x Commelina
La deltametrina è un insetticida che agisce per contatto e ingestione, con effetto abbattente, poco persistente (si degrata alla luce come tutte le piretrine naturali e in generale i piretroidi di sintesi): dunque io lo impiegherei per così dire "a vista del nemico" (bruchi).
Ma il ciclo biologico della farfallina è così fatto. Le uova vengono deposte sui peduncoli e boccioli dei fiori e sulle foglie; le giovani larve neonate scavano nel mesofillo delle foglie e poi si introducono nei fusti, sempre scavando per mangiare dirigendosi verso il basso: e qui il danno è già visibile per la presenza di fori. Crescendo tendono ad abbandonare queste abitudini endofitiche per portarsi sopra alla pianta bucherellando le foglie (e qui le larve sono visibili, anche se all'inizio sono piccole e di colore piuttosto mimetico). Infine si incrisalidano rimanendo appese oppure su foglie secche alla base dei gerani. Il numero di generazioni che si succedono nel corso dell'anno varia in rapporto alla temperatura (è comunque specie termofila), ma da noi si ritinene che siano senz'altro più d'una.
Gli stadi più sensibili all'azione degli insetticidi sono quelli di uovo e di giovane larva: si impiegano prodotti biotecnologici ad azione ovicida e inibente lo sviluppo (non credo però ce ne siano in confezioni hobbistiche, ma si potrebbe provare con l'azadiractina che la fanno anche in flaconi), oppure insetticidi citotropici in grado di raggiungere anche le larvette che si fossero già intruffolate sotto l'epidermide delle foglie, quali ad es. clorpirifos-metile, fenitrotion (quest'ultimo solo ancora per quest'anno perchè verrà ritirato assieme a molti altri prodotti fitosanitari per revisione europea). L'imidacloprid come modalità di azione va bene perchè è un sistemico, ma sembra che la molecola in se stessa non sia particolarmente efficace contro questo bruchi (io infatti me lo sono trovato lo scorso anno su un gerario nonostante avessi usato per prova il pillolone Bayer).
Ciao