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Donne capo

paolaas

Guru Giardinauta
Io ho un negozio con mio marito, nessuno dei due è il capo, ognuno ha i suoi compiti e non si interferisce uno con l'altro (nei limiti del possibile, quanto possano NON interferire marito e moglie....). Io sono la capa di me stessa e se avessimo dipendenti sarei io il capo, esclusivamente per un discorso caratteriale. Come esempio prenderei la gestione che aveva mio papà della sua piccola aziendina: era come una famiglia, mio papà concedeva massima libertà, incentivi e fiducia; in cambio voleva solo serietà sul lavoro e che la sua fiducia fosse ben riposta. Io un'azienza la gestirei così. Detto questo, penso anche che ad alti livelli gerarchici all'interno di una grande azienda ci saranno sempre poche donne, semplicemente perché certi impegni di lavoro, con giornate lavorative di 12 ore e una domenica a disposizione ogni quattro (magari con lavoro portato anche a casa) portano via troppo alla famiglia: credo che qualsiasi donna che abbia bambini vorrebbe dedicargli più tempo possibile e non sarebbe disposta a sacrificare questo tempo preziosissimo che potrebbe stare con loro a favore del lavoro..... Io, perlomeno, non lo farei, a nessun prezzo.... nemmeno quello della carriera....
Al di là di questo, non sono assolutamente meravigliata dal fatto che molte donne che fanno carriera perché in generale penso che la donna abbia in generale una marcia in più (scusate maschietti, ma ne sono convinta), mi auguro solo per loro che il prezzo da pagare in termini di sacrifici non sia troppo alto.
 

spadino

Giardinauta
Io, come già detto in un altro post, io mio accupo di strategia commerciale e di ristrutturazioni aziendali. La mia esperienza in materia di Capi Uomini o Donne è abbastanza etereogenea, ho trovato "Donne Capo" molto capaci, così come "Donne Capo" che non ho mai capito come avessero fatto a diventare Capo (ovviamente sono state le prime teste che ho tagliato). Ci sono delle difficoltà oggettive per le donne nel mondo del lavoro, queste difficoltà rendono il cammino lavorativo di una donna molto ostico, ciò comporta un naturale indurimento. Questo, però, generalmente si perde dopo un paio d'anni che la Donna è Capo, perchè ha dimostrato il suo effettivo valore e non ha più bisogno di stare sempre con gli artigli "sguainati". Le Donne Capo, invece, che si continuano a comportare come Arpie, sono coloro le quali non hanno vere capacità, ma che cercano di nascondere dietro la cattiveria, la vera mancanza manageriale.
Di Capi uomini ne ho visti di tutti i colori, da capi inutili a Uomini con qualità eccezionali.
Devo essere sincero, quando una donna arriva ad essere Direttore Generale di una Grande Azienda, è perchè vale più di un uomo (p.e. Charlie Fiorina, ex CEO di HP), anche se ahimè per loro, la strada della totale uguaglianza è ancora lunga, più ancora in Italia dove non esiste un vero e proprio tessuto industriale fatto di Grande Imprese che possa permettere alle donne di crescere professionalmente. L'Italia è il regno della Piccola e Mediana Impresa, dove sarà sempre difficile passare oltre il "figlio del padrone", o il raccomandato di turno. Ma ciò è valido non solo per le Donne.
 
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elsa!

Aspirante Giardinauta
insegno ormai da quasi sette anni, e devo dire che - come nel caso di Spadino -la mia esperienza con i "capi" è stata abbastanza eterogenea: ho trovato direttirci didattiche donne veramente in gamba :eek:k07: ed altre di un'arroganza spaventosa :martello2 , direttori uomini sui quali sarebbe meglio calare un velo pietoso :squint: , ed altri intelligenti e disponibili :eek:k07: .
In tutti i casi, ho sempre chiarito immediatamente alcuni punti sui quali sarei stata irremovibile.
Così facendo mi sono attirata sia antipatie che simpatie, ma comunque mi sono in seguito sempre trovata bene. Cerco solo di fare il mio lavoro il meglio possibile, perchè mi piace.:froggie_r
la direttrice che ho adesso è eccezionalmente brava e disponibile, ma il problema sono le colleghe: antipatie, arrivismo, smania di "portare avanti"il programma per finire prima della collega dell'altra sezione fanno in modo che il proceso didattico diventi un maratona non-stop da settembre a giugno. e chi ci rimette, ovviamente, sono gli alunni. Personalmente, cerco di starmene fuori il più possibile dalle loro beghe interne che non portano a niente, solo ad un clima pesante...:mad: :mad: :mad:
 

Koji Kabuto

Aspirante Giardinauta
teresatita ha scritto:
ho grande ammirazione per le donne che riescono a farsi strada nel lavoro, con la competenza, la serietà e l'impegno ma non per quelle che ambiscono ai posti di comando. Non mi piace la figura della donna che da ordini o che si crede chissa chi perchè ha delle persone gerarchicamente sotto di se. Una delle doti che ammiro di più in ogni persona, sia uomo che donna, è l'umiltà e mi rendo conto che più una persona è ricca interiormente più è umile e semplice e non fa pesare la sua superiorità culturale, lavorativa ecc. Al contrario, quando una persona è frustrata nella vita e fondamentalmente ignorante tende a rivalersi su quelli che crede inferiori a lei.

sono completamente daccordo con quello che hai detto!

