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Di nuovo le amputazioni

Vagabonda

Florello Senior
Eh no, non ci siamo! Ma come è possibile che in Italia ancora venga permessa la pratica barbara, inutile e dolorosa delle amputazioni? E perchè passa in sordina? Perchè viene nascosta sotto inasprimenti di pene per i traffici di cuccioli?
Ho un boxer amputato, PURTROPPO, perchè lo avevo chiesto integro, ma troppo tardi. Ha 6 anni, e per 6 anni combatto con ulcere e dolori al moncone della sua coda amputata. Ai cani orecchie e code servono. Sono la loro voce, la loro anima, il loro essere. Vi prego, non chiedete cani amputati, non fate amputare le orecchie. Non servono a niente le amputazioni, sono solo un fattore estetico e non funzionale come ancora vogliono far credere allevatori e pseudo amanti delle razze. Limitate l'estetica all'aspetto totale del cane, non a come è quando gli vengono portate via pezzi di coda o di orecchie. Non cedete al fascino del cane "cazz.uto" con orecchie e code amputate.

Tagliare coda e orecchie ai cani
Il Senato abolisce il divieto




La legge approvata prevede pene pesanti, fino al carcere, per i trafficanti di cuccioli


E' possibile tagliare la coda e le orecchie di cani e gatti per ragioni estetiche o necessità venatorie? La domanda, e la relativa risposta, attanaglia il Governo, che tre giorni fa ha approvato al Senato la legge che recepisce un trattato europeo sul benessere animale e prevede pene pesanti, fino al carcere, per i trafficanti di cuccioli. Con un'amputazione però. E' infatti stata cancellata tutta quella parte che riguardava la pena per coloro che sottopongono «un animale al taglio o all’amputazione della coda o delle orecchie, alla recisione delle corde vocali, all’asportazione delle unghie o dei denti ovvero ad altri interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto o finalizzati a scopi non terapeutici». Presente nel testo già approvato lo scorso anno dalla Camera, la norma è stata abolita nell'altro ramo del Parlamento e ora torna al vaglio di Montecitorio.

La ratifica della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, firmata a Strasburgo il 13 novembre del 1987, è stato approvato da tutti i gruppi parlamentari che hanno sottolineato le norme che colpiscono il traffico illecito dei cuccioli provenienti dai Paesi dell’Est. La modifica dell’ articolo 3 comporta la sostituzione del testo della Camera con una formulazione più breve dove vengono aumentate le pene per maltrattamenti «dai tre mesi a diciotto mesi» previste dal codice penale (art 544-bis) a «da quattro mesi a due anni». Aumento di pena anche per l’art 544-ter dove dai «tre mesi a un anno» si passa ai «quattro mesi fino a 18 mesi» con una multa che passa dai 3.000-15.000 euro previsti ai 5.000-30.000 euro.

«Registro una unanimità dei due rami del Parlamento sulla battaglia da me iniziata, e condivisa con il ministro degli Esteri, Franco Frattini, contro il gravissimo traffico di cuccioli di razza in condizioni di maltrattamento e incuria dai paesi dell’est verso l’Italia», ha detto il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini. E sulle novità apportate al testo: «Prendo atto che al Senato sono state apportate delle modifiche. Non posso esprimermi favorevolmente sulla loro globalità - ha detto Martini - ma valuto senza dubbio con soddisfazione il fatto che finalmente anche il Senato si sia espresso permettendo la prosecuzione dell’iter del provvedimento fino all’approvazione definitiva che auspico sarà in tempi brevissimi».

La priorità era l'adozione di uno strumento di contrasto al mercato illecito di cuccioli provenienti dall'Est europeo che frutta circa 300 milioni di euro l'anno. Il 40% dei cuccioli muore durante il viaggio. Ma la rinunci al divieto fa arrabbiare anche lo stesso inistro del Turismo e ambientalista Vittorio Brambilla: «mi auguro che la Camera voglia rimediare a questo errore. Comunque la legge è un passo importante verso una nuova culturadi tutela e rispetto degli animali».

