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"Curare una pianta, tv spenta: ecco la felicità "

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polliceverdesbiadito

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Articolo tratto dal "Corriere della Sera" del 15 Novembre 2005

L'iniziativa di un gruppo di studiosi inglesi

Curare una pianta, tv spenta: ecco la felicità
Slough, alle porte di Londra, sembra la sintesi del «mal di vivere». Ma poi sono arrivati strani individui che abbracciavano gli alberi...

MILANO - Lo scrittore francese Philippe Delerm l'ha detto: per lui felicità è la prima sorsata di birra, come ha scritto nel libro quasi omonimo. Ovviamente non solo quello, ma il concetto è chiaro: perché andare a cercare grandi cose, come i soldi o il successo o donne inarrivabili, quando la gioia può essere «in agguato» in qualunque momento della giornata e nascosta in ogni minimo gesto quotidiano? Un'idea avvalorata ora dai risultati di una ricerca condotta da sei esperti inglesi, che per tre mesi hanno studiato su un campione di 50 volontari il modo per rendere più felice un'intera città. Il risultato? Bello e sorprendente: la ricetta della felicità sta in dieci piccole cose, come curare una pianta o sorridere almeno una volta al giorno a un perfetto sconosciuto.

TANTO VERDE E POCA TV - L'esperimento è stato condotto a Slough, un paese alle porte di Londra non rinomato per le sue bellezze architettoniche o naturali, ma per i tanti capannoni, magazzini e industrie che vi sono sorti negli ultimi anni per via della vicinanza alla capitale e all'autostrada. Insomma, un luogo dove la felicità - si direbbe - non mette piede neanche nelle feste comandate. E invece... Dalla ricerca è emerso che solitudine, pigrizia ed egoismo sono alcuni del mali che impediscono alla gente di essere felice. Mentre dimezzare il tempo che si trascorre davanti alla tv, trovare almeno un'ora di tempo alla settimana per parlare con qualcuno a cui si vuole bene, fare qualcosa di buono per qualcuno tutti i giorni fa sentire bene. Così come, scendendo più «terra terra», piantare e prendersi cura di una pianta.

TELEFONARE AI VECCHI AMICI - Senza dimenticare l'assoluta necessità di sorridere a uno sconosciuto almeno una volta al giorno e farsi una bella risata (anche più volte al giorno). Nel decalogo stilato dagli esperti non mancano altre «chicche»: per esempio ognuno dovrebbe concedersi quotidianamente un piccolo regalo, come un cioccolatino o un bagno rilassante, ricordando anche che fare esercizio fisico è importante e che allo sport si dovrebbe dedicare almeno mezz'ora tre volte alla settimana. E che dire dei vecchi amici? Altra abitudine altamente consigliata è quella di non perderli di vista, telefonando ogni tanto a persone che non si vedono da un po' e cercando di incontrarle. Infine, e come dar loro torto, secondo il gruppo di esperti tanta gente è infelice perché non si rende conto di ciò che ha e si perde nel desiderio di beni irraggiungibili. Il consiglio: alla fine di ogni giornata sforzarsi di pensare ad almeno cinque cose che si hanno e che fanno stare bene.

DANZANDO AL SUPERMERCATO - Gli «esperti di felicità» - uno psicologo, uno psicoterapeuta, due studiose dei luoghi di lavoro, un imprenditore specializzato in iniziative sociali e un esperto di economia e filosofia - hanno testato il loro decalogo su 50 volontari: le «cavie» trasmetteranno poi ad altri gli insegnamenti ricevuti, in una sorta di «effetto domino» che negli obiettivi del gruppo di ricerca dovrebbe portare il sorriso sulla bocca dell'intera Slough. L'esperimento sarà trasmesso in tv sulla Bbc, in un documentario di quattro puntate. Gli esperti vengono filmati mentre cercano di convincere un pubblico molto scettico della validità delle loro teorie in modi decisamente poco convenzionali: danzando in una corsia del supermercato o fermandosi in un parco ad abbracciare un albero. Non è forse questa la felicità?

15 novembre 2005
 
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