Il rinvaso del Ficus lyrata andrebbe fatto ogni anno in primavera senza “disturbare” troppo le radici. Tu ritieni utile farlo ora che devi individuare e risolvere il problema delle macchie fogliari. Devi tenere, quindi, in conto che la pianta subirà uno stress non da poco essendo anche debilitata dal suo problema. Usa quindi la massima delicatezza possibile anche se dovrai giocoforza controllare che le radici siano in buono stato ed eliminare quelle che dovessero presentarsi mollicce e marroni.
Ora credo che possa essere di qualche utilità un promemoria di quelle che sono le esigenze di questa pianta (almeno di quelle che al momento ricordo!).
I Ficus sono piante che prosperano in un substrato con pH compreso tra 5 e 6, dunque leggermente acido.
La permeabilità del terriccio è una caratteristica imprescindibile. Quest’importanza è data dal fatto che, nonostante sia vero che i Ficus gradiscono l’acqua ed un substrato umido, è altrettanto vero che queste piante non sopportano quei substrati scarsamente drenanti, dove l’acqua ristagna, e neppure le annaffiature troppo frequenti, dove il terriccio, anche se dotato di buona permeabilità, non ha il tempo di asciugarsi. E’ importante che il vaso abbia un ottimo drenaggio, ottenibile mettendo sul fondo del vaso stesso molto materiale grossolano di inerte (ad esempio, in un vaso con un diametro di 12-15 cm, almeno 2 cm sul fondo – e aumento dei valori in proporzione - devono essere costituiti da ghiaia o da cocci di vasi rotti. ghiaia ………………………..).
Per quanto riguarda l’irrigazione non ci sono intervalli standard, occorre irrigare quando la pianta ne ha bisogno e, quindi, ti ricordo quanto ho scritto sopra circa il fatto che non sia sufficiente testare lo stato della superficie del substrato ma occorre scendere sotto i dieci cm circa dalla superficie stessa. Inoltre, poiché la pianta ha “propensione acidofila” l’ideale sarebbe irrigare con acqua piovana o lasciata decantare per una notte nell’innaffiatoio e poi usarla senza scuoterla troppo ed evitando di usare circa 4 cm di fondo (innaffiatoio da 10-12 l).
Se è imprescindibile l’uso del sottovaso riempirlo con ghiaia, sassolini, argilla espansa e appoggiare il vaso su questi materiali; le radici non potranno “risucchiare” l’acqua e si potenzierà il ricambio d’aria all’interno del vaso. Eliminate sempre i residui di acqua che rimangono dopo l'annaffiatura e non lasciate mai dell'acqua nel sottovaso.
Non mi resta che augurarti buon lavoro e in bocca al lupo!