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Bla bla Pub 32

Margherita^

Aspirante Giardinauta
Ricordo ancora le sere gelide e le stellate di Norvegia e le mie osservazioni con un mio cannocchiale
Il mio futuro marito aveva costruito, assieme ad alcuni amici, una postazione in una zona disabitata (con il permesso del proprietario) dove tenevano un telescopio fisso. Il cielo non era sicuramente paragonabile a quello della Norvegia ma c'era una visibilità decente ad una distanza ragionevole da casa. Poi è stato costruito il parco divertimenti di Mirabilandia con i suoi simpatici fari e loro hanno dovuto smantellare tutto perchè era già tanto se si vedeva ancora la Luna
 

*Lorely*

Giardinauta Senior
Bello guardare il cielo di notte.
Peccato per l'inquinamento luminoso delle nostre città.
Lo conoscete il racconto "Luna e gnac" di Calvino presente nella raccolta di Marcovaldo?
In poche parole c'è questa insegna luminosa lampeggiante di una ditta che vende cognac talmente invasiva da impedire addirittura la visione della luna nei secondi in cui sta accesa.
Il protagonista (non ricordo se Marcovaldo o uno dei suoi figli) distrugge ripetutamente l'insegna che però viene puntualmente rimpiazzata finchè a furia di rimpiazzi la ditta fallisce e la luna torna a risplendere nel cielo.
Ma siccome le vicende di Marcovaldo difficilmente hanno un lieto fine, viene impiantata una nuova insegna di una nuova ditta, ancor più grande e invasiva della prima.
Fine riassuntino, comunque se vi capitano tra le mani questi racconti sono bellissimamente tristanzuoli.
 

laurafr66

Apprendista Florello
Bello guardare il cielo di notte.
Peccato per l'inquinamento luminoso delle nostre città.
Lo conoscete il racconto "Luna e gnac" di Calvino presente nella raccolta di Marcovaldo?
In poche parole c'è questa insegna luminosa lampeggiante di una ditta che vende cognac talmente invasiva da impedire addirittura la visione della luna nei secondi in cui sta accesa.
Il protagonista (non ricordo se Marcovaldo o uno dei suoi figli) distrugge ripetutamente l'insegna che però viene puntualmente rimpiazzata finchè a furia di rimpiazzi la ditta fallisce e la luna torna a risplendere nel cielo.
Ma siccome le vicende di Marcovaldo difficilmente hanno un lieto fine, viene impiantata una nuova insegna di una nuova ditta, ancor più grande e invasiva della prima.
Fine riassuntino, comunque se vi capitano tra le mani questi racconti sono bellissimamente tristanzuoli.
mi è tornato un ricordo molto flebile, ma l'avevo letto di sicuro. Si dovrei rileggerli. Grazie per lo spunto, sto facendo la lista dei libri che vorrei per Natale/compleanno, lo aggiungo
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
le avevo lette alle elementari/medie
non ricordo, probabilmente solo alcune
sempre tristi
mi ricordo il bosco in autostrada
che non finisce male :) Marcovaldo sopra il cartello pubblicitario delle pasticche per il mal di testa, all'epoca di legno, e lo taglia per metterlo nella stufa
l'agente che cerca di trovare chi taglia i cartelloni, è miope e senza occhiali, e lo interpreta come la rappresentazione del dolore che taglia in due la testa, e se ne va
Marcovaldo può far legna per scaldare la famiglia :)
 
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