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9 ottobre 1963

_ortensia_

Master Florello
Non dimentichiamola mai questa data. da parte mia dopo aver vissuto quel giorno per televisione quando ero ancora una bambina, il mio desiderio è sempre stato quello di vedere di persona quel disastro e dopo cinquant'anni ci sono andata, vedere quei luoghi e tutti quei nomi di bimbi scritti su dei pezzi di stoffa e appesi sopra la diga, mi ha lasciato tanta tristezza, non lo dimenticherò mai :(

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garofano

Maestro Giardinauta
Ho visitato anch'io i luoghi del Vajont,e anche a me ha fatto un certo effetto.Purtroppo questa tragedia,che,giustamente come dici tu non va MAI dimenticata,è una chiara prova del fondo marcio che c'è nella mentalità del nostro "benedetto assurdo Bel Paese" per dirla con una canzone di Guccini,e in particolare nei politici,e in chi con i politici stringe accordi e pastette,in nome non della Madre Patria ma della personale Madre Panza.Purtroppo non abbiamo avuto solo la tragedia del vajont.ve la siete dimenticata quella di an Giuliano in Molise,quando a seguito di una scuola malfatta tanti bambini sono morti?E i disastri a Genova a seguito del maltempo?Lì la pioggia è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso,ma la vera causa è l'ignominioso operato che ha permesso sconci ambientali.Oppure vogliamo parlare della tragedia di Via Ventotene qui a Roma,in cui è esplosa una conduttura del gas facendo crollare un palazzo con morti e feriti,perchè non si erano fatte le opere come Cristo comanda?Questi sono solo alcuni esempi,per non parlare delle situazioni "ridicole" (lo dico con amarezza e indignazione)che si sono verificate e si verificano qui a Roma se cade un po' di pioggia di troppo.Troppi interessi personali,avidità iniqua e incivile,l'importante è arricchirsi,che ce ne frega se la gente muore,se i bambini muoiono?Il mio portafogli gonfio di soldi è la cosa più importante.C'è una cosa, pero',che questi individui ignobili dimenticano:arriverà un giorno,"quel giorno",arriverà un tempo,in cui tutto quello che hanno accumulato ferocemente non li salverà dalla debolezza,dalla malattia.Arriverà il momento in cui dovranno fare i conti con la propria coscienza (se ne hanno ancora una)e vedersela con i rimorsi,i rimpianti,la disperazione per una vita spesa male .Arriverà un'ora "quell'ora"in cui dovranno abbandonare tutta quella ricchezza insanguinata che hanno ammucchiato,e ognuno di loro ritornerà da dove è venuto,nudo come è arrivato,e,come per tutti la Grande Livellatrice li ridimensionerà in tre metri di terreno.
 

angelone54

Guru Giardinauta
Purtroppo questa gente non ha una coscienza ma il classico "pelo sullo stomaco" che li rende avidi e indifferenti alle problematiche della società. Dubito che verranno giudicati dopo il post mortem:squint:
 

garofano

Maestro Giardinauta
Purtroppo questa gente non ha una coscienza ma il classico "pelo sullo stomaco" che li rende avidi e indifferenti alle problematiche della società. Dubito che verranno giudicati dopo il post mortem:squint:

non si tratta solo di giudizio "post mortem",già in vita,spesso, la gente arriva a rendersi conto di quello che ha commesso e di come ha vissuto.Nella mia esperienza con le persone malate "terminali" (odio 'sto termine)si arriva a fare bilanci della propria vita passata,e ho visto anche consapevolezza,rimpianto e rimorso.Ti ricordi il racconto di Giovanni Verga intitolato "la roba"?Se non l'hai letto,te lo consiglio,è illuminante.Una volta,è venuto a morire (perchè di questo si tratta in ultima analisi,purtroppo)nell' Hospice dove lavoravo,una cosiddetta persona importante.Con tutti i suoi soldi e i suoi agganci politici era un povero Cristo qualunque,che lì stava da solo accudito dalla badante,vecchio,non più autosufficiente,senza nessuno accanto.Dei familiari,saranno forse stati gli orari che non combaciavano,non ci vedevo mai nessuno.Li ho visti solo quando sono venuti a ringraziare per l'assistenza prestata e a fare una donazione,controllati,distanti.E un'altra volta ho visto venire la figlia di un altro personaggio importante lì per concordare e programmare il ricovero domiciliare di suo padre,e anche lì,tanta freddezza,tanta distanza.Comunque,se non arrivano i rimorsi in vita,la dimenticanza di loro al momento della morte e dopo mi sembra altrettanto significativa.Quello che effettivamente resta di un essere umano è quello che ha fatto di buono e di male in vita,il resto sono chiacchiere e illusioni.
 
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