boba74
Esperto di alberi ed arbusti
Avete presente gli stereogrammi? Quelle infernali immagini che se fissate nel modo giusto permettono di vedere oggetti tridimensionali? Ebbene, un metodo a mio avviso molto più semplice e meno laborioso, permette di vedere la tridimensionalità di un oggetto semplicemente osservando 2 foto riprese da due angolazioni leggermente diverse, senza bisogno di occhiali 3d o artifizi vari...
Il concetto è molto semplice: guardare con un occhio un immagine, con l'altro occhio l'altra immagine e illudere il cervello che anzichè 2 foto stia guardando un unica immagine 3d.
Per fare questo esistono 2 tecniche: la tecnica "incrociata" che consiste nel guardare con l'occhio destro l'immagine sinistra e con l'occhio sinistro l'immagine destra; e la tecnica parallela, che invece consiste nel guardare la foto destra con l'occhio destro e la foto sinistra con l'occhio sinistro. Naturalmente in ciascuna delle due tecniche occorre posizionare le foto una di fianco all'altra nell'ordine giusto, per evitare errori di prospettiva...
TECNICA INCROCIATA
Inizio subito mettendo una foto:
Esistono 2 modi per ottenere l'effetto, anche se una volta fattaci l'abitudine la visione diviene istantanea:
1 metodo: Mettere le mani a conchetta di fianco agli occhi, in modo da oscurare in ciascun occhio la visione dell'immagine che si trova dallo stesso lato: in tal modo ciascun occhio vedrà solo l'immagine opposta, sarà quindi sufficiente mantenere gli occhi convergenti in modo da sovrapporre le due immagini al centro e contemporaneamente mettere a fuoco (il movimento oculare e la messa a fuoco sono comandate da muscoli indipendenti).
2 metodo: mettere un dito nel punto di incontro delle due foto, in basso, e avvicinarlo gradualmente al proprio naso, continuando a fissare e mettere a fuoco la punta del dito, man mano che il dito si avvicina, dietro di esso le 2 immagini si sdoppieranno, ma i due "doppioni centrali" si sovrapporranno, ottenedo così 3 immagini: quella centrale che sta dietro al dito è quella buona, perchè data dalla sovrapposizione delle due: ancora una volta basterà tener fermi i bulbi oculari e mettere a fuoco tale immagine.
Il principio è sempre lo stesso: in genere osservando un oggetto reale noi convergiamo verso un punto e mettiamo a fuoco con una distanza focale che è la stessa del punto che osserviamo: qui invece il punto focale si trova a una distanza inferiore a quella di fuoco, perciò è un movimento che ci è innaturale, ma non impossibile...
Metto anche altre foto: questa una povera criptomeria spelacchiata che si vede dal mio balcone....
e questa è la mia magnolia sulaungeana, ormai priva di foglie:
TECNICA PARALLELA
In questo caso, le foto sono nell'ordine giusto (l'occhio dx deve guardare l'immagine dx, l'occhio sx quella sx). Per ottenere ciò, i due occhi devono essere paralleli, esattamente come avviene quando si guarda un oggetto lontano, ma poi la messa a fuoco va fatta sulla distanza reale delle foto.
Unica limitazione di tale metodo è che la distanza tra ogni punto e il propio omologo sulla seconda foto, deve necessariamente essere inferiore o uguale alla distanza interpupillare (altrimenti sarebbe necessario "divergere" i due occhi, cosa quasi impossibile fisicamente). Per tale motivo l'effetto lo si ottiene solo con immagini piccole. Inserisco di seguito le stesse immagini di prima, ma scambiate e adeguatamente rimpicciolite, per usufruire di questa tecnica (poi a seconda della risoluzione del vostro monitor potrebbe essere necessario rimpicciolirle ulteriormente...
Stavolta per visualizzarle occorre dapprima immaginare di guardare un punto che si trova tra le due foto ma a distanza infinita (basta far finta che il monitor sia trasparente ), dopo di che le 2 immagini si sovrapporranno da sole e sarà sufficiente mettere a fuoco.
CONCLUSIONI
Ho constatato che a seconda dei soggetti per qualcuno risulta più facile una tecnica rispetto all'altra. Io dopo un po' di allenamento sono in grado di applicarle entrambe. Per ragioni di dimensioni delle foto, preferisco la visione incrociata, perchè consente di utilizzare foto grandi a piacere, mentre con la tecnica parallela le foto devono essere più piccole.
Ditemi in quanti di voi riescono a visualizzare la tridimensionalità, perchè se è una cosa che risulta semplice potrebbe essere molto utile per valutare da 2 foto la tridimensionalità di un paesaggio, un giardino, un albero o un bonsai..
Per realizzare queste immagini è sufficiente scattare 2 foto centrate su uno stesso punto ma spostando la macchina fotografica di 6-7cm orizzontalmente tra una foto e l'altra, non occorre una grossa precisione perchè il cervello è in grado di compensare piccoli errori.
