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e ci mancava pure questa,il malato cura il sano

garofano

Maestro Giardinauta
Ho letto proprio adesso adesso una notizia che m'ha fatto alzare il tasso di bile nel fegato.In pratica si tratta di questo:il Governatore della Banca d'Italia ha cominciato ad esortare le banche affinchè queste avvisino i propri correntisti che,in caso di default della banca stessa,potrebbero essere loro a contribuire con il proprio denaro a risanare la banca in questione.
Non so se mi spiego,ma,in pratica, se la banca fallisse,i correntisti verrebbero rapinati dei loro soldi al fine di rimettere in piedi l'Istituto bancario dove si sono creduti ingenuamente di mettere al sicuro il proprio denaro.
Purtroppo tutto questo è vero,magari me lo inventassi!L'ha detto il Governatore Visco,il 22 aprile,in un'audizione davanti alla Sesta commissione permanente Finanza e Tesoro al Senato.Tutto questo è l'estrinsecazione pratica dei Meccanismi di >Vigilanza e Risoluzione dell'Unione Bancaria che entreranno a regime nel Gennaio 2016.Non so se mi sono spiegata....La notizia è stata data dall'Ufficio Stampa della Banca d'Italia.
Una volta di più si puo' vedere come la nostra Costituzione sia sempre più carta straccia,in quanto viene calpestato in piene l'art.47 in cui afferma il diritto al risparmio.Intanto i nostri cari politici ci incitano a gridare "Europa,Europa"...
 

miciajulie

Fiorin Florello
vedo che, come spesso, abbiamo letture comuni. forse qualcuno ci dirà che è una bufala. ma sono mesi che mi aspetto qualcosa di molto simile ai prelievi ciprioti, e mica sarebbe la prima volta, no?, che quatti quatti, complice il buio della notte, qualche topolino si mette a rosicchiare i risparmi di una vita (altrui, ehm... nostra)
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
Scusate, potreste mettere almeno un link?
Se ho capito bene, il problema è che se la banca in cui ho il conto corrente fallisce, io dovrei "contribuire" al risanamento con i soldi del mio conto corrente.
Se è così, non vedo il problema. Magari ho capito male.
 

fax67

Aspirante Giardinauta
Il problema è che con i tuoi risparmi compri una quota di un'azienda fallita......che probabilmente rimarrà sempre in deficit perché la gestione fallimentare rimarrà (i vertici non si cambiano )per cui se investì 100.000 varranno 50.000 se sei fortunato. .....più o meno e molto semplificato ....
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
Chiaro. E il problema dove sarebbe?
Stiamo parlando di fallimento, quindi di incapacità di risarcire i creditori.
Forse non è chiaro che l'alternativa sarebbe perdere i risparmi tout court.
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
Olmo, è un caso completamente diverso.
L'articolo parla di gente che ha acquistato titoli LB, mentre garofano parla di gente che ha i propri risparmi su conto corrente.
Se si fa un investimento, lo si fa a proprio rischio. Sempre.
Si, "è il sistema, bellezza" e non è una truffa.
Per investire è necessario capire quello che si sta facendo. Altrimenti potremmo guidare l'auto senza patente e quando ci andiamo a schiantare dire "è una truffa!".
Per quanto riguarda il conto corrente, è ovviamente una situazione diversa, poichè non si tratta di un investimento vero e proprio. Ovviamente, se la banca presso cui ho depositato i miei soldi fallisce, io ho perso i miei soldi, o parte di essi. Quando una società fallisce, il giudice (la faccio breve) vende tutte le proprietà e con il ricavato risarcisce i creditori.
Generalmente, non ce n'è abbastanza per tutti, spesso ce n'è solo per i creditori privilegiati (spesso neanche per loro), anche perchè la vendita coatta avviene a prezzi molto più bassi di quelli di mercato.
Chiamando questa "opzione A", si rimane a secco o con pochi spiccioli.
L'opzione B, che è quella di cui si discute, è che invece di vendere tutte le proprietà, i creditori vengono trasformati in azionisti di una nuova società. In questo modo si mantiene viva l'impresa e si dà ai risparmiatori una possibilità per recuperare, almeno in futuro, parte dei propri soldi. Magari questo non succederà, ma nel peggiore dei casi c'è poco da perdere.
Se invece l'impresa si riprende...
 

