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Due note sulla Phalaenopsis japonica (Sedirea japonica) - la mia esperienza

biro46

Maestro Giardinauta
Scusate mi sono accorto di non avere scritto niente

Phalaenopsis japonica - Kocyan & Schuit 2014 (secondo i botanici del KEW non ancora accettata da tutti)
Syn: Sedirea japonica - Garay & H.R.Sweet 1974

Coltivata in zona climatica E
DSC_8993.JPG

Resta difficile dare delle precise indicazioni sulla coltivazione di questa orchidea che in natura si trova dai 300 mt ai 1600 mt quindi con condizioni climatiche molto differenti.
Di conseguenza riporto come la coltivo io ed alcune ricerche su cui mi sono basato durante questi anni di coltivazione fino a trovare per me la migliore condizione. Non è detto che sia la migliore è quella con cui mi sono trovato meglio ma penso che ciascuno con questa orchidea debba fare alcune prove per trovare la sua condizione in base alla zona di coltivazione.
Alcune informazioni le suddividerò in "Come la coltivavo", "Come la coltivo", "Come potrebbe essere coltivata" questa ricavata da ricerche in internet, in modo che ognuna possa avere più indicazioni da utilizzare per la propria coltivazione

Habitat:
Questa orchidea ha il suo habitat in Giappone, dalle isole Riu-Kiu (anche se non si ha avuta conferma) e dalla Korea del Sud. Si trova nelle foreste e cresce come epifita sugli alberi ad un’altitudine di 300-1600 metri. In Giappone fa parte della lista delle specie a rischio d’estinzione, ma è una specie molto popolare ed apprezzata tra gli appassionati. È una specie monopodiale di piccole dimensioni; le sue foglie raggiungono 8-16 cm in lunghezza. La sua particolarità sono decisamente i fiori che sono molto fragranti. (Orchidofili Italia - Bernard Legrelle - ricerche personali)

Esposizione e luce:
- Come la coltivavo
Quando la presi iniziai a trattarla come una classica Phalaenopsis, esposizione come le mie Phalaenopsis ibride a est con un poco di sole al mattino e una buona luminosità durante la giornata. Devo dire che con questa esposizione non ho mai avuto grandi risultati.​
- Come la coltivo
Allora ho cambiato metodo in inverno messa in serra fredda durante una parte del periodo invernale (da novembre a metà gennaio) con una esposizione sud-ovest quindi con una buona luminosità tutto il giorno e anche sole del pomeriggio e forti sbalzi di temperatura poi portandola in serra intermedia con luce artificiale e molto meno forte (metà gennaio - marzo) ho avuto da allora dei buoni risultati di fioritura e gestione della pianta. In primavera/estate è messa in giardino sotto un albero con una esposizione a est in modo che il mattino prenda del sole.​

Umidità:
70%-85% per tutto l'arco dell'anno

Temperatura:
Questo è la cosa più problematica per questa orchidea perchè dipende molto dalla zona di origine.
- Come la coltivavo
Inizialmente la coltivavo come una classica Phalaenopsis ibrida con temperature classiche casalinghe e onestamente ho sempre avuto risultati deludenti dal punto di vista della fioritura steli con pochi fiori e parecchio distanziati fra di loro, insomma molto lontani dalle fotografie che vedevo in internet​
- Come la coltivo
Come poi ho deciso di coltivarlo bandendo la paura del freddo. Una parte del periodo invernale come ho detto da novembre a metà gennaio è messa in serra fredda con esposizione sud-ovest con temperature notturne che nel periodo più freddo arrivano anche intorno allo 0°C (quest'anno 2016 a volte anche sotto lo 0°C) mediamente sta tra i 3-7°C ma con una ottima insolazione in modo che le temperature diurne erano sempre abbastanza alte in certe giornate anche 18-20°C quindi con un forte sbalzo di temperatura. Con questi sbalzi di temperatura inizia a puntare tra le foglie l'embrione dello stelo. A questo punto la porto in intermedia in zona media con temperature tra i 17°C e i 23°C e gli steli iniziano a svilupparsi per arrivare a marzo con la piena fioritura così la porto in casa per gustare la fioritura ed il profumo dei fiori.
In estate è in giardino e si becca le temperature che ci sono mediamente sempre abbastanza alte e con un buon tasso di umidità dovuta sia alla zona dove abito (sul Lago Maggiore) sia alle frequenti innafiature che tengono la zona delle orchidee sempre abbastanza umida anche se ventilata. Finalmente ho ottenuto un buon risultato con steli portanti parecchi fiori e copatti fra di loro come mi piace.​
- Come potrebbe essere coltivata (da Bernad Lagrelle)
Temperature inverno/estate notturne 13°/26°C - diurne 18°/30°C o più con umidità alta e buona ventilazione​