Per il ministro degli Esteri, Franco Frattini «l’introduzione nel nostro ordinamento di specifiche norme per la difesa degli animali domestici e per la lotta al traffico illecito di cani e gatti è nelle attese di tante famiglie italiane giustamente ansiose, dopo 23 anni dalla firma dell’Accordo internazionale, che vengano finalmente compiute azioni concrete per stroncare il criminale traffico di cuccioli». Plauso da parte delle associazioni: «Il traffico illecito di animali da compagnia in Italia sta diventando finalmente un reato», ha detto il presidente della Lega Antivivisezione, Gianluca Felicetti. «Si tratta - ha spiegato Felicetti - di uno strumento decisivo per stroncare un mercato illegale che ha per vittime inermi animali da compagnia in tenera età, ancora non adeguatamente punito a causa delle carenze normative».
http://www.lastampa.it/lazampa/girata.asp?ID_blog=164&ID_articolo=1833&ID_sezione=339&sezione=
 
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Silvio07

Florello
Nella mia città c'è un veterinario che fino a poco tempo fa eseguiva questo genere di interventi per quella gente tanto stupida da preferire gli animali senza coda o orecchie. Fu denunciato ma ancora esercita la professione per il semplice motivo che tutti gli avvocati non hanno mai accettato di prendere posizioni contro di lui visto che la moglie era loro collega.

P.S. questa dei traffici di cuccioli fa ridere: possono fare le leggi che vogliono ma i cuccioli nei negozi li vedremo ancora per molto.
 

Tippy

Giardinauta Senior
Avete entrambi ragione, ed io mi aggrego al vostro pensiero..infatti mi viene da chiedere: ma quando una persona decide di avere un animale ( e poi prende in considerazione il pensiero di fargli amputare coda ed orecchie), lo fa per una questione di affetto ( e quindi dovrebbe ovviamente tenerselo così com è), o per il gusto di metterlo in mostra? o peggio ancora non si rende conto delle conseguenze che può dare tale operazione?? Tippy
 

Silvio07

Florello
Avete entrambi ragione, ed io mi aggrego al vostro pensiero..infatti mi viene da chiedere: ma quando una persona decide di avere un animale ( e poi prende in considerazione il pensiero di fargli amputare coda ed orecchie), lo fa per una questione di affetto ( e quindi dovrebbe ovviamente tenerselo così com è), o per il gusto di metterlo in mostra? o peggio ancora non si rende conto delle conseguenze che può dare tale operazione?? Tippy

Ma anche dando all'occhio la sua parte, nei limiti del rispetto dell'animale. Sottoporli alla chirurgia per togliere elementi del loro corpo tra l'altro necessari per una vita serena è qualcosa di tremendo.
 

miciajulie

Fiorin Florello
la veterinaria da cui portavo la mia micia mi raccontava che quando qualcuno andava per prendere un appuntamento per un'amputazione, con una faccia angelica rispondeva 'sì certo, mi raccomando, porti anche suo figlio, faccio solo amputazioni contemporaneamente al cane e al bambino'.
 

Vagabonda

Florello Senior
i veterinari non hanno alcun obbligo, visto che la Legge quando esisteva, permetteva amputazioni ancora per certe razze (Dobermann) o per la salute degli animali (code rotte alla nascita). Ma la stragrande maggioranza si rifiutava perchè i veterinari sanno benissimo che sono pratiche DOLOROSE, e completamente inutili. Anzi, un cane con le orecchie dritte manda costantemente un segnale di minaccia verso gli altri cani. Un cane senza coda non può mostrare ad un cane dominante la sua sottomissione, infilandola sotto il corpo. Non può mostrare il suo nervosismo o voglia di giocare scodinzolando. E' come se fosse muto.
Sono contraria da sempre, e mi sono contrapposta anche ad allevatori che si spacciano per garanti della razza perchè anticamente i boxer "nascevano" così, e che se si vuole un boxer lo si deve volere con le amputazioni perchè altrimenti non è un boxer.
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Io avevo un dobermann che aveva 20 giorni quando lo adottammo, era già senza coda e ci diede dei problemi per un po' ma mi rifiutai di fargli tagliare le orecchie. Alcuni vet per soldi venderebbero pure la madre.
 

