In tutta sincerità, io non intravedo un risultato da quel ceppo, ma devo anche sottolineare di non avere una "vista lunga" in queste cose.
Quindi il tema mi interessa e mi incuriosisce.
Sono convinto che un "vero" esperto ci caverebbe un risultato mozzafiato che purtroppo io non vedo.
La mia prima impressione è che il ceppo sia eccessivamente grande e che invaderà il vaso traboccando e prevalendo eccessivamente su rami e foglie.
Il mio parere, ma che espongo solo per alimentare la discussione e non per convinzione, è che il ceppo vada notevolmente ridotto prima di "farne uso".
Ma non chiedetemi come farei perché francamente non lo so e le risposte che mi son dato provando a rispondere alla domanda, sono troppo azzardate se non assurde.
Voi dite: lavorare di scalpello.
Io però che uso male lo scalpello non riesco a figurarmi come andrebbe usato e nemmeno i possibili risultati.
A proposito di questo e premesso il mio taglio metalmeccanico, per lavorare un pezzo del genere sarei a mio agio mettendolo in morsa e lavorandolo con una fresa, ma mi parrebbe una tortura e quindi non lo farei.
Quindi mi piacerebbe sapere per lavorare di scalpello quel ceppo, come e dove lo fissereste, come lo terreste fermo senza distruggere le radici.
Io non riesco a figurarmi nessun modo che non lo serri in una morsa, che sia metallica o di legno.
Per giunta, dato che io di quel ceppo eliminerei una grossa parte (quasi la metà del suo volume) se dovessi fare ciò che penso stringerei in morsa proprio la parte che vorrei sacrificare, lavorerei "di scalpello" (se ne fossi capace) la ferita della motosega, ed infine eliminerei la parte stritolata in morsa, cioè quella che vorrei eliminare.
Adesso mi piacerebbe che la discussione elencasse gli errori contenuti nel mio post, non tanto per farmi io un'idea del come fare, ma affinché potesse essere un po' più chiaro a tutti come procedere in complessi casi come questo.
Forse qualche principiante ne verrà scoraggiato e per il momento non sperimenterà queste pratiche, ma intanto potrà prepararsi come tutti gli altri, a quando anche per lui di giungerà il momento di non potersi tirare indietro.