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Dialogo o a-dialogo

carne

Florello Senior
Oltre alle sezioni inerenti a questo forum riguardanti il mondo floreale, mi piace leggere le discussioni che ci sono sul -nostro spazio- e specialmente quelle di -parliamo un po' di tutto-.
Dovrebbero essere degli scambi di pareri, Io le definisco discussioni ma sarebbe meglio definirle -accalorate diatribe-.
Così come capita nei dibattiti televisivi, anche nei forum (non solo questo), un pensiero/discorso/idea o qualsivoglia spesso diventa uno scontro.
La domanda è: è così difficile esporre le proprie idee, i propri concetti senza andare sul personale o rafforzare le proprie convinzioni usando toni o parole forti verso l'interlocutore?
 

artemide

Florello Senior
si, evidentemente è molto difficile, l'hai visto/letto e partecipato anche tu nei post precedenti.
quando e si chieda un parere su una qualsiasi cosa, tutto quello che discosta dal proprio modo di pensare viene preso come un appunto personale negativo, quindi il tono comincia ad accendersi e si comincia a fare paragoni non idilliaci anche offensivi... e dall'altra parte di risponde chiaramente a tono o si scivola ancora più in basso.
penso che chi non sia disposto o pronto ad accettare serenamente un confronto vero, con pareri diversi dai tuoi, dovrebbe evitare di "lanciare il sasso"
 

GeneROSA

Giardinauta
I confronti spesso sono difficili, forse perchè non avvengono a quattrocchi. Lo scritto ha comunque dei limiti è difficile esprimere correttamente certi concetti ed ancor più interpretarli. Volente o nolente poi, facciamo sempre riferimento alla nostra esperienza personale e quindi non siamo sempre sufficientemente obiettivi quando esprimiamo un concetto o un parere.
Talvolta poi ho notato che ci accanisce su singoli termini, faccio un esempio : si parla di ... perdono. Ecco che in molte risposte chi interviene asserisce : " Per me il perdono è..." quando in ogni caso ogni parola ha un suo significato preciso, indipendentemente dalle sfumature e dalla valenza che ciascuno di noi può darle..
Ragazzi..che fatica esprime certi concetti !!
 

carne

Florello Senior
penso che chi non sia disposto o pronto ad accettare serenamente un confronto vero, con pareri diversi dai tuoi, dovrebbe evitare di "lanciare il sasso"
Grazie artemide per avermi dato già uno spunto.
Questa tua frase appena letta sembrava volessi farmi un appunto e volevo chiederti spiegazioni ma, rileggendola ho capito che, quel "tuoi" in questa frase...con pareri diversi dai tuoi , non era indirizzata a me. Da questo dettaglio poteva nascere un confronto a boxe...ahahah
Lo spunto? Quando leggendo si trova qualcosa che ci disturba, si dovrebbe rileggere con calma ...spesso l'occhio e la mente non sono collegati.

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Ragazzi..che fatica esprime certi concetti !!
Verissimo... e per fortuna parliamo in italiano...comprensibile.:eek:k07:
 
Ultima modifica:
non si può instaurare un dialogo con personaggi che pur non avendo nessuna idea e nessuna conoscenza dell'argomento pretendono di intervenire (solitamente sentenziando) e pretendono pure che le loro "opinioni" vengano rispettate per quanto rozze e becere possano essere.
 

Sevi

Fiorin Florello
non si può instaurare un dialogo con personaggi che pur non avendo nessuna idea e nessuna conoscenza dell'argomento pretendono di intervenire (solitamente sentenziando) e pretendono pure che le loro "opinioni" vengano rispettate per quanto rozze e becere possano essere.


Però Finn, scusa se te lo dico, ma il tono che traspare da questo tuo, ad esempio, non credo aiuti il dialogo :embarass
E invece potresti dire ciò che sai rendendone partecipe l'altro, no?

In fondo non è questo il tuo mestiere? :ros:
Nel senso...se un alunno intervenisse a sproposito, esempio e in ogni senso, tu cosa gli diresti?