Vagabonda

Florello Senior
Mutilazione dei cani, che vergogna il sì italiano
di Redazione
Ho tagliato non so quante paia di orecchie a Dobermann, Alani, Boxer e compagnia bella. Trenta e più anni fa un Dobermann con le orecchie intere e pendule aveva lo sguardo di un «coglione», mentre due belle orecchie a fiamma ne evidenziavano la sinistra fama che gli apparteneva. Il povero cucciolo si svegliava dall'intervento con un male boia perché l'analgesia era un vezzo, anzi più il cane sentiva dolore più stava fermo, almeno così ci insegnavano diversi docenti di mamma università. Roba che oggi farebbe inorridire il più sprovveduto degli anestesisti veterinari. D'altronde trent'anni fa i cacciatori in Italia erano ancora oltre due milioni e non mezzo milione come oggi (però comandavano tanto allora quanto adesso), trent'anni fa entrava in funzione la centrale termonucleare di Caorso, trent'anni fa se chiamavo una persona al telefono e le dicevo «buongiorno, sono del Wwf», la risposta era «guardi che io non ho chiamato i pompieri». Negli ultimi vent'anni, un po' a pezzi e molto a bocconi, anche il nostro paese ha cominciato a capire che una legislazione più attenta al benessere animale, concorreva a renderlo un tantino più civile, almeno fino a quando non ci si mette di mezzo il parlamento di un'Europa allargata forse troppo presto. Ne è un recente esempio la vergognosa legge sulla vivisezione che la mia conterranea Aquila di Ligonchio (Iva Zanicchi) ha votato favorevolmente, perché non sapeva bene di cosa si trattasse.
Per essere sinceri non è che i governi (tutti), i partiti (tutti o quasi), deputati e senatori (la stragrande maggioranza) abbiano fatto a pugni per introdurre norme favorevoli ai diritti animali, però, sotto la spinta di una coscienza collettiva che cambiava rapidamente, erano costretti a risvegliarsi talvolta dal torpore di una carriera dominata da inciuci, ribaltoni, ribaltini, porcelli e predellini. Così, nel tempo, sono arrivate norme più severe sul maltrattamento degli animali, fino al recente codice della strada che giudica reato l'omissione di soccorso a un animale. Così il legislatore aveva deciso che il taglio di orecchie, corde vocali, denti, e altre estremità, non a fini terapeutici, costituisse un reato da sanzionare pesantemente. Ma la schizofrenia di cui è malata l'Italia, ha prevalso ancora. E così, nel recepire un trattato europeo sul benessere animale, da una parte si sono inasprite le sanzioni per i trafficanti di cuccioli dall'est Europa, piaga sociale che assieme al randagismo ci pone sempre sul podio ad ascoltare l'inno nazionale, dall'altra il Senato ha colto l'occasione per soddisfare le solite lobby. Ha votato un emendamento, proposto dal governo, che cancella le sanzioni a chi asporta le unghie ai gatti, taglia le corde vocali ai cani e amputa padiglioni auricolari «schifosamente» penduli. Il senatore Mazzatorta, leghista, afferma che «bisognava mantenere un equilibrio tra gli animalisti da una parte e allevatori, cacciatori e veterinari dall'altra, danneggiati nei loro interessi». Faccio notare al relatore che, per la quasi totalità dei veterinari, tagliare orecchie ai cani o asportare unghie ai gatti è un crimine vergognoso e questo «mancato guadagno» gli rende le notti più dolci, tra i guanciali. Ora si torna alla Camera e sono sicuro di parlare a nome dei veterinari italiani, sperando che ai «tagliatori» tocchi tornare a S. Marino o in Slovenia, per le loro sporche pratiche.
http://www.ilgiornale.it/interni/mu...-09-2010/articolo-id=474504-page=0-comments=1
 
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