E viceversa chi si rapporta con lui/lei non si capacita delle reazioni che inconsapevolmente suscita


@ lestat
il problema è che la si fugge come la peste anche solo nel parlarne e ho notato che per molte persone è un argomento quasi tabù, come se solo il nominarla renda depressi o rischi di trascinare a fondo ^^


parlarne significa accettare la possibilità di non esserne al riparo.
Non c'è nessuno che non la teme, c'è chi non sopporta l'idea che domani potrebbe trovarsi anche lui seduto su un'altalena impazzita che non ti lascia scendere, e la rimuove.
La rimuove anche nei confronti della persona depressa e a seconda di quale sfaccettatura è più evidente chiama alternativamente autocommiserazione oppure aggressività uno o l'altro "alto" dell'altalena, e in questo modo non riesce ad essere di nessun aiuto.

Raggiunta la consapevolezza per uscirne sì, è necessaria la volontà.
E passata la fase in cui i farmaci sono necessari e benedetti, occorre trovare strategie che impediscano di indulgere nell'illusione che sia passata e non torni mai più.....perchè uscirne davvero è un percorso lungo e imparare ad ascoltarsi è l'unica salvezza

pa0la
 

francesco saverio

Giardinauta Senior
Per Lestat e Margherita51,
ion non ho detto che i farmaci antidepressivi non servono anzi, come hai detto tu specialmente per i primi mesi in cui c'e' la fase acuta della malattia, la persona depressa non deve rinunciare, dei miei colleghi e conoscenti ne sono usciti a distanza di circa 8 mesi dalla nascita della malattia e ne stanno uscendo gradualmente.
E' vero ci sono persone e persone, come il resto le persone non sono tutte uguali.
Per cui si sentono isolate e vogliono farla finita, la fase piu' critica, d'altronde la mente ed i pensieri di una persona che si sente svuotata, portano a fare sciocchezze.Mi ha colpito la storia di quel famoso giocatore della Juventus, che e' volato da un tetto della sede della Juventus e dopo coma ,ruanimazione e piani d'ospedale a letto, ce l'ha fatta e riconosce a distanza che quell'episodio di sconforto l'ha umiliato e deriso ed anche azzoppato,ma alla fine lui dice che lo ha rafforzato nei confronti della vita e quindi della sua famiglia.
Ciao Saverio
 
A

Andrè

Guest
Però è altrettanto importante la solidarietà e l'affetto di chi sta attorno. La mia amica è fortunata: suo marito la adora e sono una coppia affiatatissima da quasi quarant'anni, mia madre dice che senza la famiglia intorno non ne sarebbe mai uscita.
Capisco però anche chi si defila: stare vicino a queste persone richiede grande resistenza anche sul piano fisico, non solo affettivo.

ma infatti... hai davvero ragione perchè io, per dire, trovo gran giovamento nel rapportarmi con le persone che mi attraggono o che sono mie amiche... sono un bel chiaccherone io, sfrontato da dirti in faccia "si ok, sto da schifo, guarda nn so che farci ma è così, quindi o mi ti prendi danneggiato come sono oppure dimmelo che nn te rompo le balle"... Qualcuno -e se vede- fa il buon samaritano, altri capiscono ma importante è che -ti comprendano o meno- sputi via lo schifo del quale sei saturo...

Tutto quello che hai scritto mi sembra profondamente meditato e intelligente.
Anche giusto, ma questo è solo il pensiero di una persona che condivide il tuo punto di vista.
Ma la cosa più importante è che hai scritto delle parole piene di speranza e di positività, che si possono riflettere anche su chi ti legge.:Saluto:

meditato lo è, intelligente, non so :è solo il mio pensiero, ma questo si, frutto di riflessioni anche un po' dolorose perchè anche se tutti si riempiono la bocca col "mettersi in discussione" ben pochi sanno quanto possa farti male... la speranza e la positività sono l'unica cosa che ti permette di vedere la vita come un qualcosa che oltre ad averti tolto, ha cmq la possibilità di darti, ma solo se sei pronto a ricevere... insomma devi un po' guardarti in giro: a spalle basse e testa ciondoloni nn vedi nulla se non i tuoi piedi che ti strascinano nn sai dove....

