Datura rosa
Guru Master Florello
Navigando in rete si incontrano anche situazioni estranee alla nostra ricerca ma che, per svariati motivi, ci intrigano.
E' stato il mio caso con questi alberi che hanno una loro "storia" particolare.
La prima è la Quercus suber o sughera della quale non conoscevo il particolare utilizzo a livello pressoché "industriale": tappi per bottiglie di vino!
Si potrebbe dire che questa specie di quercia sia cugina di varietà di alberi di quercia che vengono utilizzati per il vino di invecchiamento in botte. Quercus Suber cresce in una zona climatica limitata e, per varie ragioni (guerra civile in Spagna e instabilità economica in Algeria), il Portogallo ha dominato la produzione moderna di sughero con circa la metà di prodotto nel mondo. Il paese ospita circa la metà degli alberi di quercia che producono sughero commerciale del mondo, distribuiti su oltre 1,6 milioni di acri di foresta.
Da un albero di sughero si raccoglie in genere per la prima volta quando compie 25 anni.
Può essere successivamente raccolto ogni 9-12 anni (9 è il minimo secondo la legge portoghese vigente).
L'aspettativa di vita media di un albero di sughero è di circa 200 anni.
Un tipico albero di sughero produrrà circa 100 libbre di corteccia, sufficienti per circa 4.000 bottiglie!!!!
La corteccia viene spogliata con un'ascia, accuratamente per non danneggiare l'albero stesso, e lasciata all'aperto per 6 mesi per stabilizzarsi. Questa operazione è eseguibile solo da personale qualificato: consiste infatti nel separare il ritidoma dal fellogeno, lasciando quest’ultimo intatto perché possa rigenerare nuovo ritidoma (il sughero); avendo il fellogeno uno spessore di pochi mm si può intuire come sia facile danneggiarlo, sia praticando le inevitabili incisioni, sia nella fase di separazione vera e propria, dove, con mani poco esperte, se ne possono strappare grosse porzioni assieme al sughero, compromettendo le successive produzioni e indebolendo la pianta.
La secolare "Whistler Cork Oak", che prende il nome dal suono degli innumerevoli uccelli che si posano sui suoi rami è stata iIncoronata "Albero europeo dell'anno 2018", è stata piantata nel 1783, decorticata 20 volte, impera quale rigoglioso prodigio da 235 anni: la migliore espressione per un rituale che celebra, con pazienza, i ritmi della Natura.
Mi sorge, però, il dubbio che parte preponderante della giuria del premio fosse formata da estimatori del Nettare degli Dei grati all'albero di aver fornito di che proteggerlo.
Questa storia non ha purtroppo un lieto fine per i poveri alberi!!!
Chi avesse viaggiato in alcune parti del mondo (nel villaggio pakistano di Sindh dopo l'alluvione del 2010 soprattutto, in Madagascar, Grecia, Australia……………) avrebbe potuto incontrare degli alberi-bozzolo, degli alberi, cioè, completamente ricoperti da una fitta ragnatela come in un sudario mostrando uno spettacolo “spettrale” o come un tulle, tanto fitto che pare un velo di protezione, come si usa contro le gelate..
Il fenomeno si manifesta di solito dopo forti alluvioni per le quali le acque impiegano molto tempo a ritrarsi creando vaste zone di acqua stagnante nelle campagne. E' per questo che molti insetti devono trovare in grande quantità rifugio sugli alberi e, col passare del tempo milioni di ragni si stabiliscono sulle piante tessendo la loro tela tra le foglie.
Purtroppo gli spettrali sudari creati dai ragni sugli alberi finiscono per uccidere molte delle piante privandole della luce del sole.
(Cartolina postale del 1930, commemorativa dell'albero che appartiene a se stesso)
Non importa quanto sia famoso o antico, tutti gli alberi sono di proprietà di qualcuno. Potrebbe essere un governo, un privato o anche solo un custode individuale. Tuttavia, una quercia bianca ad Atene, in Georgia, fu talmente amata dal suo proprietario che, alla sua morte, diede all'albero la proprietà di se stesso nel suo testamento:
E' stato il mio caso con questi alberi che hanno una loro "storia" particolare.

