Interessante e completa la trattazione fitoiatrica di Kiwoncello.
Peraltro la legislazione fitosanitaria è materia, oltre che estremamente specialistica, in continua evoluzione. Quando ero nel settore fitopatologico i pesticidi venivano classificati in quattro classi tossicologiche in base al parametro citato da Kiwo della D (dose) L (letale) 50 (media =50%, cioè muoiono metà delle cavie testate per tossicità acuta), somministrata per via orale in ragione di mg di p.a. per kg di peso vivo dell'animale (se la molecola è gassosa si misura la concentrazione in mg/l = CL50), poi a seguito di una Direttiva CEE sono stati introdotti nuovi parametri e le classi riviste: per esempio il Captafol, un anticrittogamico di largo impiego su orticole, ornamentali, fruttiferi, derrate in magazzino, fu ritirato dal commercio a causa della sua sospetta tossicità cronica, ma era inserito -in rapporto alla concentrazione nel formulato- in III o IV classe, ossia dato come poco pericoloso per tossicità acuta ( per l'acquisto di prodotti di ex- I e II occorre avere un apposito 'patentino'). Un altro caso famoso fu quello del DDT, che quando ero piccolo si chiamava "flit" e si dava in casa contro le mosche con un aggeggio tipo pompa da biciclette: il suo 'tempo di semi-vita' (ossia quando tempo deve passare affinché la sua presenza nell'ambiente si dimezzi; ma se sei una matematica prova a calcolare quanti anni ci vogliono per arrivare praticamente al suo azzeramento) è stato valutato in 2-6 anni, tuttavia nel frattempo circola, si accumula e lo hanno trovato persino nel grasso degli orsi polari.
Anche le modalità di degradazione e i prodotti del degrado dei fitofarmaci (i metaboliti richiamati da Kiwo) sono fattori importanti: per es. un noto anticrittogamico, il Mancozeb, è mineralizzato completamente fino ad H2O e CO2, mentre il suddetto DDT degrada in un metabolita anch'esso tossico (DDE).
Se è vero che non sei una esperta (solo adesso mi accorgo del femminile, ma per me Veleno era un centravanti dell'Inter), la stai rapidamente diventando.
Ciao
Alessandro 2005