Per Lestat e Margherita51,
ion non ho detto che i farmaci antidepressivi non servono anzi, come hai detto tu specialmente per i primi mesi in cui c'e' la fase acuta della malattia, la persona depressa non deve rinunciare, dei miei colleghi e conoscenti ne sono usciti a distanza di circa 8 mesi dalla nascita della malattia e ne stanno uscendo gradualmente.
E' vero ci sono persone e persone, come il resto le persone non sono tutte uguali.
Per cui si sentono isolate e vogliono farla finita, la fase piu' critica, d'altronde la mente ed i pensieri di una persona che si sente svuotata, portano a fare sciocchezze.Mi ha colpito la storia di quel famoso giocatore della Juventus, che e' volato da un tetto della sede della Juventus e dopo coma ,ruanimazione e piani d'ospedale a letto, ce l'ha fatta e riconosce a distanza che quell'episodio di sconforto l'ha umiliato e deriso ed anche azzoppato,ma alla fine lui dice che lo ha rafforzato nei confronti della vita e quindi della sua famiglia.
Ciao Saverio

sisi capisco io ho solo precisato un mio punto di vista, di come io ho preso la vicenda (che è somma di varie situazioni) e la mia condizione... il "farla finita" francamente nn è nelle mie corde anche perchè ho capito che sono un bel po' masochista e soffrire mi è congeniale, o quantomeno mi fa sentire comunque vivo... diciamo che ci sono certi momenti in cui se mi dicessero "stai per schiattare" nn me ne potrebbe davvero fregar di meno, ma da qui a cercarmela no: io ho sempre la certezza che la vita è il gioco d'azzardo più caxxuto che esista un VERO gioco con regole fisse, dove per dire NON si può tornare indietro e se toppi (sbagli) la prima stà certo che nn è detto che tu possa avere na seconda.... ma ti fai un'altra prima da un'altra parte, o diversa o ricominci, oppure visto che la s.f.iga ti ha martellato (per dire) per tutto il 2008, stai lì ad aspettare che finalmente ti arrivi na gran botta de cXXo, speranzoso, vigile, pronto a nn fare scappare n'occasione che possa essere buona. Ecco su questo concordo con te, ci vuole volontà ma sopratutto essere coerenti con le idee di quando va bene.. la vita è comunque bella, ti presenta opportunità, e al di là di tutto esistono cose troppo belle e non devi dimenticare che ci sono.... esistono i cannoli siciliani, le patatine dell'Ikea, esiste la birra, esiste il rock, il blues e la musica classica, esistono le donne e quello che sono capaci di farti, esiste il mio basso Fender, esistono i gatti, esiste il mio ra-gatto Meriadoc, le piante i bonsai, le bombe alla crema (krapfen per i nordici), esistono vecchi film belli a rivedersi, esiste una giornata bella di sole che ti fa sentire fighissimo, esistono gli amici che nn ti dimenticano, i libri... devo continuare?
 

new dawn

Guru Giardinauta
.... esistono i cannoli siciliani, le patatine dell'Ikea, esiste la birra, esiste il rock, il blues e la musica classica, esistono le donne e quello che sono capaci di farti, esiste il mio basso Fender, esistono i gatti, esiste il mio ra-gatto Meriadoc, le piante i bonsai, le bombe alla crema (krapfen per i nordici), esistono vecchi film belli a rivedersi, esiste una giornata bella di sole che ti fa sentire fighissimo, esistono gli amici che nn ti dimenticano, i libri... devo continuare?


No, le hai dette proprio tutte:)
 
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