Ho capito il tuo punto di vista, e lo giustifico da un lato.
Però non so togliermi dalla testa l'idea che non sia giusto, non del tutto almeno.
Non quando hai da dire tanto, e bene, come sai fare tu in ogni campo :ros:

Uff...mi sarò spiegata? Spero di sì :flower:
 

rootfellas

Florello
Se posso permettermi, ci sono il 95 percento delle discussioni che si svolgono con toni pacati e il 5 percento in cui ci si accalora, per cui il problema o la discussione non penso che sia rilevante, riferito alle discussioni dell'OT del forum.
Per quanto riguarda le discussioni che normalmente e non solo sul forum mi portano ad essere accalorato, sono tutte cose che conosco in prima persona o di cui sono molto infomato (trasversalmente), nei casi in cui mi accaloro senza saperne nulla, beh sono un piciu!
 

carne

Florello Senior
non si può instaurare un dialogo con personaggi che pur non avendo nessuna idea ....
Anche se i più la pensano come te, cioè...che è difficile instaurare un dialogo con alcune persone, non è escludendole che si risolve il caso, in questo modo ci si chiude nella propria convinzione di essere nel giusto...quindi non è dialogo

Però Finn, scusa se te lo dico, ma il tono che traspare da questo tuo, ad esempio, non credo aiuti il dialogo :embarass
E invece potresti dire ciò che sai rendendone partecipe l'altro, no?
In fondo non è questo il tuo mestiere? :ros:
Condivido il tuo scritto ...bisognerebbe sapere quanta pazienza ha Finnigan's prima di perdere le staffe.:eek:k07:

Se posso permettermi, ci sono il 95 percento delle discussioni che si svolgono con toni pacati e il 5 percento in cui ci si accalora, per cui il problema o la discussione non penso che sia rilevante, riferito alle discussioni dell'OT del forum.
Per quanto riguarda le discussioni che normalmente e non solo sul forum mi portano ad essere accalorato, sono tutte cose che conosco in prima persona o di cui sono molto infomato (trasversalmente), nei casi in cui mi accaloro senza saperne nulla, beh sono un piciu!
Che significa "piciu".
Per il tuo scritto, non conoscendoti, mi fai pensare ad una persona che è sempre sicura delle proprie idee, come del resto la maggior parte della gente ma, ascoltare anche gli altri e cercare di convincerli col dialogo?
Convengo che non è facile e spesso anch'io non mi ci metto in alcune discussioni. ma se si decidesse di farlo, è dialogo o prevaricazione?
 

Olmo60

Guru Master Florello
Secondo me, essere esperti di qualche cosa/argomento, aver vissuto in prima persona la "questione", invece dell'accaloramento "per maggior conoscenza" dovrebbe portare proprio al contrario: cioè a spiegare/dire agli altri quello che sappiamo/ abbiamo vissuto. Nessuno è esperto di tutto, ma tutti hanno un'idea di un qualsivoglia avvenimento: tutti leggiamo giornali, libri, ci informiamo, ognuno a modo suo.
Quindi, le idee degli altri vanno rispettate proprio per la loro molteplicità. Poi, è chiaro che se fosse necessario conoscere di persona o per studi particolari un problema, se fosse necessaria l'esperienza diretta, Newton, quando è caduta la mela, avrebbe pensato solo che era matura: nessuno aveva ancora "esperienza" della gravità terrestre, ma a lui è venuta un'idea "nuova": il pensiero prescinde l'esperienza.
 

Olmo60

Guru Master Florello
Da "Minima Moralia" - Istituto per sordomuti -

Mentre le scuole provvedono ad addestrare gli uomini all'uso della parola, gli ammaestrati diventano sempre più muti. Sanno tenere conferenze, ma la capacità di conversare si estingue. Questa capacità presuppone un'esperienza degna di essere comunicata, libertà di espressione, indipendenza e rapporto nello stesso tempo. Nel sistema universale il colloquio diventa ventriloquio. Le parole nel loro insieme si assimilano alle formule riservate un tempo al saluto e al congedo. Una ragazza educata con successo secondo gli ultimi desiderata dovrebbe saper dire in ogni momento proprio e soltanto ciò che è adatto alla "situazione", e per cui esistono indicazioni provate. Ma questo determinismo per adattamento è la fine del linguaggio: è reciso il rapporto tra cosa ed espressione e come i concetti dei positivisti non debbono essere che fiches, così quelli dell'umanità positivistica si sono trasformati letteralmente in monete. Accade alle voci dei parlanti ciò che, secondo la psicologia, è accaduto alla voce della coscienza, della cui risonanza vive ogni discorso: esse vengono sostituite, fin nelle minime sfumature dell'accento, da un meccanismo socialmente preparato. Non appena questo meccanismo cessa di funzionare, si verificano pause che non erano state previste nei codici non scritti, e succede il panico. Allo scopo di evitare questo pericolo si ricorre ai giochi complicati e ad altre occupazioni per le ore d'ozio, che mirano a dispensare dal peso intollerabile della parla. Ma l'ombra fatale dell'angoscia cade su quel tanto di conversazione che resta. Disinvoltura e oggettività nella trattazione degli argomenti spariscono anche nel circolo più ristretto, come, in politica, la parola energica e autoritaria ha preso da tempo il posto della discussione. Il discorso assume un gesto maligno: viene sportivizzato. Si vuol fare il massimo possibile di punti: non c'è conversazione in cui non s'insinui, come un veleno, lo spunto di una gara. La passione, che, in un colloquio veramente umano, andava tutta all'oggetto, si attacca ciecamente alla pura volontà di aver ragione, fuori da ogni rapporto con l'importanza dell'enunciato. Ma le parole disincantate e ridotte a puri strumenti di potenza, acquistano un potere magico su coloro che le adoperano. Si può osservare continuamente come ciò che è stato detto una volta, per quanto assurdo, casuale o ingiusto possa essere, per il solo fatto di essere stato detto tiranneggia il parlante - come la proprietà il proprietario - e non gli consente di staccarsene. Parole, numeri, termini, una volta escogitati e formulati, diventano indipendenti, e sono fonte di malanno per tutti quelli che capitano nei loro pressi. Creano una zona di contagio paranoico, e occorre tutta la forza della ragione per spezzare il loro incanto. La magicizzazione del grandi e insignificanti slogan politici si ripete in privato, per gli oggetti apparentemente più neutri: la rigidezza cadaverica della società invade anche la cellula dell'intimità, che crede di essere al riparo. Nulla accade all'umanità solo dall'esterno: l'ammutolimento è lo spirito oggettivo.
 

