Sono perfettamente d'accordo con gli interventi precedenti, ma vorrei aggiungere qualcosa. Il ritmo delle annaffiature va regolato in funzione delle condizioni climatiche (durata e intensità di luce, temperatura, umidità e movimento dell'aria), della specie e grandezza della pianta, tipo di substrato, ecc. Lo spatifillo (nelle sue varie specie e varietà)trova il suo optimum a una temperatura e luminosità piuttosto elevate. Se la temperatura è "normale" si adatta spesso a sopravvivere anche in condizioni di luminosità scarsa (c'è in genere una relazione diretta tra luminosità e temperatura), ma allora bisogna essere molto parchi nelle annaffiature (più volte ho visto degli spatifilli che vivevano tranquillamente dopo essere stati lasciati a secco tanto da avere tutte le foglie appassite: si riprendevano prontamente). Quindi mi raccomando: molta luce, al limite anche un po' di sole diretto (1 ora) la mattina o la sera; terriccio drenato; aspettare che il terriccio si asciughi o quasi prima di annaffiare nuovamente (se impiega troppo tempo ad asciugarsi, qualcosa non va o nei fattori climatici o a livello di apparato radicale: bisogna allora ripulire eventuali marciumi, cambiare terriccio, usare almeno un po' di zolfo solubile 1-2% -ci sono fungicidi a largo spettro, ma sconsiglio-). Tenere la pianta lontano dai termosifoni; in inverno è normale ridurre le annaffiature; in estate il trasporto all'esterno in zona luminosa (non sole diretto) è l'ideale.
Ciao, Ugo