Penso che non ci sia differenza tra uomo e donna ma tra una persona intelligente ed una ignorante!
 

elleboro

Florello
Bravissima Paolas,
hai dimostrato come una donna sia propensa a gestire un'azienda con l'armonia, semplicemente dando obiettivi e non ordini.
Inoltre le alte cariche delle multinazionali (salvo eccezioni: ci sono sempre)
non si raggiungono da giovani, in genere. QAuando i figli sono grandi e magari sposati si può dadicare molto più tempo al lavoro. E' essenziale che il lavoro piaccia molto e ci si diverta a farlo. Ma se ci sono queste caratteristiche si possono raggiungere ottime posizioni anche senza cercarle. il bello sta proprio qui.
 

clooney

Giardinauta
Complimenti per avere aperto questa discussione, molto coinvolgente e anche attuale. A parte qualche battuta banale ho trovato interessanti quasi tutti gli interventi, con alcuni sono D'ACCORDISSIMO - es. Crica, Elleboro e altri.
Certo se le donne ai vertici fossero di più in tutti i campi si sentirebbero meno "assediate" e vivrebbero il loro ruolo in modo meno precario, più sereno ed equilibrato.

I maschi hanno mai sentito parlare di "ansia da prestazione" ?????(hehehehe)
Ciao Ciao
 

spadino

Giardinauta
Vorrei aggiungere che, sempre dalla mia personale esperienza (come già spiegato nell'intervento del 3 marzo), le Donne che sono riuscite nel lavoro, sono quelle che non si sono contrapposte ai loro colleghi maschi, ma che con i loro colleghi maschi hanno saputo lavorare e crescere. Sono coloro che sanno prendere il buono da tutti.
Le donne che della contrapposizione nei confornti degli uomini ne hanno fatto una questione di principio, generalmente non hanno fatto grande carriera e sono le più frustrate.

Non sono, invece, convinto di questa grande differenza fra uomo e donna in termini di capacità oggettive. Ovvero, non è vero che la donna sia meglio dell'uomo tout court. Ci sono donne molto abili, così come esitono uomini molto abili. È soggettivo, nel senso che ogni soggetto è diverso dagli altri, donna o uomo che sia.

Mi pare che molte volte il dire che la donna sia meglio dell'uomo, nasconda solo uno slogan, più che una reale verità.

Alcune Donne, così come alcuni Uomini, sono bravi Manager, ma non dipende dal sesso, solo dalla quantità di materia grigia che queste e questi sanno utilizzare.

Spero non aver urtato la sensibilità di nessuna
 

Otaner

Aspirante Giardinauta
Interessante questa discussione, condotta però per lo più da donne....mi pare positivo che le donne capo si interrogano sul proprio modo di essere; non mi pare di aver visto nessun post di uomo alle dipendenze di donne, ma forse mi sbaglio. Io sono uno di questi, pur avendo abbastanza autonomia personale nel mio lavoro ho sempre avuto dirigenti titolari donne (nel pubblico impiego), segno che almeno qui c'è una notevole affermazione. Devo dire che l'esperienza non è negativa, anzi! complessivamente (tre su 4) avevano una notevole capacità di impersonare l'Ufficio, agendo esclusivamente e con competenza nel suo interesse, che è quello che ci si aspetta da un dirigente di pubblica amministrazione. Certo, conoscendo le persone ci si rende conto che il singolo carattere influisce molto, che alcuni problemi potevano essere affrontati con diversa competenza, che ci sono scelte che non ho condiviso o che non condivido. In alcuni casi almeno non vedo l'acrimonia verso le altre donne, semmai una maggiore valutazione (ma sono esenti gli uomini da questo?). Su quattro, con due si può (si è potuto) discutere con molta, molta franchezza senza che questo avesse ripercussioni negative. Insomma, tenuto conto che nessuno è perfetto, è una situazione positiva.
 

paolaas

Guru Giardinauta
Mi è venuta in mente una cosa, non proprio relativa alla figura del "capo" quanto di una attività professionale importante: il medico chirurgo. In linea generale ho notato che spesso siamo noi donne stesse che preferiamo fare una visita da un medico uomo e, in caso di doversi sottoporre ad intervento chirurgico apriti cielo.... e in effetti le donne chirurgo sono ancora molto poche.... Secondo voi come mai?

