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Varietà ciliegio su Gisela5

Kaylord

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti,
sto valutando l'acquisto di un piccolo ciliegio per il mio giardino.
L'esposizione non è particolarmente felice (Nord-Ovest) ma conto di ottenere comunque discreti risultati, se non altro ornamentali, seguendo la pianta come si deve.
Informandomi in merito ai vari portainnesti nanizzanti, ho deciso che il gisela 5 fa al caso mio; in zona ho trovato un garden (Ingegnoli) che in disponibilità su questo portainnesto ha le varietà New Star e Lapins.

Ora; ho cercato un po' in rete ma non sono riuscito a capire le differenze tra le due varietà, sia in termini di tenuta della pianta in sé che per quanto concerne le caratteristiche organolettiche dei suoi frutti.
Qualche anima pia può aiutarmi nella scelta tra queste varietà?
Grazie mille!
 
K

Kakugo

Guest
Sono entrambe varietà autofertili, il che significa che non c'è bisogno di impollinatore.
Altro non so dirti: non sono ciliegie che si trovano comunemente in vendita da noi, quindi non so che sapore possano avere.
 

Kaylord

Aspirante Giardinauta
Grazie kakugo per la tua consulenza... in effetti quel che mi premeva sapere su queste due varietà è relativo alla vigoria della pianta in sé, la sua resistenza a parassiti e una comparativa dei frutti.
Mi piacerebbe una varietà con una buona resistenza alla spaccatura dei frutti e con polpa consistente e dolce, tuttavia non trovo fonti che mettano in luce le caratteristiche organolettiche di new star e lapins.
 

Kaylord

Aspirante Giardinauta
Aggiungo un'altra domanda... a 100 metri da casa c'è, in un parco, un ciliegio imponente che produce frutti di ottima pezzatura e molto saporiti.
Volevo provare a cimentarmi per la prima volta con un innesto... Dove posso trovare dei portainnesti MOLTO nanizzanti, per fare qualche prova?
Cercando online trovo piante innestate ovunque, ma non i portainnesti in sé. (un gisela 5 o un gisela 6 andrebbe benone).
Si può fare o sto dicendo castronerie? L'idea era un innesto a spacco, dato che il ciliegio enorme a breve inizierà a gemmare...
 

NicolaScru

Giardinauta
Ciao
Io ho la varietà lapins innestata su franco, piantata lo scorso anno come astone. Sono rimasto sbalordito perché mi ha fatto 1 ciliegia già lo scorso anno ed è pure cresciuto meno rispetto agli altri miei ciliegi, quindi presumo che il mio franco non sia vigoroso e abbia indotto una precoce messa a frutto. Però è anche vero che il vivaista mi aveva accennato che è una varietà più precoce nella messa a frutto rispetto ad altre. La verità probabilmente sta nel mezzo.
Purtroppo non posso descriverti il gusto di quell'unica ciliegia, che ho trovato a terra mangiucchiata dagli uccelli. A quanto pare l'hanno gradita!
La morale è che con questa varietà probabilmente avrai molte ciliegie già dal secondo anno, sia perché hai un portainnesto nanizzante sia per la qualità stessa della pianta che produce presto.
Per quanto riguarda i portainnesti nanizzanti, il signor Kakugo, sempre molto informato e preciso tempo fa mi aveva spiegato che tali portainnesti vengono riprodotti da ceppaia in quanto scarsamente polloniferi.
Quindi se volessi conservare la varietà di quel ciliegio vicino casa tua su un gisela, potresti semplicemente andare da un vivaio e farti dare un portainnesto(bisogna chiederglielo,non li pubblicizzano in catalogo).
Se non volessero vendertelo, penso che basti comprare un ciliegio già innestato su gisela, tagliare sotto il punto di innesto e farne uno nuovo.
Ps per l'innesto a spacco bisogna preparare le marze a gennaio, metterle in frigo e fare adesso l'innesto. Probabilmente ora attecchirebbe lo stesso ma con meno probabilità.
 
Ultima modifica:
K

Kakugo

Guest
Occhio ad una cosa sui portainnesti: i Gisela sono riprodotti sotto licenza della Gisela Incorporated, la società che ne detiene i diritti fondata dall'ibridatore originario, il Dr Werner Gruppe.
Questo significa due cose.
Primo, che non tutti i vivai possono riprodurli.
Secondo, che costano un bel pò di più del classico franco usato un tempo come innesto.

Per quanto riguarda le piante in sè, tutti i portainnesti Gisela sono virus resistenti, adatti ad ogni tipo di terreno e pollonano poco o (nei portainnesti dal 6 in poi) per niente.
Sbirciando in letteratura vedo che il Lapins è a maturazione medio-tardiva, di elevata vigoria (quindi la potatura è fondamentale), con media resistenza allo spacco dei frutti ed elevata sensibilità alla monilia.
Il New Star è maturazione media (qua mi danno 10 giorni prima del Lapins), medio vigore, ottima resistenza allo spacco e suscettibile alla monilia.
 

