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Consiglio su terreno "povero"

amplifix

Aspirante Giardinauta
io sto parlando dal punto di vista chimico, lì si che sono la stessa cosa...
lo so che il letame si converte in humus, motivo della sua lunga durata, migliorando la struttura del terreno...
l'inquinamento delle falde è dovuto ad un uso improprio, cioè quantitativi eccessivi...
 
A

anydaynow

Guest
credo che sia giusto che mi documenti meglio, anche perchè (come m'è stato notare) il rischio di dire cavolate è maggiore quando non si è informati. questo come regola di buon senso. come è buon senso non utilizzare nemmeno troppo letame che mi pare porta troppi nitrati nel terreno (anche qua devo informarmi, se fosse vero mi sembra che però in commercio ci siano dei sali minerali che contrastino questo fenomeno e arricchiscono il terreno di magnesio o manganese. io utilizzo calce e litothatium insieme al letame).
Forse ho detto qualche cavolata, per questò credo sia meglio documentarsi.
Non voglio sostenere che la chimica vada eliminata, ma sicuramente sostengo che vada utilizzata il meno possibile. sto leggendo un libro di un vecchio giapponese che non utilizzava nemmeno il letame eppure riusciva ad avere abbondandi raccolti. non "seminava nemmeno", nel senso che buttava (o butta) i semi sul terreno. Certo è il caso di persone "illuminate", in Italia la sua tecnica viene in parte utilizzata nella permacultura.
 

amplifix

Aspirante Giardinauta
credo che sia giusto che mi documenti meglio, anche perchè (come m'è stato notare) il rischio di dire cavolate è maggiore quando non si è informati. questo come regola di buon senso. come è buon senso non utilizzare nemmeno troppo letame che mi pare porta troppi nitrati nel terreno (anche qua devo informarmi, se fosse vero mi sembra che però in commercio ci siano dei sali minerali che contrastino questo fenomeno e arricchiscono il terreno di magnesio o manganese. io utilizzo calce e litothatium insieme al letame).
no non sono i nitrati ma l'ammoniaca che aumenta, è provocata o dal troppo letame fresco o da humus non ben decomposto e "brucia" le radici delle piante. dei sali per contrastarla non so niente, mi informerò, comunque a occhio dovrebbero essere sali di fosfati o solfati, che riescono a tamponare l'effetto leggermente acido dell'ammoniaca...per quant riguarda i nitrati sono il vero e proprio concime contenente azoto, derivante dall'ossidazione dell'ammoniaca, sono contenuti nei concimi chimici o nei letami molto decomposti, se sono troppi vengono dilavati dall'acqua che li porta nelle falde, mentre l'ammoniaca è scarsamente dilavata dall'acqua.
naturalmente sia per concimi chimici sia per il letame non bisogna eccedere nell'utilizzo, perchè possono provocare danni o alle colture o a noi...
Forse ho detto qualche cavolata, per questò credo sia meglio documentarsi.
Non voglio sostenere che la chimica vada eliminata, ma sicuramente sostengo che vada utilizzata il meno possibile. sto leggendo un libro di un vecchio giapponese che non utilizzava nemmeno il letame eppure riusciva ad avere abbondandi raccolti. non "seminava nemmeno", nel senso che buttava (o butta) i semi sul terreno. Certo è il caso di persone "illuminate", in Italia la sua tecnica viene in parte utilizzata nella permacultura.
come dici tu e fidati non sei il solo, la chimica non andrabbe usata, ma questo è un pregiudizio che nasce dalla disinformazione e dalle scarse conoscenze in materia...
 

ironbee

Guru Giardinauta
io sto parlando dal punto di vista chimico, lì si che sono la stessa cosa...
lo so che il letame si converte in humus, motivo della sua lunga durata, migliorando la struttura del terreno...
l'inquinamento delle falde è dovuto ad un uso improprio, cioè quantitativi eccessivi...

