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dicofol

V

veleno65

Guest
avete mai avuto problemi con questo acaricida? a me sembra uccidere poco il ragnetto rosso e molto le piante. dosaggio come da manuale ma bruciatura delle foglie e "abbattimento" della pianta,come fosse il colpo di grazia. ma è vero che è stato ritirato dal commercio?
 

kiwoncello

Master Florello
Ciao Veleno,
come acaricida che agisce per contatto in effetti è più attivo contro adulti e ninfe mentre è poco efficace contro le uova; avendo però una lunga attività residua colpisce anche le ninfe in via di sviluppo. Viene dato come sicuramente fitotossico per peperoni e melanzane ma non per altre essenze. Quanto al suo ritiro dal commercio non ne sapevo nulla, mi informerò al più presto
kiwo
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Caro Veleno ci reincrociamo.
Mi par di capire che sei un esperto nel settore agrario perciò vado subito al tecnico.
Francamente non ti so dire se è stato vietato (all'occorrenza poteri informarmi), ti so però dire che il dicofol non compare nel Disciplinare di lotta integrata della Regione Piemonte (e nemmeno in quelli di altre Regioni consultati in rete).
A titolo esemplificativo sul melo sono ammessi, al superamento della soglia, i seguenti p.a.: clofentezina, exitiarox, etoxazole, fenpiroximate, tebufenpirad, olio bianco.
Spero di esserti stato utile.
Alla prossima
 
Ultima modifica:
V

veleno65

Guest
grazie kiwo e ciao alessandro! il mio problema è che non ci sono consorzi agrari in zona e devo fare con quello che trovo.non sono un'esperta del settore,tutt'altro,ma ho notato queste reazioni sulle piante che non mi sono piaciute. indubbiamente sul mio terrazzo ne uso fin troppi di veleni,ma ho provato a far senza e ho decimato le piante. il ragnetto rosso è come la peste bubbonica e non risparmia neanche le aromatiche.userò l'acaricida a base di bromopropilato che non fa danni alle piante e poi spero che con queste temperature il ragnetto se ne vada in ferie. fatemi sapere,se potete,della faccenda del ritiro dal commercio
 

kiwoncello

Master Florello
A quanto pare il Dicofol ha avute sorti alterne. Subì un primo ritiro generalizzato nel 1986 ma a seguito di avvenuta riabilitazione venne riammesso in commercio. Nel novembre 2002 in attuazione del Regolamento CE n. 2076/2002 venne nuovamente ritirata una lunga serie di prodotti a base di Dicofol ma ne sono comunque rimasti alcuni ancora disponibili. Attualmente ed anche molto recentemente (2006) è stata autorizzata la diffusione di nuovi marchi sempre a base dello stesso prodotto, con la clausola di validità del permesso fino al 2009, data della prossima revisione comunitaria dei prodotti fitosanitari.
kw
 
V

veleno65

Guest
grazie kiwo.
ma toglimi una curiosità: in base a cosa si decide il ritiro dal commercio di un veleno? perchè è troppo velenoso?

detto da me poi fa quasi ridere
 

kiwoncello

Master Florello
Discorso molto complicato. I principi di base per ammetterlo (classificato o no) si basano come primo approccio sulla DL50 (indice di tossicità acuta misurata su varie specie animali ). E' ovvio che quanto minore è la DL50 espressa in mg/kg di peso corporeo, tanto più pericolosa è la sostanza il che ne sconsiglia l'uso. Rientrano poi nel giudizio finale gli eventuali effetti a lungo termine, l'accumulo in particolari tessuti dei mammiferi, la possibile mutagenesi e/o cancerogenesi in modelli in vitro od in vivo, il tasso di inattivazione batterica e la persistenza in terreno e piante, la idro- o lipofilicità (dipende da cosa interessa in base al bersaglio del fitofarmaco), il tipo di metaboliti che si formano (inerti od eventualmente tossici) più una ulteriore lunga serie di criteri, non da ultimo la selettività o meno del prodotto (cioè se ammazza soltanto i parassiti bersaglio oppure anche insetti benefici) ecc. Logicamente, via via che saltino fuori nuovi dati indicanti effetti tossici prima ignoti il prodotto potrà venir ritirato dal commercio oppure ne verranno abbassati i limiti massimi tollerati nella frutta o verdure trattate.
Kiwo
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Interessante e completa la trattazione fitoiatrica di Kiwoncello.
Peraltro la legislazione fitosanitaria è materia, oltre che estremamente specialistica, in continua evoluzione. Quando ero nel settore fitopatologico i pesticidi venivano classificati in quattro classi tossicologiche in base al parametro citato da Kiwo della D (dose) L (letale) 50 (media =50%, cioè muoiono metà delle cavie testate per tossicità acuta), somministrata per via orale in ragione di mg di p.a. per kg di peso vivo dell'animale (se la molecola è gassosa si misura la concentrazione in mg/l = CL50), poi a seguito di una Direttiva CEE sono stati introdotti nuovi parametri e le classi riviste: per esempio il Captafol, un anticrittogamico di largo impiego su orticole, ornamentali, fruttiferi, derrate in magazzino, fu ritirato dal commercio a causa della sua sospetta tossicità cronica, ma era inserito -in rapporto alla concentrazione nel formulato- in III o IV classe, ossia dato come poco pericoloso per tossicità acuta ( per l'acquisto di prodotti di ex- I e II occorre avere un apposito 'patentino'). Un altro caso famoso fu quello del DDT, che quando ero piccolo si chiamava "flit" e si dava in casa contro le mosche con un aggeggio tipo pompa da biciclette: il suo 'tempo di semi-vita' (ossia quando tempo deve passare affinché la sua presenza nell'ambiente si dimezzi; ma se sei una matematica prova a calcolare quanti anni ci vogliono per arrivare praticamente al suo azzeramento) è stato valutato in 2-6 anni, tuttavia nel frattempo circola, si accumula e lo hanno trovato persino nel grasso degli orsi polari.
Anche le modalità di degradazione e i prodotti del degrado dei fitofarmaci (i metaboliti richiamati da Kiwo) sono fattori importanti: per es. un noto anticrittogamico, il Mancozeb, è mineralizzato completamente fino ad H2O e CO2, mentre il suddetto DDT degrada in un metabolita anch'esso tossico (DDE).
Se è vero che non sei una esperta (solo adesso mi accorgo del femminile, ma per me Veleno era un centravanti dell'Inter), la stai rapidamente diventando.
Ciao
Alessandro 2005
 