Faccio un P.S. per quanto mi riguarda: io non potrei mai fare quel tipo di professione se non a giorni prestabiliti perché in "certi giorni" ho le mani di pasta frolla..... e allora sì che sarebbero dolori per quei poveri pazienti sotto le mie grinfie....:martello:
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
crica ha scritto:
Sono già intervenuta su questo argomento anche in altri post e mi devo ripetere come un disco rotto....
Sono architetto donna, faccio edilizia/cantieristica pesante in un modo esclusivamente maschile: il muratore, l'elettricista, il gruista, il camionista, il geometra, l'ingegnere....
Gli uomini sono pettegoli, isterici, noiosi, indecisi e chi più ne ha più ne metta....come lo siamo noi donne allo stesso modo!
E' una questione di educazione e forma mentis...
Io mi sono trovata a dare ordini ad un muratore 60enne gentilissimo ma anche ad un elettricista 30enne sgarbato....e i miei approcci sono stati ben diversi....
Come diceva Piera, che quoto, la fatica che abbiamo fatto per arrivare dove siamo non ci giustifica ad essere maleducate...
...e comunque io sono e sarò sempre dalla parte delle donne perchè sono più precise, responsabili ma soprattutto pazienti!
ciaociao
cri

Quoto Crica e quoto Piera.
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
m.boss1971 ha scritto:
Non ho mai avuto donne capo, ma la mia professione mi porta a lavorare all'interno di diverse aziende da alcuni anni. Eliminando dalla mia riflessione capi uomini e donne che secondo me non sono all'altezza, mi limito a considerare quelli che stimo di più. Tra questi rimangono più donne che uomini, in percentuale; devo dire mi "spaventerebbe" un pò una donna capo perchè mi accorgo che sa sempre tutto quello che succede, fotografa perfettamente il carattere di ogni dipendente e ottiene quello che vuole con una abilità sorprendente. D'altronde non è spesso così anche nella coppia?

Io ho lavorato in varie software house per 15 anni nell'ultima per quasi 10. Nelle varie software house ci sono sempre stati sia uomini che donne e mi dispiace dirlo ma per questo tipo di lavoro, strano a dirsi, sono più dotato le donne.
Più precise, più organizzate, meno propense alle distrazioni e al chiacchericcio, più attente alle esigenze del cliente, più concrete e con una spiccatissima attitudine al problem solving. Ho sempre pensato che se nella mia ditta fossero sparite all'improvviso tutte le figure maschili avremmo retto il colpo se fossero sparite quelle femminili sarebbe stato un bel casino come è un bel casino ora che me ne sono andata dall'ultima ditta... Sempre per lavoro ho frequentato tantissime aziende di tutti i tipi, il mio lavoro era andare relazionarmi con i vari reparti, capire le esigenze e informatizzare al meglio i processi aziendali.... stesso giudizio, con le donne si concretizzava molto di più magari era più dura perchè erano molto esigenti però alla fine il risultato era di ottimo livello. Con gli uomini si lavorava peggio, l'aria che si respirava magari era migliore perchè il fattore "gonnella" come lo chiamo io faceva il suo gioco, erano naturalmente più gentili e più ben disposti verso di me, la giovane cucciola informatica seria e professionale, mai mi avrebbero trattato sgarbatamente ma alla fine del giro emergevano mancanza di chiarezza, non conoscenza dei processi aziendali, attitudine a pararsi il sedere col capo piuttosto che analizzare concretamente i colli di bottiglia del processo informatico. La mia esperienza è questa e sinceramente mi dispiace perchè non sono belle parole le mie. Spero di ricredermi e di arrivare magari ad un 50 e 50... ma la vedo dura perchè la statistica è una scienza ... e una buona statistica parte da un buon campione e di realtà ne ho viste veramente tante tante...
 

