Datura rosa
Guru Master Florello
Scrivere I have a dream in questo contesto può sembrare irriverente ma è, del resto, una realtà
Io mi sogno un mandarino!
Questo globo rigonfio ma depresso ai poli (o spesso gibboso in quello superiore) con la buccia arancione, spessa, profumata, non aderente alla polpa giallo chiaro - sembrava che il frutto ci balli dentro!), succosa, molto zuccherina, suddivisa in spicchi contenenti semi che da piccola - se mi avesse visto mia madre, apriti cielo!!! - sparavo all'aria come piccoli proiettili, che quando lo sbucci fa un rumore particolare gradevole, ovattato...............
Un frutto pieno di ricordi: la buccia a piccoli pezzi serviva per coprire le caselle dei numeri usciti della Tombola a Natale mentre l'aria si riempiva del suo profumo che arrivava anche da quella posta intenzionalmente a seccare sui cerchi delle stufe........ il residuo dello spuntino di Babbo Natale al quale veniva lasciato il frutto con un bicchiere di latte e dei biscotti........ la presenza nelle calze della Befana con noci e dolciumi o.....carbone per i discoli....... la sua comparsa sulle bancarelle del mercato che sembrava gridare è arrivato l'inverno!........... i frutti scavati e riempiti di gelato al mandarino della gelateria vicino casa.....le sue bucce attentamente separate dall'albedo, molto rarefatta e granulosa che consente una facile pelatura del frutto, che donavano generosamente il loro'olio essenziale all'alcol nel quale in casa le mettevo a macerare per ricavarne un delizioso liquore................
Dalle mie parti è sparito da tempo sostituito nei negozi e mercati da simulacri giallastri senza foglie, con la buccia dall'aspetto emaciato, sottile come carta e liscia e tesa e dal sapore annacquato che sa d’invenzione di laboratorio.
Una mia amica che abita in Toscana mi ha suscitato una grande ma sana invidia raccontandomi che poco prima di Natale dagli alberi che ha in campagna ne ha raccolte due cassette!!!! Ma posso andare fino in Toscana per acquistarne? O, magari, nella piana di Sibari o a Ciaculli?
Qui intorno si coltivano aranci, aranci amari, limoni ma non mandarini; da Roma le notizie non sono confortanti: anche lì è diventata merce rara.
Non riesco a darmi una spiegazione: è forse di coltivazione problematica? C'è una produzione scarsa e poco remunerativa? Siamo rimasti in pochi ad amare questo frutto e la richiesta è diminuita? Si deperisce facilmente nel trasporto? E' conseguenza dei cambiamenti climatici? O sono io che non trovo i punti vendita giusti mentre ho letto che perfino nel Canton Ticino hanno preso piede i venditori abusivi di mandarini
?
PERCHE'!!!!!

** Pare che in Sicilia negli ultimi 15 anni si sia volatilizzato il 18 % della produzione dei mandarini. Al posto degli agrumeti, distese di cemento, parchi eolici o fotovoltaici, o alberi abbandonati dai contadini che hanno gettato la zappa alle ortiche strangolati da compensi da fame e dalla concorrenza estera di Spagna, Tunisia, Marocco, Turchia ……

Io mi sogno un mandarino!
Questo globo rigonfio ma depresso ai poli (o spesso gibboso in quello superiore) con la buccia arancione, spessa, profumata, non aderente alla polpa giallo chiaro - sembrava che il frutto ci balli dentro!), succosa, molto zuccherina, suddivisa in spicchi contenenti semi che da piccola - se mi avesse visto mia madre, apriti cielo!!! - sparavo all'aria come piccoli proiettili, che quando lo sbucci fa un rumore particolare gradevole, ovattato...............
Un frutto pieno di ricordi: la buccia a piccoli pezzi serviva per coprire le caselle dei numeri usciti della Tombola a Natale mentre l'aria si riempiva del suo profumo che arrivava anche da quella posta intenzionalmente a seccare sui cerchi delle stufe........ il residuo dello spuntino di Babbo Natale al quale veniva lasciato il frutto con un bicchiere di latte e dei biscotti........ la presenza nelle calze della Befana con noci e dolciumi o.....carbone per i discoli....... la sua comparsa sulle bancarelle del mercato che sembrava gridare è arrivato l'inverno!........... i frutti scavati e riempiti di gelato al mandarino della gelateria vicino casa.....le sue bucce attentamente separate dall'albedo, molto rarefatta e granulosa che consente una facile pelatura del frutto, che donavano generosamente il loro'olio essenziale all'alcol nel quale in casa le mettevo a macerare per ricavarne un delizioso liquore................
Dalle mie parti è sparito da tempo sostituito nei negozi e mercati da simulacri giallastri senza foglie, con la buccia dall'aspetto emaciato, sottile come carta e liscia e tesa e dal sapore annacquato che sa d’invenzione di laboratorio.
Una mia amica che abita in Toscana mi ha suscitato una grande ma sana invidia raccontandomi che poco prima di Natale dagli alberi che ha in campagna ne ha raccolte due cassette!!!! Ma posso andare fino in Toscana per acquistarne? O, magari, nella piana di Sibari o a Ciaculli?
Qui intorno si coltivano aranci, aranci amari, limoni ma non mandarini; da Roma le notizie non sono confortanti: anche lì è diventata merce rara.
Non riesco a darmi una spiegazione: è forse di coltivazione problematica? C'è una produzione scarsa e poco remunerativa? Siamo rimasti in pochi ad amare questo frutto e la richiesta è diminuita? Si deperisce facilmente nel trasporto? E' conseguenza dei cambiamenti climatici? O sono io che non trovo i punti vendita giusti mentre ho letto che perfino nel Canton Ticino hanno preso piede i venditori abusivi di mandarini
PERCHE'!!!!!


** Pare che in Sicilia negli ultimi 15 anni si sia volatilizzato il 18 % della produzione dei mandarini. Al posto degli agrumeti, distese di cemento, parchi eolici o fotovoltaici, o alberi abbandonati dai contadini che hanno gettato la zappa alle ortiche strangolati da compensi da fame e dalla concorrenza estera di Spagna, Tunisia, Marocco, Turchia ……
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