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Bloccare il riposo vegetativo

Talejo

Aspirante Giardinauta
Qualche giorno fa ho trapiantato alcune piantine di quercia (alte poco più di una decina di centimetri) che crescevano lungo una cavedagna e sarebbero state polverizzate al primo passaggio di trinciatutto.
Mentre tutti gli alberi hanno perso ormai le foglie, le piantine hanno ancora tutte le foglioline verdi.
Le ho messe in dei vasetti in una serra ben riparata dal freddo.
Mi domandavo se, tenendole al caldo e fornendo loro luce sufficiente, fosse possibile bloccare in qualche modo il riposo vegetativo e la perdita delle foglie, e farle crescere durante l'inverno.
Ancora più in generale, prendendo una pianta caducifoglie e facendo sì che non senta il cambio di stagione (serra, luci artificiali, riscaldamento artificiale) è possibile impedirle di perdere le foglie, di andare in riposo vegetativo permettendole di crescere nelle condizioni ottimali tutto l'anno?
Se sì, che conseguenze avrebbe per la pianta?
 

Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Presumo, visto che non ci sono foto, che le tue querce siano roverelle (Quercus pubescens).
Sono ancora verdi perchè questo tipo di quercia va tardi in riposo vegetativo e, inoltre, l'inverno ha avuto finora minime irrisorie.
Puoi provare a fare quello che hai in mente (un gruppo le lasci in serra fredda, un gruppo le tieni al caldo e alla luce) e vedi la differenza.
In realtà, quello che induce una caducifoglia a andare in riposo è la diminuzione delle ore di luce: è questo il segnale che fa sì che, prima che giunga il freddo, gli alberi perdano le foglie che, altrimenti, gelerebbero ancor verdi in pianta come comprovato da studi e prove fatte in laboratorio ove, fornendo luce continua e abbassando man mano la T, la pianta gelava con le foglie ancor verdi.
Il problema è un altro ed è più sottile: il "fabbisogno in freddo" delle gemme che si calcola come n° di ore nelle quali la temperatura è minore o uguale a +7°C.
Le querce, per germogliare bene in primavera richiedono un certo n° di ore di freddo che varia a seconda della specie (non ti so dire il valore per le roverelle).
Va da sè che, una pianta privata dal suo "fabbisogno in freddo" crescerà anche ma con lunghi tratti spogli dovuti al fatto che le gemme non hanno avuto soddisfatto il loro fabbisogno di freddo. La germogliazione sarà stentata e irregolare e la pianta ne può risentire ma non ti so dire di quanto. Di certo non fruttificherà, in quanto il giusto fabbisogno di freddo serve a far maturare bene le gemme fiorali.
Questo è quello che so.
Tentar non nuoce: prova e poi ci aggiorni.
 

Kevin17

Giardinauta
Ciao. Quasi tutte le piante necessitano di un periodo di riposo, altrimenti si stressano e sono più soggette a malattie (ad esempio le querce, perdendo le foglie, si liberano dell'oidio, un fungo parassita che le colpisce tutte o quasi). Inoltre durante il riposo le piante producono le gemme che vigorose si trasformeranno in fiori e foglie in primavera, se mantenessero le foglie la crescita sarebbe molto più stentata, perché l'apparato radicale dovrebbe nutrire sia le foglie vecchie che i getti nuovi.
Addirittura hanno bisogno di essere soggette a "Tot ore di tempo a temperature inferiori a Tot gradi". Ecco spiegato perché alcune piante hanno areali limitati anche se contigui, come le piante alpine che non scendono sotto determinate altitudini, o, come da me, i faggi che generalmente non crescono sotto i 1200 metri, anche se milioni di anni fa, durante l'ultima era glaciale, crescevano anche sulle coste, e si sono alzati di altitudine man mano che le temperature aumentavano.
Quindi, in sostanza: ogni pianta al suo clima, le querce fuori al freddo e al gelo.

