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Variabilità dell'apparato radicale

Kevin17

Giardinauta
Ciao a tutti.
Da parecchio tempo mi chiedo se c'è qualche differenza nello sviluppo dell'apparato radicale nella stessa specie, tra piante ottenute da seme e piante ottenute da talea, margotta, propaggine...
E se questa presunta variabilità possa o meno prescindere la resistenza alla siccità della pianta, o la stabilità..
Mi spiego meglio: negli arberi si sviluppa per prima cosa una radice molto lunga e robusta, il fittone, che penetra in profondità nella terra e avrà il compito di non far sradicare al primo soffio un pino di 30 metri, e spingendosi in profondità nella terra può riuscire a trovare umidità anche dopo mesi di siccità e così la pianta sopravvive. Se tale pianta si moltiplica per talea si avrà comunque la formazione di questo fittone??
Stessa questione vale per le piante a cui viene tagliato, tipo nei bonsai, ma credo che in molte piante venga tagliato nei vivai: ho visto pini di 3 metri in vasi 30×40 (forse un po' più grandi ma ci siamo capiti)... se non gliel'hanno tagliato al rinvaso sarà come minimo molto atrofizzato..
Tali piante riusciranno a riformare un fittone per come si deve o saranno sempre più deboli di quelle da seme? O da quelle cresciute spontanee e che radicano in quel luogo da quando sono nate?

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peppeorchid

Florello
quando mi è capitato di tagliare un piccolo fittone da pianta prelevata in terreno per poi coltivarla in vaso, ho visto che poi questa tende ad avere le radici a "nido", ho l' impressione che il danno sia minimo dal momento che come dici tu il fittone serve sopratutto alla stabilità della pinta, mentre credo che l' aumento delle radichette aumenti la possibilità nutrizionale della stessa, poi chiaramente non credo proprio che la pianta preferisca il vaso alla "libertà" ma cercherà comunque di sopravvivere, questo purtroppo è il lato violento di noi appassionati
 

Kevin17

Giardinauta
quando mi è capitato di tagliare un piccolo fittone da pianta prelevata in terreno per poi coltivarla in vaso, ho visto che poi questa tende ad avere le radici a "nido", ho l' impressione che il danno sia minimo dal momento che come dici tu il fittone serve sopratutto alla stabilità della pinta, mentre credo che l' aumento delle radichette aumenti la possibilità nutrizionale della stessa, poi chiaramente non credo proprio che la pianta preferisca il vaso alla "libertà" ma cercherà comunque di sopravvivere, questo purtroppo è il lato violento di noi appassionati
Ciao. Grazie per la risposta.
Io mi riferisco a piante a cui il fittone viene tolto (o non si sviluppa, come ho detto non so se in piante ottenute non da seme si sviluppa) e che vengono piantate in piena terra.. Per esempio i pini che dicevo prima: verranno acquistati e piantati in piena terra.. La stabilità e/o la vigoria ne saranno compromesse? O il fittone si riformerà da una radice secondaria che prenderà il suo posto?
Oppure le viti: se ottengo una vite da talea e la metto in un vigneto avrà la stessa resistenza alla siccità delle altre viti ottenute da seme?
Queste sono le domande che mi faccio: se allo stato brado siano più delicite di quelle con apparato radicale mai toccato o formato da seme.

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Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

per mia esperienza ti posso dire che il fittone non si riforma, ma la pianta sviluppa altre radici che assolveranno molto bene il loro compito.
Attorno alla mia baita ho abeti alti circa 30 metri che, piantati da mio nonno e mio padre negli anni 60, venivano regalati dalla forestale per piantumare le zone poco boschive. Quelle non avevano certo il fittone.

Ste
 

Kevin17

Giardinauta
Ciao,

per mia esperienza ti posso dire che il fittone non si riforma, ma la pianta sviluppa altre radici che assolveranno molto bene il loro compito.
Attorno alla mia baita ho abeti alti circa 30 metri che, piantati da mio nonno e mio padre negli anni 60, venivano regalati dalla forestale per piantumare le zone poco boschive. Quelle non avevano certo il fittone.

Ste
Ah bene, son contento. Grazie mille

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