Ciao! Scusatemi se rispondo solo ora, ma non avevo proprio visto questo interessantissimo post!
Io da quest'anno ho in giardino tante coccinelle a 2 e sette punti (anche alcune Thea, quelle gialle), in quanto hanno scelto la mia salvia per riprodursi...
e gli afidi sul roseto adiacente sono drasticamente
diminuiti rispetto all'anno scorso (per "drasticamente" intendo che l'anno scorso ne avevo una quantità impressionante, che ricopriva interi steli delle rose; quest'anno ne avrò trovati una decina al massimo, e sono anche più deboli perché se li togli "a mano" e li schiacci non è che ne ritrovi altrettanti dopo 5 minuti, come accadeva l'anno scorso).
Quindi l'efficacia c'è. Io poi non ho fatto un "lancio" di larve come bisognerebbe fare in lotta integrata, me le sono trovate semplicemente in giardino (sicuramente attratte dall'abbondanza di afidi che l'anno scorso non sono riuscita in alcun modo a debellare, e dal fatto che non uso pesticidi), per cui è probabile che se fai un lancio in piena regola l'efficacia sia maggiore. Devi solo tenere conto del fatto che i "lanci preventivi" con la coccinella non attaccano... se la lanci dove non ci sono abbastanza afidi per nutrire la popolazione, semplicemente migra dove ce ne sono di più. Per cui ti conviene acquistare le larve solo se hai un serio problema di afidi.
Sì, la coccinella è anche un predatore della metcalfa, però è più specifico il Neodryinus typhlocybae. Non è carino a vedersi come le coccinelle, ma ci sono degli studi che lo danno per molto efficace (vedi qui:
http://www.ermesagricoltura.it/var/portale_agricoltura/storage/file/ra010648_1244543445.pdf).
Presso questa azienda
http://www.bioplanet.it/it/index.php trovi sia le coccinelle sia il il Neodryinus.
Naturalmente non troverai in commercio coccinelle asiatiche in quanto ormai le ditte non le vendono più, proprio per i problemi che ha giustamente sollevato WhiteBlade.
Per rispondere all'ultimo post di Melissa, no, in lotta integrata non si procede alla cieca, ma si individuano, sia attraverso studi teorici, sia con prove empiriche (prima in ambiente controllato, poi sul campo), predatori il più possibile specifici che però non siano a loro volta nocivi per le colture e per la biodiversità locale. L'introduzione della coccinella arlecchino è stato un grossolano errore (che risale credo ancora agli anni Ottanta -- da allora per fortuna si è sviluppata una sensibilità diversa nei confronti dell'ambiente, per cui direi che oggigiorno solo uno "scienziato pazzo" proporrebbe di introdurre specie così voraci e aggressive fuori dal loro territorio d'origine.... e sarebbe giustamente massacrato dall'intera comunità scientifica!!!).
Ciao!