Figliadellaluna
Giardinauta
dalle vostre risposte si capisce bene come per molti che non prediligono il contatto fisico la cosa cambia con i propri figli, soprattutto bambini. con i bambini in generale è più facile il contatto, loro sono più veri, più sinceri, se vedono qualcosa la sottolineano, non la nascondono, e quindi non nascono incomprensioni, frasi non dette, e conseguenti rigidità, impacci, pensieri ("oddio adesso cosa pensa se faccio così", "chissà cosa sta pensando"..). noi adulti siamo più complicati, ci facciamo troppi problemi, secondo me pensiamo troppo (e la cosa è sicuramente più tipica delle donne, mi raccomando non leggetela come le donne pensano e gli uomini no!non vuole essere una affermazione femminista, anzi!diciamo che noi donne ci facciamo molte più pippe mentali), e pensando troppo agiamo meno, e quindi il nostro corpo agisce meno. se guardiamo bene il contatto fisico quando riesce ad entrare in gioco? quando il rapporto è sincero, puro e lineare, tipicamente il rapporto con il partner (idealmente) o con i propri bambini (durante l'adolescenza spesso il contatto fisico tra genitori e figli diventa off limits perchè il rapporto si irrigidisce). probabilmente allora chi non riesce a entrare troppo in contatto con gli amici, i parenti o gli estranei forse è perchè non riesce a stabilire con tutti quel rapporto puro e sincero (mi ci sto mettendo in mezzo anche io, notare bene). e qui bisogna cercare i motivi: possibile che ci siano dei traumi alle spalle, ma non solo, oppure non è detto. forse c'è qualcosa nella propria indole che ci fa restare un pò distaccati, tipico atteggiamento di autodifesa (ovvio che quando si è molto coinvolti si rischia di soffrire e una soluzione è non entrare nella relazione con tutti noi stessi). non è facile insomma capire il cervello umano, e trarre conclusioni, tipo chi non ama il contatto non è empatico forse merita qualche ragionamento in più. scusate sono stata troppo prolissa, chiedo venia!