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Rose protette, e rose non protette.

Platycodon

Florello
Ciao.
Mi piacerebbe sapere come funziona il discorso delle rose protette.
E in più quali sono quelle protette o almeno di chi sono? In poche parole come ho detto sapere come funziona.

E invece il discorso delle rose commercializzate in supermercato tipo la Eminence che ho?
Quelle non sono protette? Chi le ha create? Si possono riprodurre?

Ad esempio se creo un nuovo ibrido ovviamente non è protetto, per renderlo protetto come si fa?

Insomma non aggiungo altre domande che ne avrei un infinità.
Scusate le mille domande, ma vorrei finalmente sapere come funziona.
Grazie :D:confuso:
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Forse intendi parlare di rose “registrate” e coperte da “copyright” o “Diritto d’autore” o “royalties” o Trademark?

Le rose moderne sono coperte da diritto d’autore e la loro riproduzione è vietata e la maggior parte dei cartellini che accompagnano le piante all’acquisto ne recano nota (quella piccola R inserita in un cerchio accanto al nome ®‎ ).

cartellino rosaMeilland.jpg

Spesso, però, molte rose in vendita non hanno cartellino e il loro nome è una discrezionalità del venditore!!!! (quante volte quando la rosa fiorisce si rivela diversa da quella che ritenevamo di avere acquistato?).

Un discorso a parte va fatto, credo, per le piante con "brevetto/copyright" scaduto (credo 30 anni per il diritto d’autore e 70 anni dalla morte dichi l’ha richiesto per il trademark ma non ne sono sicura perché l’ho letto qua e là!) o per piante che il brevetto non l’hanno mai avuto o hanno subito mutazioni spontanee che ne abbiano variato l’aspetto dei fiori che non sia più riconducibile alla rosa “protetta” o, ancora, per le rose antiche.

Comunque, alzi lamano chi ha saputo resistere alla tentazione di fare talee di una rosa protetta presente nel suo giardino, magari una per sé ed una o più per gli amici senza, però, alcuno scopo di lucro. Anche se credo che ad un eventuale controllo approfondito (quasi impossibile e improbabile nella pratica) si potrebbe essere sanzionati.

Occorre, però, tener presente che ogni talea che facciamo ad uso personale o per regalarla comporta un danno economico per mancato guadagno per i produttori/ibridatori ed occorre, pertanto, rispettare il loro lavoro non abusando della pratica del taleaggio.
Ritengo che questa regola riguardi la sola riproduzione per talea (che ha come risultato una pianta perfettamente identica alla pianta “madre” e non da seme o per ibridazione, in questi casi si ottengono piante completamente diverse.

Personalmente ho ottenuto diverse piante da semi ricevuti dal Museo Giardino della Rosa Antica (Tuscany, Gloire de Guilan, William III, Rosa Marie de Blois, Rosa Duchesse de Verneuil, Rosa Goldbusch, Rosa President de Sezee) e avrei potuto dare loro un nome e brevettarle ma non mi è passato “manco p’a capa” sia perché per me è un bel gioco sia perché ritengo che sarebbe una procedura molto complicata e costosa a partire dalla certificazione di "unicità" rilasciato da un laboratorio autorizzato che come ho letto .


Sono anche interessanti sull’argomento:
http://forum.giardinaggio.it/legalm...sulla-coltivazione-di-piante.html#post2489836

http://forum.giardinaggio.it/legalmente-parlando/104251-brevetti-vegetali.html

Il brevetto



Di più nin 'zo!!!!:Saluto::Saluto:
 
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Platycodon

Florello
Forse intendi parlare di rose “registrate” e coperte da “copyright” o “Diritto d’autore” o “royalties” o Trademark?

Le rose moderne sono coperte da diritto d’autore e la loro riproduzione è vietata e la maggior parte dei cartellini che accompagnano le piante all’acquisto ne recano nota (quella piccola R inserita in un cerchio accanto al nome ®‎ ).

Vedi l'allegato 191169

Spesso, però, molte rose in vendita non hanno cartellino e il loro nome è una discrezionalità del venditore!!!! (quante volte quando la rosa fiorisce si rivela diversa da quella che ritenevamo di avere acquistato?).

Un discorso a parte va fatto, credo, per le piante con "brevetto/copyright" scaduto (credo 30 anni per il diritto d’autore e 70 anni dalla morte dichi l’ha richiesto per il trademark ma non ne sono sicura perché l’ho letto qua e là!) o per piante che il brevetto non l’hanno mai avuto o hanno subito mutazioni spontanee che ne abbiano variato l’aspetto dei fiori che non sia più riconducibile alla rosa “protetta” o, ancora, per le rose antiche.

Comunque, alzi lamano chi ha saputo resistere alla tentazione di fare talee di una rosa protetta presente nel suo giardino, magari una per sé ed una o più per gli amici senza, però, alcuno scopo di lucro. Anche se credo che ad un eventuale controllo approfondito (quasi impossibile e improbabile nella pratica) si potrebbe essere sanzionati.