Un piatto di pasta non è la stessa cosa di 100 g di carbonio, idrogeno e ossigeno.
Il letame è soprattutto un ammendante, cioè migliora la struttura del suolo, correngendo il pH, aumentando la ritenzione dell'acqua, arricchendo le sostanze nutritive, ecc.
Se le coltivazioni biologiche devono rispettare il più possibile il ciclo naturale (erba-erbivoro-letame) è giusto che non utilizzino i concimi chimici.
 

amplifix

Aspirante Giardinauta
no un piatto di pasta non è la stesa cosa di quello che hai detto tu, fin quando sta nel piatto, ma da quando lo mangi per il nostro corpo è uguale a carbonio, idrogeno e ossigeno...
come ho scritto, anche io il letame migliora la struttura del terreno, con la ritenzione di acqua correlata, su questo non c'è dubbio, ma il fatto che corregga il PH e arricchisca sono dovute alle sue caratteristiche chimiche, molto simili ad un concime chimico...
sono sempre convinto che sia una cavoltata non usarli per colture biologiche, ripeto scelta fatta in base alla disinformazione e alle scarse conoscenze in materia....

N.B. con questi post non voglio assolutamente dire che io uso il concime chimico, uso anche io il letame a inizio coltura e poi quello chimico durante la coltivazione. quello che sto cercando di chiarire è un luogo comune cioè che il concime chimico e tutto il chimico in generale fa male, cosa assolutamente non vera!
 

marcisett

Aspirante Giardinauta
Ciao. Fin da tempo antico , il letame era l'unico concime conosciuto . Nel 1840 la grande scoperta di Liebig mise a disposizione degli agricoltori i concimi minerali . Fu un avvenimento rivoluzionario, ma i meravigliosi effetti della concimazione minerale indussero a trascurare e, talvolta, a negare l'utilità della concimazione organica, il grave errore è stato corretto da molto studi , anche recenti, che hanno dimostrato come la razionale concimazione dev'essere basata sul binomio concimi organici e concimi minerali. é verità che i terreni più provvisti di humus presentano maggiore fertilità; si può allora affermare che, mentre la concimazione organica è la base della razionale fertilizzazione , la concimazione minerale è una integrazione indispensabile . Soltanto così , infatti, si puo veramente esaltare la fertilità del terreno . I fertilizzanti chimici servono ad integrare il letame ed a meglio provvedere alle maggiori e speciali esigenze delle colture. Nell'impiego giusto dei vari concimi abbiamo la possibilità di mantenere e accrescere la fertilità della nostra terra. Marcello
 

marcisett

Aspirante Giardinauta
credo che sia giusto che mi documenti meglio, anche perchè (come m'è stato notare) il rischio di dire cavolate è maggiore quando non si è informati. questo come regola di buon senso. come è buon senso non utilizzare nemmeno troppo letame che mi pare porta troppi nitrati nel terreno (anche qua devo informarmi, se fosse vero mi sembra che però in commercio ci siano dei sali minerali che contrastino questo fenomeno e arricchiscono il terreno di magnesio o manganese. io utilizzo calce e litothatium insieme al letame).
Forse ho detto qualche cavolata, per questò credo sia meglio documentarsi.
Non voglio sostenere che la chimica vada eliminata, ma sicuramente sostengo che vada utilizzata il meno possibile. sto leggendo un libro di un vecchio giapponese che non utilizzava nemmeno il letame eppure riusciva ad avere abbondandi raccolti. non "seminava nemmeno", nel senso che buttava (o butta) i semi sul terreno. Certo è il caso di persone "illuminate", in Italia la sua tecnica viene in parte utilizzata nella permacultura.[/QUOTE