garofano

Maestro Giardinauta
Ciao Cheguevilla,non ho postato il link perchè ormai mi sono rassegnata,sono un'imbranata conclamata per queste cose.L'ho letta ieri sul sito di stampa alternativa "Come Don Chisciotte"
 

ironbee

Apprendista Florello
Comunque esiste anche il fondo interbancario per la tutela dei depositi che garantisce i correntisti in caso di fallimento della banca.
Storicamente abbiamo già avuto il caso del topolino che di notte ha rosicchiato i nostri soldi, un certo Amato. ..
 

fax67

Aspirante Giardinauta
Purtroppo nessuno controlla in tutela dei risparmiatori........ed i vertici che lavorano male mandando sul lastrico società pubbliche o private che siano,non vengono mai puniti.... (come sempre Cane non mangia cane).
E se non c'è responsabilità .........che si preoccupano a fare. ..
 
Ultima modifica:

Cheguevilla

Giardinauta Senior
L'ho letta ieri sul sito di stampa alternativa "Come Don Chisciotte"
Nota miniera di sbronzate.
La "stampa alternativa" è roba scritta da chi non capisce niente di ciò che scrive. Grazie al razzo che è alternativa. Sarebbe come se un imbianchino si mettesse ad aggiustare auto facendosi chiamare "meccanico alternativo" o un sociologo dicesse di aver trovato la cura per il cancro e... no, vabbe, qua mi fermo.

Olmo, chiaramente il risparmiatore è quello che "paga" alla fine. Però vorrei dire due cose.
1 - Investimento = rischio. Sempre. Illudersi che esistano forme di investimento sicure è come credere alla "stampa alternativa". Non esiste nessuna forma di investimento sicura. Persino tenere i soldi "sotto al materasso" è un rischio (in certi paesi è una certezza di perdita). Chi investe lo fa a proprio rischio; anche gli esperti possono sbagliare (gli investimenti sicuri non esistono per nessuno), e se uno non capisce nulla di economia, non vedo come possa pretendere di avere il proprio capitale moltiplicato.
2 - Il caso della banca offre ai correntisti una "seconda possibilità" proprio perchè i correntisti si trovano in una situazione diversa dagli investitori. Un correntista non investe nella banca, ma lascia i propri soldi in deposito (acquista un servizio). Si può essere d'accordo o meno, ma secondo me è meglio che una liquidazione coatta in cui i correntisti rischiano di non ricevere nulla. Qua la scelta è tra ricevere quello che esce dalla liquidazione (potrebbe anche essere nulla) e delle quote di una nuova società.

Questa formula (convertire il credito in quote della nuova società) è stata usata nel caso Parmalat, ed ora i titolari di quelle azioni sono ben contenti di aver ricevuto le azioni al posto della liquidazione che sarebbe scaturita. Oltre al fatto che Parmalat continua a dare lavoro a qualche migliaio abbondante di persone.
 

ironbee

Apprendista Florello
Diciamo che il conto corrente può essere inteso come servizio che come "materasso corazzato" con i relativi rischi.
Ribadisco che i correntisti sono tutelati dal fondo interbancario e quindi l'opzione di diventare azionisti è una scelta non obbligata.
 

garofano

Maestro Giardinauta
Nota miniera di sbronzate.
La "stampa alternativa" è roba scritta da chi non capisce niente di ciò che scrive. Grazie al razzo che è alternativa. Sarebbe come se un imbianchino si mettesse ad aggiustare auto facendosi chiamare "meccanico alternativo" o un sociologo dicesse di aver trovato la cura per il cancro e... no, vabbe, qua mi fermo.

