"Ti supplico, signora: sei una dea o una creatura mortale?
Se sei una dea, di quelle che abitano l'ampio cielo,
invero io ad Artemide, figlia del grande Zeus,
per la bellezza
per la statura
per l'aspetto
ti giudico in tutto simile.."
"Mostrami la città e dammi un cencio da gettarmi addosso,
se mai avevi un telo per i panni venendo qui.
A te gli dèi concedano tante cose quante ne brami nel tuo cuore,
un uomo, una casa e la concordia ti concedano
preziosa: poiché non c'è bene più saldo e prezioso di questo,
di quando concordi nei pensieri gestiscono la casa
un uomo e una donna; grandi dolori per i nemici,
gioie per gli amici; soprattutto essi stessi ne traggono fama".
A lui a sua volta Nausicaa dalle bianche braccia rispose:
"Straniero, poiché non somigli ad un uomo né volgare né stolto,
Zeus Olimpio in persona distribuisce la felicità agli uomini,
a buoni e cattivi, come vuole, a ciascuno;
e
a te diede questo destino e bisogna che tu lo sopporti comunque.