Ciao. Il letame e altro materiale organico non vanno usati insieme alla calce, perchè questa interagendo con le materie organiche fà liberare azoto in ma niera eccessiva. Fra i vecchi contadini era di moda un proverbio: la calce fà ricchi i padri e poveri i figli, propio perchè questa impoveriva il terreno di azoto. Marcello
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
come già detto mescolate cose vere e cose non vere, ammoniaca, nitrati e urea sono tutti apportatori di azoto di interesse per le piante, perchè sono assorbiti tal quali. L'ammoniaca (è basica) si trattiene un pò meglio nel terreno ma comunque poco, perchè volatilizza oppure viene poi degradata e così lisciviata; il problema delle piante infatti è il reperimento dell'azoto nel terreno. Parlare dal punto di vista chimico è solo riduttivo, perchè il mondo non è una provetta, il terreno è una cosa viva e l'apporto di concimi chimici non migliora la vita del terreno, ma impoverisce.
La coltivazione biologica segue un certo tipo di disciplinare, dunque è capibilissimo l'eliminazione dei prodotti chimici, non è una questione di ignoranza, è un modo di volere approcciarsi al mondo agricolo che sia condivisibile o no è un altro discorso.
La chimica è un livello più semplice di studio del mondo, la biochimica è un livello più alto di complessità, e ogni disciplina che studia livelli più complessi e che si distaccano dalla chimica pur rimanendo sempre un tassello di base fondamentale, studia interazioni sempre più complesse, come la microbiologia, l'ecologia, pedologia etc...
La chimica è l' A B C ma un romanzo, un dizionario, un pensiero è cosa più complessa che pur esprimendosi con l' A B C è un grado di complessità più elevato; questo è il punto.
 
A

anydaynow

Guest
va bene, io continuerò comunque a rifiutarmi di utilizzare i concimi chimici. sto leggendo questo libro del contadino giapponese dove dice che la fertilizzazione del suolo la ottiene grazie alla paglia, pula e ai resti del raccolto del riso e dei cereali che coltiva. non utilizza nemmeno l'acqua per il riso. riesce a fare due raccolti all'anno, uno di riso e uno di un cereale invernale. niente fertilizzanti, pochissimo letame (abbandonato dagli animali domestici che gli curano la coltivazione dagli insetti). niente acqua per il riso, che non viene nemmeno seminato ma solo cosparso sul suolo qualche mese prima della sua germinazione. come fertilizzante naturale utilizza il trifoglio bianco, nel senso che lo fa crescere insieme ai cereali. non elimina le erbacce perchè non ara e non vanga, il terreno viele lasciato stare così come è. secondo lui è l'aratura a provocare la nascita delle erbe infestanti, in condizioni normali il terreno non le ospiterebbe facilmente.
negli orti, per arricchire il suolo, coltiva leguminacee, e non semina mai patate o altre piante due volte di fila nello stesso terreno. la definisce agricoltura naturale, le malattie sono molto più sporadiche perchè è la natura che ci pensa a tenergli il tutto in equilibrio.
avrei dovuto inserire tutto il messaggio col condizionale perchè non ho avuto modo di verificare di persona. potrebbe essere una bufala, certo è probabile che sia così, ma le piante non le ha inventate l'uomo e se qualcosa è arrivato ai nostri giorni è più che altro merito della natura e non dei metodi di agricoltura.
 
A

anydaynow

Guest
marcisett, la calce che impiego dovrebbe avere in agricoltura? te lo chiedo perchè potrebbe anche essere che l'ho utilizzata in modo poco appropiato fino ad oggi.
di solito cospargo il terreno di calce prima di fresarlo.
 

marcisett

Aspirante Giardinauta
ciao . L'uso della calce è utile quando il terreno è molto acido , una buona quantità di calce può rendere l'argilla più porosa , facilitando così l'unione delle particelle del terreno in piccoli grumi. Si incoraggia anche la proliferazione dei lombrichi , che aiutano ad aumentare la permeabilità del terreno . La quantità di calce che puoi mettere dipende dall'acidità del terreno , ma ,come regola generale , g 250 di idrato di calcio posson essere sufficienti per un m. quadrato. Và incorporata nel terreno dopo che è stato vangato, e poi incorporata nello stesso , senza però poi vangare. Và molto bene nella parcella dove coltiverai le Cruciferae(Cavoli). Marcello
 
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