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urgente: consiglio lavastoviglie

P

polliceverdesbiadito

Guest
elebar ha scritto:
Abiti da solo? Bella forza! :D
Riparliamone quando avrai famiglia e magari inviti qualche amico a cena e puoi scegliere fra le opzioni

1) mentre tutti se ne stanno a chiacchierare in salotto tu sei in cucina a fare piatti, pentole e padelle per qualche ora
2) stai con gli amici a chiacchierare per poi ritrovarti alle 2 di notte a fare i piatti... :squint:

Io più volentieri avrei rinunciato al forno! :ciglione:

Capita sempre quando invito gli amici o a Natale/Capodanno/Festività in genere.
All'inizio mi ritrovavo a pulire "piatti, pentole e padelle per qualche ora" il giorno dopo, poi mi sono fatto furbo e nel frattempo che la roba era sul fuoco, pulivo le pentole o padelle già sporche e che non avrei utilizzato più :D
Per il resto mi ritrovo sino alle 2 di notte:
accendo una candela, dell'incenso e metto il cd di Einaudi...non sai che belle emozioni.
:D:D:D:D:D
 

Clorophilla

Florello
polliceverdesbiadito ha scritto:
Per il resto mi ritrovo sino alle 2 di notte:
accendo una candela, dell'incenso e metto il cd di Einaudi...non sai che belle emozioni.
:D:D:D:D:D

:hands13: :hands13: Bravo Polli, questo si' è prendere la vita con la giusta filosofia !!
Bravissimo Einaudi :flower:
 

lucyvanpelt2004

Giardinauta Senior
So per sentito dire che le marche migliroi sono Bosch e Miele.
Io ho una Techna della REx, e sinceramente mi trovo benissimo (non la uso tutti i giorni, ma solo quando ho gente oppure quando non ho voglia di lavare i piatti)
 

ccTy

Giardinauta Senior
Io ho una Indesit e per lavare lava ma ha pochi programmi per i miei gusti.........e poi solo i bicchieri non mi soddisfano ma forse é colpa dei bicchieri dell'ikea perché quelli della coca-cola escono perfetti.
Mia mamma prima aveva una Rex ed é durata una decina di anni se non di più!!
 
S

SEBBY

Guest
Io ho una AEG...quando l'ho comprata non ho badato a spese perchè venivo da un calvario durato 10 anni. Devo dire che ne è valsa la pena, è perfetta, lava benissimo, silenziosissima, ce l'ho da 5 anni e quando, due anni fa, ho dovuto cambiare il frigo ho preso sempre l'AEG.
 
A

axteria

Guest
ottima smeg tripla a.. con parte bassa con divisorie ribaltabili.. che può così contenere anche i tegami più grandi.. una meraviglia
 

RosaeViola

Master Florello
BOSCH, BOSCH, BOSCH, BOSCH, BOSCH, BOSCH, BOSCH, BOSCH, BOSCH, BOSCH, BOSCH...si vede che ne sono entusiasta? E da 20 annni, in cui ne ho comprate due di questa marca ed entrambe eccezionali...
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
A Venezia ho una Smeg, come quella di Axteria, molto comoda.
Qui ho una Atag, un po' come la Smeg, ma con i divisiri fissi, scomoda.
In ogni caso io uso la lavastoviglie più come uno scolapiatti, nel senso che essendo in due lavo a mano i piatti, ma se non ho voglia, se ho ospiti, se non sto bene, lei diventa utilissima.

Quando ne prenderò un'altra, cercherò una che abbia il lavaggio ridotto, che sia di classe A super e che abbia i divisori che si abbassano :)
 
T

teresatita

Guest
Clorophilla ha scritto:
:hands13: :hands13: Bravo Polli, questo si' è prendere la vita con la giusta filosofia !!
Bravissimo Einaudi :flower:

adoro Einaudi ( scusate l'OT)
 
T

teresatita

Guest
posso fare un O:T: grande come una montagna? perdonatemi.

L'attore e regista Marco Baliani, uno dei pionieri del teatro di narrazione propone quattro appuntamenti, al Parco della Music, per parlare di solitudini. Si intitola «Solitudine», infatti, un suo ciclo di racconti dedicato alle esistenze solitarie, brani narrativi, teatralizzati e integrati da composizioni musicali, in programma fra novembre e febbraio.
Si tratta di solitudini diverse, e con diverse angolazioni e paesaggi. Ogni incontro (molto simile alla formula del reading, diffusa fra i poeti americani) è un evento inedito ispirato a un testo letterario, e accompagnato da differenti musicisti. Il brano inaugurale è per domani: «Manfred» di Byron, testo squisitamente romantico sulla solitudine del poeta, che sarà accompagnato da una sinfonia di Chaikovskij per pianoforte. Il secondo è per il 5 dicembre: «Casa d'altri» di Silvio D'Arzo, sulla solitudine della vecchiaia,accompagnato da musiche che si innestano lungo determinati percorsi e atmosfere. Il terzo è per il 9 gennaio: «Ieri» di Agota Kristof, sulla solitudine dello straniero in un mondo estraneo, su musiche di Gianluigi Coscia e Gianluigi Trovesi. Il quarto, infine, il primo febbraio, sulla solitudine della periferia, con due racconti e tre poesie di Raymond Carver, accompagnati al piano da Ludovico Einaudi.
«La solitudine è uno degli statuti della modernità - spiega Baliani - La fabbrica con la sua organizzazione, la città e la metropoli con le loro funzioni, la guerra su scala mondiale, l'immigrazione, sono alcuni dei fenomeni del nostro tempo. Tutte esperienze del mondo di oggi che hanno generato esseri solitari.

Le capacità del singolo sono sempre più contrapposte alla cultura di massa. L'individuo ricacciato fra le moltitudini è ormai diventato l'emblema della solitudine generata dalla folla. È logico che letteratura, teatro e musica se ne occupino, cioè che parlino di un tema che fa parte della nostra dimensione esistenziale, lo contemplino come espressione in cui riflettersi. Se non ci stanchiamo mai di raccontare e ascoltare storie è perchè cerchiamo disperatamente di rendere il mondo meno terribile

Ultimo appuntamento con il teatro parlato di Baliani è previsto per il 1° febbraio, quando presenta Due racconti e tre poesie di Raymond Carver, per la serata dal titolo La solitudine della periferia. “Sono testi tratti da Cattedrale." Amo Carver perché riesce a raccontare la solitudine con soavità; in lui vive la pietas, sentimento che gli impedisce di scadere nel dramma psicologico. Al mio fianco c’è Ludovico Einaudi. Non ci conosciamo, ma la sua è una musica che ascolto, intensa, solitaria, introspettiva. Sono certo che riusciremo a creare il tempo della lettura, le pause, le sospensioni che solo a teatro si ottengono. Per poter godere dei ritmi della lettura”."

e per segnalare una serie i concerti che si terranno all'auditoriumdi Roma
Ludovico Einaudi è il musicista che mi ha spezzato dentro.
Ascoltarlo live è una esperienza indimenticabile. Ha un rapporto ipnotico con il suo pianoforte.La sua umiltà e gentilezza sono leggendarie.
Scusatemi ancora per l'OT ma i post di musica non li legge quasi nessuno
 
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