Irrigazione:
- Come la coltivavo
Come detto come la Phalaenopsis ibride, controllavo il colore delle radici e quando diventavano chiare bagnavo con acqua dell'acquedotto​
- Come le coltivo
Il periodo in serra fredda viene bagnata molto poco, non sono più le radici a darmi le necessarie informazioni quanto lo stato generale della pianta in particolare la situazione vegetativa della pianta relativa alle foglie, se le vedo che tendono a raggrinzire nel periodo più caldo della giornata la bagno con molta abbondanza altrimenti non bagno. In serra intermedia aumento le irrigazioni a una volta alla settimana essendo in ambiente molto umido 78-80% UR non eccedo con l'irrigazione bagnando normalmente.
Uso acqua dell'acquedotto miscelata con acqua piovana in modo da avere una condicibilità bassa
In primavera/estate è in giardino e viene bagnata con abbondanza dal sistema di irrigazione automatico che usa acqua dell'acquedotto per cui ogni tanto se non piove faccio un lavaggio radicale bagnando con acqua demineralizzata per osmosi​
- Come potrebbe essere coltivata (da Bernad Lagrelle)
Da novembre a febbraio ridurre la quantità di acqua e bagnare solo dopo che il substrato si è asciugato da marzo iniziare a bagnare aumentando la quantità di acqua o i tempi di irrigazione in estate per tornare a ridurla da settembre​

Se la pianta è collocata su zattera o in cesto va bagnata con molta più frequenza nel periodo caldo anche due/tre volte al giorno

Fertilizzazione:
In inverno fertilizzo una volta al mese, dalla primavera inizio a fertilizzare con maggior frequenza fino ad arrivare ad una volta alla settimana tornando a ridurre le fertilizzazioni da ottobre. Fertilizzo sempre con dosi ridotte di fertilizzante dal 75% al 50% a seconda del periodo e del supporto del media, se su zattera conviene ridurre la dose di fertilizzante anche al 80/85% rispetto alla dose prevista sul flacone

Collocamento e substrato:
- Come la coltivavo
In vaso con un substrato di solo bark medio/grande​
- Come le coltivo
Messa in un cestello/zattera con bark medio/grande - carbonella - muschio e un poco di fibra di cocco. Ormai le radici hanno preso molto sui listelli del cestello quando dovrò fare il rinvaso avrò da divertirmi​
- Come potrebbe essere coltivata
Su zattera di sughero o di legno di vite con sotto un leggero strato di sfagno o di muschio​

In tutti i casi il substrato deve essere molto drenante ed areato per evitare ristagno di acqua tra le radici in particolar modo se coltivata in vaso dove il ristagno è più facile

Fioritura e riposo:
Non ha un periodo di fioritura definiti anche se i periodi preferenziali vanno da febbraio a giugno e la fioritura dura da due a quattro settimane a seconda della esposizione e della temperatura.
Se viene tenuta in ambiente intermedio non ha un periodo di riposo mentre se tenuta in ambiente freddo deve avere un diverso trattamento come faccio con la mia che entra in riposo

Note aggiuntive:
In natura in alcune località subisce un periodo di riposo abbastanza severo, con le temperature che vanno anche di alcuni gradi sotto lo zero di conseguenza la pianta perde tutte le foglie e in primavera deve recuperare tutta la massa verde persa.
Nella nostra coltivazione è ovviamente sconsigliato coltivarla con questo metodo e condizioni così traumatiche perchè la pianta deve poi recuperare tutta la vegetazione persa prima di rifiorire il che vuol dire che per molti anni, se sopravvive, non avremo possibilità di vedere la sua bella fioritura.
 
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