Olmo, chiaramente il risparmiatore è quello che "paga" alla fine. Però vorrei dire due cose.
1 - Investimento = rischio. Sempre. Illudersi che esistano forme di investimento sicure è come credere alla "stampa alternativa". Non esiste nessuna forma di investimento sicura. Persino tenere i soldi "sotto al materasso" è un rischio (in certi paesi è una certezza di perdita). Chi investe lo fa a proprio rischio; anche gli esperti possono sbagliare (gli investimenti sicuri non esistono per nessuno), e se uno non capisce nulla di economia, non vedo come possa pretendere di avere il proprio capitale moltiplicato.
2 - Il caso della banca offre ai correntisti una "seconda possibilità" proprio perchè i correntisti si trovano in una situazione diversa dagli investitori. Un correntista non investe nella banca, ma lascia i propri soldi in deposito (acquista un servizio). Si può essere d'accordo o meno, ma secondo me è meglio che una liquidazione coatta in cui i correntisti rischiano di non ricevere nulla. Qua la scelta è tra ricevere quello che esce dalla liquidazione (potrebbe anche essere nulla) e delle quote di una nuova società.

Questa formula (convertire il credito in quote della nuova società) è stata usata nel caso Parmalat, ed ora i titolari di quelle azioni sono ben contenti di aver ricevuto le azioni al posto della liquidazione che sarebbe scaturita. Oltre al fatto che Parmalat continua a dare lavoro a qualche migliaio abbondante di persone.

Nessuno ti obbliga a leggerlo.Io lo leggo e parto dagli articoli per offrire spunti di riflessione e basta.Non pretendo, almeno io, di avere la verità rivelata su tutto, e non esprimo sentenze.
Anch'io posso non essere d'accordo su opinioni degli altri, ma non mi metto a pontificare come se fossi l'unica depositaria della verità.
Se hai il Ph basso nelle tue reazioni verso il mondo e verso gli altri,vedi di tamponarlo un pochino, non è utile a nessuno, meno che mai a te stesso.
 
Ultima modifica:

garofano

Maestro Giardinauta
Leggi pure, ma non sorprenderti se le cose che trovi là dentro sono scemenze colossali.

Ma perchè pensi che scrivano stro...?Te lo chiedo non per amore di polemica,ma con serenità,per capire.
Io ho sempre letto lì e mi sembra che dicano cose sensate,ma magari mi sbaglio e pecco di eccessiva ingenuità
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
Per esperienza.
In quei settori in cui so di cosa si parli, scrivono scemenze incredibili.
Oramai la libertà di stampa è arrivata ad un livello demenziale e si è trasformata nella pretesa di ottenere rispetto per qualunque minkiata si abbia intenzione di dire.
Ovviamente, se uno non ha delle basi della materia trattata, si fida di ciò che legge. E qua nasce un primo problema: se un meccanico di motorini si spacciasse per un dottore e si mettesse a scrivere che ha trovato la cura per il cancro, il lettore non medico potrebbe benissimo credere a ciò che è scritto. Ovviamente, un esperto del settore capirebbe dopo poche parole che si tratta di una vaccata. Tuttavia, per una buona parte dei lettori, l'informazione potrebbe essere credibile. Se poi ci aggiungiamo cose del tipo "nessuno lo dice perchè l'informazione è controllata dalle lobbies, i media sono controllati, è tutto un complotto", ecco che una mandria di polli crederà che la cura per il cancro esiste, che il dottor Meccanico ne è a conoscenza e i "poteri forti" lo vogliono mettere a tacere.
Vannoni ne è un esempio: non a caso, tutti i siti di "informazione alternativa" (e pure un partito politico) lo sostenevano a tutta forza.
In economia è lo stesso. I siti di "informazione alternativa" scrivono certe vaccate che persino uno studente al primo anno di economia sarebbe in grado di smentire.
Un esempio è quello classico del signoraggio, su cui ognuno si sente in diritto di dire qualsiasi scemenza. L'altro esempio è quello del decreto IMU-bankitalia, su cui è stato alzato un grosso polverone basato sulla totale ignoranza in materia di certi parlamentari (di un partito a caso) ripresa da diversi siti di "informazione alternativa".
Di fronte a materie di cui si conosce poco, affidarsi all'informazione alternativa è come andare dal fruttivendolo a farsi fare un trapianto di reni perchè "i medici sono controllati dalle corporazioni".
 
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