e.leo

Maestro Giardinauta
E' anche vero che certe discussioni e certi interventi gli schiaffi se li scippano aren't e mane
 

elena_11293

Master Florello
trovo che molto dipende dall'obiettivo che mi dò (che ci si dà) nel momento in cui scrivo o intervengo. il fatto è che non sempre è consapevole, più spesso è come sono abituato a relazionarmi con gli altri e quindi entro in un automatismo, fatto di azione e reazione agli stimoli esterni e interni. la mia motivazione nel 'dialogare' può essere diversissima (soprattutto, diversissima da quella altrui), così che lo potrei fare ad esempio per: esprimere la mia opinione indifferentemente da quel che diranno gli altri; affermare la mia opinione; trovare conferma alla mia opinione; confrontarmi con quella altrui; seguire quella altrui; difendere la mia e/o quella altrui; negare quella altrui; puro piacere nel dire qualcosa, qualsiasi sia; puro piacere di discutere indipendentemente dall'argomento; piacere nel mettermi alla prova con la mia dialettica; comprendere cosa sta accadendo attorno a me; mettermi in mostra in un modo efficace/farmi conoscere; portare un contributo diverso; impossibilità di trattenersi se la mia opinione viene in qualche modo contestata da quella altrui; rispecchiare; far divertire gli altri; ecc ecc ecc, le motivazioni possono essere tantissime. e a mio avviso sono personali e spesso ce n'è più di una compresente. ma, come detto, non so quanto siano sempre consapevoli o invece automatismi dati da abitudini cosolidate. cmq, ci fanno muovere in una certa direzione e quindi sono pure quelle che danno poi risultati/conseguenze.
per esperienza, so che più se ne ha coscienza, del proprio obiettivo/di ciò che ci muove, e al contempo più è manifesto/dichiarato, più è poi semplice relazionarsi con gli altri, perché gli obiettivi renderanno anche chiaro chi ha voglia di fare cosa e con chi.
era un po' anche per questo che non troppo tempo fa avevo aperto un thread chiedendo il perché della propria presenza e partecipazione in questo spazio..
 
Ultima modifica:

rootfellas

Florello
Anche se i più la pensano come te, cioè...che è difficile instaurare un dialogo con alcune persone, non è escludendole che si risolve il caso, in questo modo ci si chiude nella propria convinzione di essere nel giusto...quindi non è dialogo


Condivido il tuo scritto ...bisognerebbe sapere quanta pazienza ha Finnigan's prima di perdere le staffe.:eek:k07:


Che significa "piciu".
Per il tuo scritto, non conoscendoti, mi fai pensare ad una persona che è sempre sicura delle proprie idee, come del resto la maggior parte della gente ma, ascoltare anche gli altri e cercare di convincerli col dialogo?
Convengo che non è facile e spesso anch'io non mi ci metto in alcune discussioni. ma se si decidesse di farlo, è dialogo o prevaricazione?

piciu è l'equivalente piemontese di pirla, sono sicuro della maggior parte di quello che conosco, ma cambio facilmente idea se le mie idee risultano sbagliate, non sono più intransigente da molti anni, convincere gli altri è una cosa che, per il mio modo di essere, vuol dire essere superiore, e io non mi ritengo superiore a nessuno, mai!
 

