Allo stato attuale della legislazione fitosanitaria non esistono insetticidi di sintesi in libera vendita, dunque l'unico effettivo ed efficace rimedio è il
Bacillus thuringiensis, disponibile in confezioni hobbistiche sotto diverse marche (io uso ad es.
Lepinox plus di Adama =
B.t. kurstaki ceppo EG 2348): può variare il ceppo ma sono tutti biocidi contro le larve della piralide, con l'accorgimento di trattare non appena si scorgono i segni dell'infestazione (vd. mia foto 1), sia perché si ottiene il maximum con larve ancora poco cresciute (ossia le generazioni estive), sia perché il prodotto, una volta irrorato, si degrada in pochi giorni.
Il B.t. agisce a livello intestinale sulle larve, dunque deve essere ingerito con l'alimentazione delle foglie, poi provoca setticemia e morte delle stesse (vd. mia foto 2).
Per una corretta gestione della lotta occorre tener presente che la piralide del bosso da noi compie di solito 2-3 generazioni all'anno (comparsa delle larve indicativamente: luglio, agosto-settembre, ottobre), e dunque occorre monitorare e intervenire ai primi segni di attacco in rapporto alle generazioni. Questa piralide sverna come larva matura e riprende l'attività trofica in primavera: quest'anno l'ho trovata a smangiucchiare nella prima decade di aprile e nello specifico, date le dimensioni, ho preferito intervenire con un insetticida di contatto (spinosad) che ha funzionato (vd. mia foto 3: la larva muore per paralisi).