Datura rosa
Guru Master Florello
Fino ad oggi non sono riuscita a scrivere una parola ed ora sento il bisogno di tirare fuori il dolore che la scomparsa del mio micio mi ha procurato.
Forse qualcuno ricorderà Pelouche, il piccolo, tenero vagabondo che più di una volta si era allontanato ed era stato fuori anche più di dieci giorni tornando poi con i segni di mille battaglie e una gran fame di cibo e di coccole.
Si è allontanato qualche giorno prima di Pasqua (e non ne aveva più motivo) e da allora l’ho atteso con sempre minore speranza. A volte mi sembrava di sentire il suo miao ma era qualche altro gattino nei paraggi. Più volte la sera, prima di coricarmi, aprivo la porta di casa sperando che sgattaiolasse all’interno come aveva fatto per anni. E, sedendomi sul divano avevo l’impressione che fosse lì, accucciato contro la mia gamba intento alle sue minuziose abluzioni o placidamente acciambellato nel riposo del giusto.
Man mano che passavano i giorni ho preso a sperare che qualcuno, vedendo il bel micione che era, lo avesse portato con sé e, magari, lui stesse anche meglio che con me.
Poi ho avuto notizia che due miei vicini avevano trovato i loro mici morti, probabilmente avvelenati da qualche diserbante. Ed allora ho capito che l’ultima scorribanda del micio vagabondo sarebbe stata senza ritorno.
Un mio vicino, per consolarmi, mi ha offerto uno dei micini appena nati alla sua micia una volta che fosse cresciuto tanto da poter essere allontanato da mamma gatta ma ho rifiutato.
Non pensavo che avrei sofferto in questa maniera e non voglio trovarmi nuovamente in una situazione analoga.
Ci si affeziona troppo e se ti danno tanto quando ci sono ti tolgono troppo quando se ne vanno
Ciao piccino!
Forse qualcuno ricorderà Pelouche, il piccolo, tenero vagabondo che più di una volta si era allontanato ed era stato fuori anche più di dieci giorni tornando poi con i segni di mille battaglie e una gran fame di cibo e di coccole.
Si è allontanato qualche giorno prima di Pasqua (e non ne aveva più motivo) e da allora l’ho atteso con sempre minore speranza. A volte mi sembrava di sentire il suo miao ma era qualche altro gattino nei paraggi. Più volte la sera, prima di coricarmi, aprivo la porta di casa sperando che sgattaiolasse all’interno come aveva fatto per anni. E, sedendomi sul divano avevo l’impressione che fosse lì, accucciato contro la mia gamba intento alle sue minuziose abluzioni o placidamente acciambellato nel riposo del giusto.
Man mano che passavano i giorni ho preso a sperare che qualcuno, vedendo il bel micione che era, lo avesse portato con sé e, magari, lui stesse anche meglio che con me.
Poi ho avuto notizia che due miei vicini avevano trovato i loro mici morti, probabilmente avvelenati da qualche diserbante. Ed allora ho capito che l’ultima scorribanda del micio vagabondo sarebbe stata senza ritorno.
Un mio vicino, per consolarmi, mi ha offerto uno dei micini appena nati alla sua micia una volta che fosse cresciuto tanto da poter essere allontanato da mamma gatta ma ho rifiutato.
Non pensavo che avrei sofferto in questa maniera e non voglio trovarmi nuovamente in una situazione analoga.
Ci si affeziona troppo e se ti danno tanto quando ci sono ti tolgono troppo quando se ne vanno
Ciao piccino!