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Talejo

Aspirante Giardinauta
Presumo, visto che non ci sono foto, che le tue querce siano roverelle (Quercus pubescens).
Sono ancora verdi perchè questo tipo di quercia va tardi in riposo vegetativo e, inoltre, l'inverno ha avuto finora minime irrisorie.
Puoi provare a fare quello che hai in mente (un gruppo le lasci in serra fredda, un gruppo le tieni al caldo e alla luce) e vedi la differenza.
In realtà, quello che induce una caducifoglia a andare in riposo è la diminuzione delle ore di luce: è questo il segnale che fa sì che, prima che giunga il freddo, gli alberi perdano le foglie che, altrimenti, gelerebbero ancor verdi in pianta come comprovato da studi e prove fatte in laboratorio ove, fornendo luce continua e abbassando man mano la T, la pianta gelava con le foglie ancor verdi.
Il problema è un altro ed è più sottile: il "fabbisogno in freddo" delle gemme che si calcola come n° di ore nelle quali la temperatura è minore o uguale a +7°C.
Le querce, per germogliare bene in primavera richiedono un certo n° di ore di freddo che varia a seconda della specie (non ti so dire il valore per le roverelle).
Va da sè che, una pianta privata dal suo "fabbisogno in freddo" crescerà anche ma con lunghi tratti spogli dovuti al fatto che le gemme non hanno avuto soddisfatto il loro fabbisogno di freddo. La germogliazione sarà stentata e irregolare e la pianta ne può risentire ma non ti so dire di quanto. Di certo non fruttificherà, in quanto il giusto fabbisogno di freddo serve a far maturare bene le gemme fiorali.
Questo è quello che so.
Tentar non nuoce: prova e poi ci aggiorni.
Ne ho prese un paio in casa, a temperatura più o meno costante e con un contributo di luce artificiale. Vi aggiornerò più avanti, intanto grazie delle risposte.
 

Talejo

Aspirante Giardinauta
Ciao. Quasi tutte le piante necessitano di un periodo di riposo, altrimenti si stressano e sono più soggette a malattie (ad esempio le querce, perdendo le foglie, si liberano dell'oidio, un fungo parassita che le colpisce tutte o quasi). Inoltre durante il riposo le piante producono le gemme che vigorose si trasformeranno in fiori e foglie in primavera, se mantenessero le foglie la crescita sarebbe molto più stentata, perché l'apparato radicale dovrebbe nutrire sia le foglie vecchie che i getti nuovi.
Addirittura hanno bisogno di essere soggette a "Tot ore di tempo a temperature inferiori a Tot gradi". Ecco spiegato perché alcune piante hanno areali limitati anche se contigui, come le piante alpine che non scendono sotto determinate altitudini, o, come da me, i faggi che generalmente non crescono sotto i 1200 metri, anche se milioni di anni fa, durante l'ultima era glaciale, crescevano anche sulle coste, e si sono alzati di altitudine man mano che le temperature aumentavano.
Quindi, in sostanza: ogni pianta al suo clima, le querce fuori al freddo e al gelo.

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Il cambio delle foglie contribuisce ad eliminare l'oidio? Perché molte delle querce vicino a casa mia hanno alcune (le piante più grandi) o quasi tutte (gli arbusti più giovani) le foglie macchiate dal fungo. Leggevo però che la malattia tende a svernare all'interno della pianta e a ripresentarsi con la nuova stagione. Qualche trattamento con poltiglia bordolese e /o zolfo potrebbe aiutare? Parlo di alberelli di due/tre metri d'altezza, oltre non mi sembra pratico...
 

Kevin17

Giardinauta
Il cambio delle foglie contribuisce ad eliminare l'oidio? Perché molte delle querce vicino a casa mia hanno alcune (le piante più grandi) o quasi tutte (gli arbusti più giovani) le foglie macchiate dal fungo. Leggevo però che la malattia tende a svernare all'interno della pianta e a ripresentarsi con la nuova stagione. Qualche trattamento con poltiglia bordolese e /o zolfo potrebbe aiutare? Parlo di alberelli di due/tre metri d'altezza, oltre non mi sembra pratico...
Non è mortale per le querce perché appunto lo limitano perdendo le foglie, comunque se vuoi curarlo usa un prodotto a base di zolfo una volta iniziata la ripresa vegetativa.

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