Kaylord

Aspirante Giardinauta
Alla fine ho preso un lapins perché new star non ce n'erano più, e soprattutto perché tra le piante disponibili ce n'era una meglio formata, con tre rami principali su cui posso lavorare.
A tal proposito, i tre rami principali sono un pò a rastrello (un pò stile scopa di seggina capovolta...), l'addetto di ingegnoli mi ha spiegato che dovrei distanziarli in modo da farne i tre rami portanti dello sviluppo dell'alberello.
Mi diceva di usare delle asticelle di legno per distanziarli, o dei tiranti fissati al terreno.. Potete indirizzarmi verso prodotti specifici per eseguire la piegatura, o a qualche discussione utile in merito? Mi ha anche detto che il procedimento per i rami mantengano l'orientamento che voglio sarà una cosa lunga, e se userò della corda, di tanto in tanto dovrò rifare i nodi per evitare di segnare i rami.... Sono un pò confuso; anziché usare legnetti e corde, non esistono dei distanziali regolabili per queste operazioni, magari con dei finali gommati per non segnare tronco e rami?

Circa i portainnesti.... Mi è stato detto che è molto difficile trovarli. A meno di ordinarne qualche centinaia.....

Grazie a tutti
 
K

Kakugo

Guest
Il ragionamento è dovuto al fatto che i rami che crescono "orizzontali" sono più fruttiferi di quelli che crescono "verticali".

Per la metodologia da usare, dipende se coltivi a spalliera (ovvero sia contro un muro o con fili di ferro di sostegno) o in campo libero.
Nel primo caso i rami possono essere formati usando canne di bambù attaccate al muro o ai fili di ferro. Nel secondo generalmente si usano picchetti nel terreno e spago o rafia per la legatura.

Tieni conto che sui ciliegi e simili le branche vanno formate ad un angolo di circa 40° rispetto all'orizzontale. I rami lunghi fanno legati in due punti per favorirne la formazione.
Io gli alberi con la rafia li lego da anni e non ho mai notato segni di legatura: la sostituzione della corda va fatta di tanto in tanto perché la corda si rovina col passare del tempo e l'esposizione alle intemperie.
Onestamente usare cavi d'acciaio con finali gommati te lo sconsiglio, per il semplice motivo che è un momento tirarli troppo e spaccare il ramo.
 

Kaylord

Aspirante Giardinauta
Grazie, quindi picchetti da campeggio e rafia per legare.. Nel weekend metto a terra il signorino e provvedo, magari posto qualche foto a lavoro ultimato.
Ho un pò di perplessità sui 40 gradi rispetto all'orizzontale; non sono mica sicuro di riuscire a raggiungere quegli angoli senza rompere i rami..... Lo scopo però è farne una bella pianta bassa, e la forma dell'albero è più importante della quantità di frutti prodotti.
 
K

Kakugo

Guest
Se ci pensi bene, 40-45° sull'orizzontale non sono poi tanti. Con pazienza, cautela e senza tirare come Maciste ci si riesce senza problemi.
Tieni conto che sui meli l'angolo da usare nella formazione è di 30°...
 

Kaylord

Aspirante Giardinauta
Qual è la tecnica corretta?
Esempio: io prendo gomitoli di rafia e picchetti da campeggio.... inizio a mettere in tensione i rami, che si allargheranno.... credo poco, altrimenti si spezzano.
Per inclinarli di più suppongo di dover procedere a tirare ulteriormente le cime di tanto in tanto... si fa così? Quanto deve durare l'intero processo, per non far danni /spezzare i rami?
Grazie mille ;)
 
K

Kakugo

Guest
Il metodo migliore è di fare il lavoro in due persone: la prima persona piega con delicatezza il ramo fino all'angolo voluto usando tutte e due le mani e tenendolo in posizione fintanto che la seconda non ha legato la raffia a ramo e picchetto.
La soluzione migliore è di piegare il ramo qualche grado di più rispetto al voluto e poi rilasciarlo delicatamente e gradualmente senza mollare la presa fin quando la raffia non è in tensione. Mai mollare il ramo di colpo e mai tirare la raffia una volta che è in tensione.
Per questo motivo la raffia non va messa in tensione da subito, ma lasciata leggermente "molle".
Se c'è bisogno di due tiranti, si parte prima vicino al tronco e si mette il secondo tirante verso la cima del ramo dopo nello stesso modo di sopra.
 

Kaylord

Aspirante Giardinauta
Grazie per i preziosi consigli..... Ma la rafia, nell'estremità attaccata al ramo, va giusto fatta passare come un asola o con un nodo.... O è megli fasciare, come si fa quando si fanno gli innesti?
A rigor di logica direi la prima, ma con la fasciatura si avrebbe il vantaggio di distribuire la trazione su un tratto più lungo (ad esempio, 10 cm) piuttosto che sollecitare un punto specifico del ramo...
 

