Io farei felici tante persone e per me riserverei la realizzazione di un sogno che accarezzo da anni. Da quando il traffico mi costringeva a sostare a lungo davanti a un cancello che dava su un cortile con delle serrande a chiudere piccoli locali. E ogni volta immaginavo di disporre del denaro sufficiente per realizzare un luogo delle tradizioni e vedevo quelle serrande, sormontate da cappottine a righe bianche e amaranto, aprirsi su piccole botteghe artigiane che tramandassero i vecchi mestieri (l'incisore, l'orafo, il rilegatore di libri, il sellaio,l'incorniciatore, l'impagliatore di sedie, eccc.) e, in fondo, un terreno lavorato secondo le stagioni e un piccolo angolo di ristoro che offrisse piccoli dolci o creme o macedonie rigorosamente di stagione (fragole, castagne, arance, ecc..) e immaginavo, nel week end delle famigliole in visita e durante la settimana pulman di scolaresche alla riscoperta delle belle cose che stanno sparendo.