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Conoscere i funghi

GORLA

Florello Senior
sei un pozzo di sapienza pensa che io non avevo trovato nulla ,diciamo che il gambo e lui il primo ,ma la testolina no ma sicuramente e suo fratello ,che strani sono carini pero, grazie mi menomale che ci sei cosi non rimango con la curiosita ciao anna
 

pluteus

Esperto di piante spontanee
Durante una escursione in montagna pochi giorni fa in cerca di frescura e di esemplari poco noti di flora alpina, in un pascolo a 1500/2000 mt di altezza mi sono imbattuto in una specie rarissima per questo habitat, e (a torto) poco osservata anche nei suoi ambienti naturali, e quindi scarsamente, se non per nulla, conosciuta dai comuni micofagi della domenica che non siano animati dalla passione per lo studio della micologia in senso lato.

Da lontano avvisto qualcosa che poteva sembrare un abbozzo di un "cerchio delle streghe"


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Pensavo ad un coraggioso gruppetto di Prataioli o di una qualche Melanoleuca tipica dei pasccoli di alta quota, ma avviicinandomi mi accorgo subito che non si poteva trattare di nessuna delle specie citate, per via delle dimensioni dei carpofori che aumentavano a dismisura man mano che mi avvicinavo.

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Notate le dimensioni del carpoforo che tengo in mano, il cappello aveva un diametro circa del doppo della lunghezza del mio avambraccio, il gambo aveva un diametro pari a quello del mio avambraccio, ed il fungo pesava più di 2 kg.

Un sommario esame dei caratteri macroscopici non lasciava adito a dubbi, si trattava di una

Stropharia Ferrii = Stropharia rugosoannulata nella sua forma lutea

a causa del colore caffelatte del cappello, che solitamente è di un colore rosso mattone scuro.


Questi esemplari avevano un delizioso profumo di Boletus edulis, e se fossero stati più giovani, anche il sapore non sarebbe stato da meno.

Questa varietà è infatti, contrariamente ad ogni altra varietà della numerosa famiglia delle Stropharie, un ottimo commestibile che in alcuni paesi del nord Europa viene comunemente coltivato e normalmente venduto nei supermercati alimentari come da noi i Champignon coltivati.


Un altro carattere distintivo di questa varietà è il cospicuo anello membranoso detto "a grembiule" e le lamelle di colore grigio chiaro sugli esemplari giovani, successivamente color porpora chiaro, come nell'esemplare fotografato qui di seguito, ed infine a completa maturazione delle spore, color porpora scuro quasi nero, a questo stadio il fungo non è più commestibile.

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Un gruppetto di esemplari insieme ad uno giunto a completa maturazione.

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A titolo di curiosità, questo gruppo di funghi consisteva di una cinquantina di individui
ed ora una foto dell'ambiente, presa appena più in alto

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:Saluto:
 
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mandarina

Giardinauta
Io sono una grande appassionata di funghi, sono andata a cercarli per più di vent'anni,li conoscevo tutti ed ora che non posso più andare mi è rimasta una grande nostaglia dei "mori", dei gallinacci e dei meravigliosi "reali". Posso"porgervi" quella che era la mia ricetta preferita?

funghi2.JPG Cotolette di funghi
(nella foto una delle mie ultime "raccolte)

Occorrono:

Funghi porcini e ovoli arancioni, belli grossi, naturalmente freschissimi
toma grassa o fontina
prosciutto crudo dolce (ottimo il San Daniele)
2 uova sbattute
ottimo pane pesto
olio d'oliva per friggere

Puliamo i funghi con uno straccetto umido (assolutamente non si lavano e non si raschia la pelle)
Tagliamoli a fette non troppo sottili
Posiamo su ogni fetta una fettina di toma o di fontina, poi avvolgiamo intorno a ciascuna una fetta di prosciutto crudo, fissiamola con uno stecchino.
Passiamo nell'uovo sbattuto e poi nel pan grattato.
Friggiamo nell'olio bollente e posiamo a scolare su fogli di carta assorbente.
Serviamo i funghi ben caldi.
 
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