NicolaScru

Giardinauta
Niente nodi! Se fai una asola, non corri il rischio che il ramo si strozzi,spezzandosi o lasciando un solco sulla corteccia.
Io ho inclinato molto i miei rami, ma avendo lasciato spazio intorno non mi creeranno problemi anzi sarà agevole la raccolta. Ti metto le foto
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Kaylord

Aspirante Giardinauta
Caspita che pieghe Nicola! Io credo me la caverò più semplicemente, dato che dovrei tenere 3 rami principali e l'idea è quella di metterli in tensione per avere una disposizione "a stemma della mercedes" :D:D:D

Però... siccome li vedo già discretamente "legnosi", ho il timore che allargarli già da ora notevolmente possa danneggiare la pianta.
Plausibilmente quel che farò e iniziare a farli divergere, per poi trazionare maggiormente dopo qualche settimana....
 

Kaylord

Aspirante Giardinauta
Ok, alla fine ho piantato il ciliegio nano e cercato di dare la prima forma ai suoi rami portanti....
Ho fatto un paio di foto:
S93rWB.jpg


oIUGNF.jpg


Per essere la prima volta... sono abbastanza soddisfatto del risultato, ma ovviamente posto qui proprio per ricevere i giusti consigli... Ho fatto una buca 50 x 50 (il vaso era da 25 cm), sul fondo ho messo dello stallatico e poi per riempimento del terriccio universale miscelato alla terra che ho scavato.Per non lasciare la zona 50x50 brulla ho inserito delle zolle di prato intorno, che avevo salvaguardato quando ho iniziato a fare la buca.
Innaffiatura abbondante e poi... tiranti con la rafia. Due dei tre rami erano modellabili con facilità, mentre il più grosso sparava come un astone verso il cielo. La piegatura di questo ramo (nell'ultima foto, è il ramo più a destra ) è stata difficoltosa e credo di esser arrivato al limite possibile, oltre si sarebbe spezzato.

Che dite? E' tutto ok?
Secondo voi... quando dovrò ritirare la rafia, o toglierla?

Grazie ancora per i preziosi consigli, sto imparando un sacco da questo forum ;)
 
K

Kakugo

Guest
Ottimo lavoro.

Ritirare la raffia, non prima di questa estate. Per toglierla... se ne riparla il prossimo anno.
 

Kaylord

Aspirante Giardinauta
Grazie mille per i consigli Kakugo... Allora in estate vedrò se c'è margine di tirare ulteriormente i rami :ciao:
Per "il prossimo anno" intendi verso gennaio, o alla ripresa della attività vegetativa (primavera) ?

Altra cosa: so che è presto per parlare di potature, l'addetto del garden mi ha esplicitamente detto di non pensare a fare tagli prima del 2017, detto questo... siccome sono un neofita assoluto, avete un libro da consigliare su come effettuare le potature specificatamente per il ciliegio? Meglio ancora un libro che parli a 360 gradi della manutenzione di ciliegi (magari nani, meglio ancora).
Mi piacerebbe leggere un po' così da trattare al meglio il nanetto (ed impedirne l'esplosione, fino ai 2 metri e mezzo può andare, oltre potrebbe diventare un problema).

Grazie!
 
K

Kakugo

Guest
Guarda, io ho una pila di libri in merito ma i due più "comprensivi" come contenuti e più accessibili sono "Giardinaggio Senza Problemi" del 1981 (era di mio nonno) e Encyclopedia of Gardening della Royal Horticultural Society (RHS), quest'ultimo acquistato in inglese perchè gli equivalenti volumi in italiano hanno costi veramente improponibili per i contenuti.
Il libro della RHS ha un'ottima guida alle potature degli alberi da frutto ed ornamentali che da sola vale buona parte del prezzo.
 

Kaylord

Aspirante Giardinauta
Stiamo parlando di questo libro?
http://www.amazon.it/dp/8841896167/...41896167&linkCode=df0&hvdev=m&hvnetw=g&hvqmt=

EDIT: quello che suggerivi credo sia questo:
http://www.amazon.it/RHS-Encyclopedia-Gardening-Christopher-Brickell/dp/1405322276

Ad ogni modo,34 euro per il libro nuovo in italiano sono alla portata...
Ma mi sorge il dubbio che non si tratti dello stesso libro.
Grazie ancora

EDIT 2: in realtà il libro più recente sarebbe questo:
http://www.abebooks.com/9781409383949/RHS-Encyclopedia-Gardening-1409383946/plp
(pubblicazione più recente, del 2012)
Purtroppo non riesco a trovare se questo è stato tradotto in italiano... Non che l'inglese sia un problema, però col fatto che è un libro reperibile solo all'estero ci vuole un po' di tempo a farlo arrivare...
 
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