Le foto che ho messo le ho fatte di fretta, se qualcuno vuole cimentarsi con qualcosa di più suggestivo, posti pure qui.
Buona visione!!!
Il concetto è molto semplice: guardare con un occhio un immagine, con l'altro occhio l'altra immagine e illudere il cervello che anzichè 2 foto stia guardando un unica immagine 3d.
Per fare questo esistono 2 tecniche: la tecnica "incrociata" che consiste nel guardare con l'occhio destro l'immagine sinistra e con l'occhio sinistro l'immagine destra; e la tecnica parallela, che invece consiste nel guardare la foto destra con l'occhio destro e la foto sinistra con l'occhio sinistro. Naturalmente in ciascuna delle due tecniche occorre posizionare le foto una di fianco all'altra nell'ordine giusto, per evitare errori di prospettiva...
TECNICA INCROCIATA
Inizio subito mettendo una foto:
Esistono 2 modi per ottenere l'effetto, anche se una volta fattaci l'abitudine la visione diviene istantanea:
1 metodo: Mettere le mani a conchetta di fianco agli occhi, in modo da oscurare in ciascun occhio la visione dell'immagine che si trova dallo stesso lato: in tal modo ciascun occhio vedrà solo l'immagine opposta, sarà quindi sufficiente mantenere gli occhi convergenti in modo da sovrapporre le due immagini al centro e contemporaneamente mettere a fuoco (il movimento oculare e la messa a fuoco sono comandate da muscoli indipendenti).
2 metodo: mettere un dito nel punto di incontro delle due foto, in basso, e avvicinarlo gradualmente al proprio naso, continuando a fissare e mettere a fuoco la punta del dito, man mano che il dito si avvicina, dietro di esso le 2 immagini si sdoppieranno, ma i due "doppioni centrali" si sovrapporranno, ottenedo così 3 immagini: quella centrale che sta dietro al dito è quella buona, perchè data dalla sovrapposizione delle due: ancora una volta basterà tener fermi i bulbi oculari e mettere a fuoco tale immagine.
Il principio è sempre lo stesso: in genere osservando un oggetto reale noi convergiamo verso un punto e mettiamo a fuoco con una distanza focale che è la stessa del punto che osserviamo: qui invece il punto focale si trova a una distanza inferiore a quella di fuoco, perciò è un movimento che ci è innaturale, ma non impossibile...
Metto anche altre foto: questa una povera criptomeria spelacchiata che si vede dal mio balcone....
e questa è la mia magnolia sulaungeana, ormai priva di foglie:
TECNICA PARALLELA
In questo caso, le foto sono nell'ordine giusto (l'occhio dx deve guardare l'immagine dx, l'occhio sx quella sx). Per ottenere ciò, i due occhi devono essere paralleli, esattamente come avviene quando si guarda un oggetto lontano, ma poi la messa a fuoco va fatta sulla distanza reale delle foto.
Unica limitazione di tale metodo è che la distanza tra ogni punto e il propio omologo sulla seconda foto, deve necessariamente essere inferiore o uguale alla distanza interpupillare (altrimenti sarebbe necessario "divergere" i due occhi, cosa quasi impossibile fisicamente). Per tale motivo l'effetto lo si ottiene solo con immagini piccole. Inserisco di seguito le stesse immagini di prima, ma scambiate e adeguatamente rimpicciolite, per usufruire di questa tecnica (poi a seconda della risoluzione del vostro monitor potrebbe essere necessario rimpicciolirle ulteriormente...
Stavolta per visualizzarle occorre dapprima immaginare di guardare un punto che si trova tra le due foto ma a distanza infinita (basta far finta che il monitor sia trasparente ), dopo di che le 2 immagini si sovrapporranno da sole e sarà sufficiente mettere a fuoco.
CONCLUSIONI
Ho constatato che a seconda dei soggetti per qualcuno risulta più facile una tecnica rispetto all'altra. Io dopo un po' di allenamento sono in grado di applicarle entrambe. Per ragioni di dimensioni delle foto, preferisco la visione incrociata, perchè consente di utilizzare foto grandi a piacere, mentre con la tecnica parallela le foto devono essere più piccole.
Ditemi in quanti di voi riescono a visualizzare la tridimensionalità, perchè se è una cosa che risulta semplice potrebbe essere molto utile per valutare da 2 foto la tridimensionalità di un paesaggio, un giardino, un albero o un bonsai..
Per realizzare queste immagini è sufficiente scattare 2 foto centrate su uno stesso punto ma spostando la macchina fotografica di 6-7cm orizzontalmente tra una foto e l'altra, non occorre una grossa precisione perchè il cervello è in grado di compensare piccoli errori.
Le foto che ho messo le ho fatte di fretta, se qualcuno vuole cimentarsi con qualcosa di più suggestivo, posti pure qui.
Buona visione!!!