GeneROSA

Giardinauta
In ogni caso un pò di saccenza l'ho colta più di una volta qui...
teniamo presente anche che per taluni può essere difficile raffrontarsi e sapersi spiegare bene. Un conto è parlare di argomenti leggeri,( mare, montagna, vacanze, scelta della lavatrice, ) un altro è essere chiamati ad esprimersi su temi un pò più profondi..
 

artemide

Florello Senior
Grazie artemide per avermi dato già uno spunto.
Questa tua frase appena letta sembrava volessi farmi un appunto e volevo chiederti spiegazioni ma, rileggendola ho capito che, quel "tuoi" in questa frase...con pareri diversi dai tuoi , non era indirizzata a me. Da questo dettaglio poteva nascere un confronto a boxe...ahahah
Lo spunto? Quando leggendo si trova qualcosa che ci disturba, si dovrebbe rileggere con calma ...spesso l'occhio e la mente non sono collegati.

quoto... è proprio vero, a volte si interpreta male una frase scritta...basta rileggerla con calma come dici tu e in un secondo momento, quando magari si è più sereni, per coglierne il vero significato.
 

carne

Florello Senior
Nessuno è esperto di tutto, ma tutti hanno un'idea di un qualsivoglia avvenimento: tutti leggiamo giornali, libri, ci informiamo, ognuno a modo suo.

Hai colto un aspetto che mi piacerebbe discutere. Tutti si informano, ognuno a modo suo.
A volte mi chiedo perchè un discorso/concetto da una persona viene recepito positivo e, lo stesso per un'altra è negativo. Ciò che noi chiamiamo informazione penso sia condizionata dalla cultura, dalle conoscenza che una persona ha come bagaglio. Ecco perchè dovrebbe nascere il dialogo, per spiegare ognuno con moderazione le proprie posizioni.

Da "Minima Moralia" - Istituto per sordomuti -
Mentre le scuole provvedono ad addestrare gli uomini all'uso della parola, gli ammaestrati diventano sempre più muti. Sanno tenere conferenze, ma la capacità di conversare si estingue.

Hai fatto una bella ricerca ma non mi voglio addentrare nella psicanalisi della parola.
Fortunatamente gli "ammastrati" non diventano tutti sempre più muti, chi sa parlare e farsi capire con argomenti e concetti chiari ce ne sono ancora parecchi e ce ne sono anche nei forum e il dialogo diventa piacevole.

piciu è l'equivalente piemontese di pirla, sono sicuro della maggior parte di quello che conosco, ma cambio facilmente idea se le mie idee risultano sbagliate, non sono più intransigente da molti anni, convincere gli altri è una cosa che, per il mio modo di essere, vuol dire essere superiore, e io non mi ritengo superiore a nessuno, mai!

Allora alcune volte anch'io sono un piciu, accalorarsi serve a poco se non ad allontanare la possibilità di un dialogo sereno...ma, qualche volta la stizza salta fuori, è comprensibile.
sono sicuro della maggior parte di quello che conosco ma cambio...
sono d'accordo, solo l'ignorante rimane sempre con le sue idee.
Per l'ultima parte...se proprio volessi cercare il pelo nell'uovo, direi che non si tratta di convincere gli altri ma esporre il proprio parere su un concetto che riteniamo conoscere meglio e questo non dovrebbe farci sentire superiore ma, più informato o più documentato.

la saccenza, senza conoscere direttamente la persona, è facile coglierla nelle discussioni serie.

In questa risposta sento una punta stonata...perchè la potrei intendere sia positiva che negativa...tu con che intenzione l'hai detta?
Non voglio essere polemica, cerco il dialogo e quindi chiedo chiarimento.
 
Anche se i più la pensano come te, cioè...che è difficile instaurare un dialogo con alcune persone, non è escludendole che si risolve il caso, in questo modo ci si chiude nella propria convinzione di essere nel giusto...quindi non è dialogo


Condivido il tuo scritto ...bisognerebbe sapere quanta pazienza ha Finnigan's prima di perdere le staffe.:eek:k07:

1) Io non credo di chiudermi nella convinzione di essere nel giusto, perchè se così fosse non avrei imparato tante cose e non potrei impararne di altre. E' che a volte, mio malgrado, ho ragione e basta e a quanto pare la cosa urta parecchio. Io non mi urto nè mi secco se mi rendo conto che gli altri hanno ragione o se conoscono cose che io ignoro. Al limite gliele frego, e le faccio diventare anche mie.

2) Per scoprirlo basterebbe conoscere Finnigan piuttosto che provocarlo, no?
 
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