Ciao Rinoa. Quel che ho riportato sono i modi più corretti o che si avvicinano alla tecnica migliore per la propagazione della rosa.
Poi, è ovvio che, rami in mano perchè abbiamo potato le nostre beneamate, uno ci provi.
Io ad esempio, utilizzo quasi esclusivamente sabbia di fiume per la radicazione, sia di legnose, che semilegnose e qualcosa di più grasso per quelle erbacee o apicali. (ma lo faccio raramente, troppo lavoro).
E prima o poi, provo solo con l'agriperlite di talea apicale, quindi tra circa un mese, un mese e mezzo.
Seconda considerazione, riguarda proprio la potatura, che in genere non è effettuata solo in primavera, ma anche in autunno.
Tieni conto che, il ramo che vai a tagliare in primavera, ha al suo interno ben poca 'spinta', ben poco vigore, perchè in riposo.
Quelle in autunno invece, sono ricolme di linfa.
La talea di rosa, deve avere il tempo, fisico, di formare il callo radicale e poi, solo dopo le vere radici.
Quindi, al tuo posto, io dai rami che prelevi, cercherei di averne di semilegnose, legnose e anche erbacee apicali.
Queste ultime due, le tratterei con un velo, ma proprio un velo di ormone radicante se lo si ritiene necessario, terrei caldo il terreno di coltura, ma non il resto della pianta e metteri tutto sotto nylon, con qualche ora di sole o di più, se non fà troppo caldo.
Questo nylon sarebbe buono fosse forato, van bene anche le bottiglione di plastica delle bibite, che hanno il vantaggio di stare sù da sole e non toccare i rami nè le foglie.
Per le legnose e le semilegnose, metterei una composta, molto drenante, non devono sorgere ristagni.
Per la talea apicale (l'umidità per questa è davvero fondamentale) puoi usare anche del terriccio universale, morbido e areato da inerti, come la sabbia o la perlite. Essendo questa composta assai porosa, per permettere che l'aria attraversi anche la base del ramo, rende la stesa talea meno stabile, quindi ti conviene legarla ad un tutorino che fermi dentro al vaso, ma che non sia direttamente a contatto, preferibilmente di plastica.
Lavora più che puoi con strumenti e attrezzatura sterile.
E tieni d'occhio spesso, lo stato del ramo, legnoso, semilegnoso o erbaceo che sia. Nei primi casi, qualsiasi accenno di nero significa attacco fungineo o marcescenza. Nell'ultimo in genere o compare disseccamento e ammosciamento o macchie mollicce brunastre, mai indicatrice di benessere della talea.
Io onde evitare dimenticanze, da parte mia, in quel periodo frenetico, evito di fare talee, ma è una scelta personale.
Il taglio basso è consigliato quasi sempre per rose moderne, anche se han l'aspetto di quelle antiche, nel fiore.
Anche le Austin in genere vogliono potatura bassa e siccome nel mio ambiente, talune esagerano nella crescita le poto tre volte.
Bassa la prima, media la seconda e per riavere una forma armoniosa e poi di nuovo in autunno con tagli di ritorno e alleggerimento.