spadino

Giardinauta
ErikaErika ha scritto:
Io ho lavorato in varie software house per 15 anni nell'ultima per quasi 10. Nelle varie software house ci sono sempre stati sia uomini che donne e mi dispiace dirlo ma per questo tipo di lavoro, strano a dirsi, sono più dotato le donne.
Più precise, più organizzate, meno propense alle distrazioni e al chiacchericcio, più attente alle esigenze del cliente, più concrete e con una spiccatissima attitudine al problem solving. Ho sempre pensato che se nella mia ditta fossero sparite all'improvviso tutte le figure maschili avremmo retto il colpo se fossero sparite quelle femminili sarebbe stato un bel casino come è un bel casino ora che me ne sono andata dall'ultima ditta... Sempre per lavoro ho frequentato tantissime aziende di tutti i tipi, il mio lavoro era andare relazionarmi con i vari reparti, capire le esigenze e informatizzare al meglio i processi aziendali.... stesso giudizio, con le donne si concretizzava molto di più magari era più dura perchè erano molto esigenti però alla fine il risultato era di ottimo livello. Con gli uomini si lavorava peggio, l'aria che si respirava magari era migliore perchè il fattore "gonnella" come lo chiamo io faceva il suo gioco, erano naturalmente più gentili e più ben disposti verso di me, la giovane cucciola informatica seria e professionale, mai mi avrebbero trattato sgarbatamente ma alla fine del giro emergevano mancanza di chiarezza, non conoscenza dei processi aziendali, attitudine a pararsi il sedere col capo piuttosto che analizzare concretamente i colli di bottiglia del processo informatico. La mia esperienza è questa e sinceramente mi dispiace perchè non sono belle parole le mie. Spero di ricredermi e di arrivare magari ad un 50 e 50... ma la vedo dura perchè la statistica è una scienza ... e una buona statistica parte da un buon campione e di realtà ne ho viste veramente tante tante...

Cara Erika,
ma non sarà che forte del "fattore gonnella" il tuo modo di porti con i maschietti è diverso rispetto a quello che hai con le femminucce???
Visto che le Donne, con cui lavori non sono sensibili al fattore "gonnella" il tuo modo di porgerti è sicuramente più incentrato a far "bella figura" sul lato professionale, mentre visto che con gli uomini, utilizzi il "fattore" di cui sopra, il risultato è ovviamente diverso, perchè magari abbassi un pò la guardia.
Ti vedono in maniera diversa dalle loro colleghe donne.
Se desideri raggiungere un 50 e 50, incomincia a trattare con gli uomini così come tratti con le donne, vedrai che le cse miglioreranno.

P.S. vuole essere un suggerimento. Nno vorrei essere frainteso
 
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Irenina

Aspirante Giardinauta
Io credo, come molti hanno detto, che le donne che arrivano davvero ai posti di "comando" debbano avere veramente un grande carattere, grintà, volontà.
Le donne in generale sono più pazienti, più comprensive, meglio disposte alla relazione in genere. C'è però un grande "ma" che ci rende per natura un po' più vulnerabili: la donna subisce il ciclo, che noi sappiamo dipendere dagli ormoni.
Ho fatto vari corsi (studio psicologia del lavoro), e tutti hanno dimostrato che nei giorni delle mestruazioni, o in concomitanza, ci sono dei cambiamenti di umore, dovuti proprio agli ormoni (e non al carattere). Ecco perchè si tendeva a dire che le cape sono delle "isteriche" (da isteron=utero), cioè in balia dell'utero.
Ciò non è del tutto falso. Dunque non possiamo dimenticare che quando si tratta di "prendere decisioni", a volte una donna può essere influenzata da questa sua prerogativa. Il corpo femminile infatti è "progettato" dalla natura per avere figli (che secondo me è la conquista + grande, un uomo non potrà mai farli), è la società poi che mette degli strati culturali e dice che una donna deve affermarsi anche dal punto di vista sociale.
Ma siccome il sistema limbico (che governa le emozioni) è ancora quello dell'uomo primitivo, questi cambiamenti di umore succedono ancora.
Ciò non deve "svalutare" la donna, che anzi va vista per il bellissimo dono della procreazione (che però secondo me è stato molto messo in secondo piano da tutto il movimento femminista), ma anzi fare capire il funzionamento delle nostre "cape", che subiscono il mestruo come tutte le altre donne, chi più chi meno. :)
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
Ti ringrazio Spadino per il consiglio non sei stato per niente frainteso e il dubbio che ti è venuto è più che legittimo. Dubbio lontano dalla realtà dato che il fattore "gonnella" io non l'ho mai usato nel senso che non sò cosa sia un filo di trucco, l'ultima volta che ho messo una gonna risale al giurassico. Il fattore "gonnella" che intendevo comunque riguardava altri aspetti, mi sono spiegata male, cerco di porre rimedio: i maschietti ritengono scortese dirti un pane al pane vino al vino o analogo sono meno concreti e diretti con una donna perchè hanno paura di non comportarsi col necessario riguardo, hanno tendenza all'intercalare leggero e sostanzialmente forse non credono che si sia capaci di un livello un pò più alto di conversazione professionale. Non faccio niente per simulare il carisma del capo o per far capire "guarda che su questo e quello sono io che decido"... mi piace la faccia che fanno quando qualcuno li avverte che sono il responsabile tecnico informatico... si pentono delle facezie all'istante :) :) e magari subito dopo il rapporto migliora ma è comunque una forzatura, qualcuno ha dovuto dire o fare, si manca di credibilità noi donne è quello il problema e tanti anni fa era ancora peggio perchè oltre che donna ero anche molto giovane. Professionalmente parlando le rughette mi hanno fatto piacere.
 
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