Ultima modifica:

kiwoncello

Master Florello
Congratulazioni Alessandro! Quanto al Mancozeb (che ha anche manganese in pancia) non lo amo molto, sentimento esteso agli altri ditiocarbammati visti i crescenti sospetti su di loro come potenziali parkinsogeni.....
Ciao
kiwo
 
V

veleno65

Guest
ehm sì,il DDT si usava in casa nelle bombolette spray,me lo ricordo,e ora è vero che viene usato nelle piantagioni di banane? comunque anche solo a leggere le schede tecniche del confidor c'è da tremare, e sapendo che è contenuto negli antiparassitari dei cani poi!
comunque grazie ad entrambi.
davvero veleno era un centravanti dell'inter? miiiiiii che copioneeeeeee
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Buongiorno Kiwo.
Intanto ricambio l'apprezzamento e saluto di passaggio Veleno (il nome vero del centravanti che giocava nell'Inter negli anni '40-'50 è Benito Lorenzi, e in quanto a provocazioni al suo confronto Materazzi sarebbe un angelo).
Sì, in effetti nei ditiocarbammati l'idrogeno del solfidrile può essere sostituto da Fe, Mn, Na, Zn (di qui credo il nome scelto poi per il p.a.). Non sapevo proprio della sospetta azione parkinsonogena del Mancozeb, ho trovato però in letteratura un lavoro su insufficienza renale da intossicazione grave di questo pesticida.
La discussione comunque mi ha suscitato la curiosità di andare a vedere quali prodotti mi fecero testare quando preparavo la mia tesi di laurea, ed ho scoperto che almeno metà subirono poi divieti e limitazioni varie, e uno in particolare, il quintozene, fu, non molti anni dopo, vietatissimo con D.M. 23/10/73 perchè ne fu accertata la sua azione patogena sul midollo osseo, inoltre induceva formazione di epatomi.
Volevo però chiederti se le tue indubbie competenze sono (oltre che provenienti da studio e, immagino, anche da ricerche personali) supportate da una attività professionale di campo: vedi, tra poco sarò in pensione e vorrei perlomeno rispolverare i trascorsi interessi scientifici, in particolare nel settore della biologia applicata e dunque - specie su aspetti propriamente tecnico-operativi- saprei con sicurezza con chi consultarmi (sempre confidando nella tua disposnibilità). Naturalmente avremo su questo forum ulteriori occasioni di approfondimenti anche teorici, che poi stanno alla base di tutto.
Con molta stima
Alessandro 2005
 

kiwoncello

Master Florello
Ma nooooo Veleno, dai che non sei una pulce, scusa scusa scusa se Kiwo & Alessandro sono un pò troppo ingombranti!!!
Kiwomappazza
 

kiwoncello

Master Florello
X Alessandro. Sempre disponibile ovviamente per "rispolverate" scientifiche. Quanto al Mancozeb e ad altri suoi confratelli, inibiscono fortemente la captazione (uptake) di acido glutammico da parte delle vescicole sinaptiche. Si tratta del processo che normalmente protegge il sistema nervoso centrale dai potenti effetti neurolesivi dell'acido glutammico in eccesso rispetto alle esigenze fisiologiche del momento depositandolo nelle vescicole che altro non sono se non magazzini dinamici di neurotrasmettitori. Il suddetto acido è una specie di Dr. Jekyll e Mr. Hide in quanto importante neurotrasmettitore sì, ma anche potente neurotossina. Pertanto se i ns ditiocarbammati lasciano troppo glutammato in giro ecco che ne possono venir lese aree cerebrali incluse quelle striatali il che può dar inizio a forme Parkinson-simili. Trovi il tutto su Google digitando ad es. "Dithiocarbamates & Glutamate".
Riciao
Kiwo
 
V

veleno65

Guest
:D :D :D :D :D :D :D

kiwomappazza e altri non sono del tuo stesso parere

comunque grazie, voi ingombranti potete insegnarci qualcosa,almeno...
 
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