La prima è la Quercus suber o sughera della quale non conoscevo il particolare utilizzo a livello pressoché "industriale": tappi per bottiglie di vino!
Si potrebbe dire che questa specie di quercia sia cugina di varietà di alberi di quercia che vengono utilizzati per il vino di invecchiamento in botte. Quercus Suber cresce in una zona climatica limitata e, per varie ragioni (guerra civile in Spagna e instabilità economica in Algeria), il Portogallo ha dominato la produzione moderna di sughero con circa la metà di prodotto nel mondo. Il paese ospita circa la metà degli alberi di quercia che producono sughero commerciale del mondo, distribuiti su oltre 1,6 milioni di acri di foresta.
Da un albero di sughero si raccoglie in genere per la prima volta quando compie 25 anni.
Può essere successivamente raccolto ogni 9-12 anni (9 è il minimo secondo la legge portoghese vigente).
L'aspettativa di vita media di un albero di sughero è di circa 200 anni.
Un tipico albero di sughero produrrà circa 100 libbre di corteccia, sufficienti per circa 4.000 bottiglie!!!!
La corteccia viene spogliata con un'ascia, accuratamente per non danneggiare l'albero stesso, e lasciata all'aperto per 6 mesi per stabilizzarsi. Questa operazione è eseguibile solo da personale qualificato: consiste infatti nel separare il ritidoma dal fellogeno, lasciando quest’ultimo intatto perché possa rigenerare nuovo ritidoma (il sughero); avendo il fellogeno uno spessore di pochi mm si può intuire come sia facile danneggiarlo, sia praticando le inevitabili incisioni, sia nella fase di separazione vera e propria, dove, con mani poco esperte, se ne possono strappare grosse porzioni assieme al sughero, compromettendo le successive produzioni e indebolendo la pianta.
La secolare "Whistler Cork Oak", che prende il nome dal suono degli innumerevoli uccelli che si posano sui suoi rami è stata iIncoronata "Albero europeo dell'anno 2018", è stata piantata nel 1783, decorticata 20 volte, impera quale rigoglioso prodigio da 235 anni: la migliore espressione per un rituale che celebra, con pazienza, i ritmi della Natura.
Mi sorge, però, il dubbio che parte preponderante della giuria del premio fosse formata da estimatori del Nettare degli Dei grati all'albero di aver fornito di che proteggerlo.


Questa storia non ha purtroppo un lieto fine per i poveri alberi!!!
Chi avesse viaggiato in alcune parti del mondo (nel villaggio pakistano di Sindh dopo l'alluvione del 2010 soprattutto, in Madagascar, Grecia, Australia……………) avrebbe potuto incontrare degli alberi-bozzolo, degli alberi, cioè, completamente ricoperti da una fitta ragnatela come in un sudario mostrando uno spettacolo “spettrale” o come un tulle, tanto fitto che pare un velo di protezione, come si usa contro le gelate..
Il fenomeno si manifesta di solito dopo forti alluvioni per le quali le acque impiegano molto tempo a ritrarsi creando vaste zone di acqua stagnante nelle campagne. E' per questo che molti insetti devono trovare in grande quantità rifugio sugli alberi e, col passare del tempo milioni di ragni si stabiliscono sulle piante tessendo la loro tela tra le foglie.
Purtroppo gli spettrali sudari creati dai ragni sugli alberi finiscono per uccidere molte delle piante privandole della luce del sole.




(Cartolina postale del 1930, commemorativa dell'albero che appartiene a se stesso)
Non importa quanto sia famoso o antico, tutti gli alberi sono di proprietà di qualcuno. Potrebbe essere un governo, un privato o anche solo un custode individuale. Tuttavia, una quercia bianca ad Atene, in Georgia, fu talmente amata dal suo proprietario che, alla sua morte, diede all'albero la proprietà di se stesso nel suo testamento:
Io, WH Jackson, della contea di Clarke, da una parte, e la quercia ... della contea di Clarke, dall'altra parte: Testimoni............ Che il detto WH Jackson per e in considerazione del grande affetto che egli nutre per detto albero, e il suo grande desiderio di vederlo protetto......... si trasmette a detta quercia tutto il possesso di se stesso e di tutto il terreno entro otto piedi [2,4 m] da esso su tutti i lati.
Ultima modifica: