Essenza
mah, è vero che ci si scrive cose brevi, qualcuno a volte sembra parlare in codice... Al contrario di quanto dici tu osservandomi attorno mi sembra invece che le telefonate spesso siano troppo lunghe, e soprattutto inutili, piene di informazioni superflue e superficiali.
Anche i discorsi che capto in giro per lo più sono formali, convulsi e/o poco interessanti.
Io direi che intorno non vi è "sintesi" ma anzi a volte una sorta di "eccesso" di comunicazione vuota, e alla fine entrambi i poli esprimono "pochezza".
Si scrive e dice POCO perchè c'è POCO da esprimere.
Io ricordo i miei diari (dai 14 ai 17 anni) li tengo ancora e ogni tanto li sfoglio. Ogni pagina mi pare traboccante: piena di disegni, commenti, ritagli, e soprattutto emozioni
raccontate a fine di ogni giornata della mia adolescenza...
Esprimere a se stessi o agli altri delle cose significa innanzitutto pensarle :slow:, sentirle e prendersi del tempo per dedicarlo a questo spazio. Il tempo si dilata se si fa una sola cosa per volta, con amore e piena attenzione.
Invece credo tutti pensino il contrario: fare molte cose assieme significa vivere più intensamente....
Conosco diverse persone che passano il tutto il tempo attacate al cellulare o al telefono: mi sono detta ma perchè non vanno di persona a trovare i loro interlocutori!?
non è meglio stare dieci minuti con una persona DAL VIVO :love_4: piuttosto che mezz'ora a blaterare a distanza
?
CREDO DI AVER DIVAGATO PARECCHIO... scusatemi.... lo spunto della discussione era ottimo...
Se ci rivolgiamo al passato, ai lunghi racconti dei nonni, pieni di particolari e "fantasie", oggi li difiniremmo Logorroici.
Oggi esiste la sintesi, quasi la dittatura della sintesi.
Sms brevi, con parole ancora accorciate.
Mail brevi, molto sintetiche..
Telefonate? spesso ridotte a poche parole.
Ovunque impera l'essenzialità.
Una volta la sintesi era un dono!
E' l'esigenza di una vita frenetica? troppe informazioni da assimilare?
O è l'incapacità di comunicare?