Occorre, però, tener presente che ogni talea che facciamo ad uso personale o per regalarla comporta un danno economico per mancato guadagno per i produttori/ibridatori ed occorre, pertanto, rispettare il loro lavoro non abusando della pratica del taleaggio.
Ritengo che questa regola riguardi la sola riproduzione per talea (che ha come risultato una pianta perfettamente identica alla pianta “madre” e non da seme o per ibridazione, in questi casi si ottengono piante completamente diverse.

Personalmente ho ottenuto diverse piante da semi ricevuti dal Museo Giardino della Rosa Antica (Tuscany, Gloire de Guilan, William III, Rosa Marie de Blois, Rosa Duchesse de Verneuil, Rosa Goldbusch, Rosa President de Sezee) e avrei potuto dare loro un nome e brevettarle ma non mi è passato “manco p’a capa” sia perché per me è un bel gioco sia perché ritengo che sarebbe una procedura molto complicata e costosa a partire dalla certificazione di "unicità" rilasciato da un laboratorio autorizzato che come ho letto .


Sono anche interessanti sull’argomento:
http://forum.giardinaggio.it/legalm...sulla-coltivazione-di-piante.html#post2489836

http://forum.giardinaggio.it/legalmente-parlando/104251-brevetti-vegetali.html

Il brevetto



Di più nin 'zo!!!!:Saluto::Saluto:

Ti ringrazio davvero moltissimo per la risposta, è davvero completa. Finalmente ho capito come funziona la cosa.
Comunque si con "protette" intendevo proprio quello. Capire come funzionava.
Infatti riguardo al discorso delle rose senza nome mi è capitato con la eminence che aveva il cartellino con la rosa di un colore viola scuro intenso. Invece ha fatto il fiore chiaro. Ma bellissimo comunque. La stessa cosa vale appunto per questa rosa? E' un nome creato dal venditore? Questo non l'ho ancora capito.

Ti ringrazio di nuovo tantissimo, e volendo brevettarle che passaggi ci sono da fare? :)
 

lisyy

Esperta in identificazione delle piante
Teddy63 ha brevettato una sua creatura con il nome di "Linn Berggren", credo sia il più qualificato per trattare l'argomento e per rispondere alle nostre curiosità. Attendo con trepidazione un suo intervento.
 

teddy63

Esperto Sezz. Rose
cara lisyy, è troppo costoso brevettare una rosa per un semplice amatore (come me :muro:!!!) senza un'impresa alle spalle che possa garantire la commercializzazione del prodotto
credo che questo sia il link istituzionale che si occupa di brevetti:
Nuove varietà vegetali
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Grazie, a suo tempo non sai quanto ho cercato queste informazioni anche se in cuor mio immaginavo già che si trattava di procedure complicate e costose.

Ma la soddisfazione di aver "creato" qualcosa di meraviglioso non ce la può togliere nessuno!!!!!!

Ti saluto assieme a Mimmì, la "figlia" di Gloire de Guilan!!!!!

005-3.jpg
 

Platycodon

Florello
Grazie tantissimo per le risposte :), finalmente ho capito come funziona. L'argomento mi interessava moltissimo.
Si insomma almeno ora so le differenze. Un unico dubbio mi resta.
Chi crea le rose che vengono commercializzate nei supermercati praticamente resta nell'ombra? Cioè non si sa che è di "Pinco pallino"? O funziona in altro modo?
 

rosario76

Aspirante Giardinauta
le rose che vengono vendute nei super sono rose il cui brevetto è scaduto da non so quanti anni. infatti molte volte si trovano senza il loro nome ,ma con la scritta rosa rossa o rosa gialla ecc.. almeno credo sia cosi
 

Platycodon

Florello
Ma per esempio quindi se una persona possiede un vivaio e ha delle rose con brevetto non potrà mai riprodurle? o potrà con particolari licenze? Ovviamente metto le mani avanti se guarderete stranamente la domanda. E' che voglio togliermi questi dubbi. :)
E se si volesse fare la talea avendo però già l'idea di innestare per creare un nuovo ibrido? Si può?
 

Pam

Apprendista Florello
Ciao,
in merito al vivaio che riproduce rose brevettate abbiamo l'esempio di Nino Sanremo che produce talee di molte rose brevettate da altri.
Le piante che ottiene sono chiamate allo stesso modo della "madre" alla quale sono equiparate ( e infatti vengono vendute con il loro nome di origine etichettate come rosa tal dei tali di tal ibridatore- con cartellino Nino Sanremo), questo procedimento viene eseguito con il
beneplacito dell'ibridatore" o creatore della rosa perchè lo stesso percepisce dei diritti da queste talee prodotte.
:saluto:
 

teddy63

Esperto Sezz. Rose
...E se si volesse fare la talea avendo però già l'idea di innestare per creare un nuovo ibrido? Si può?

il discorso è come per i dvd e cd: se hai già l'originale e fai una copia esclusivamente per te per preservarli da eventuali "incidenti" non ti succede nulla
se pensi di ibridare usando una rosa brevettata, il discorso si complica e ritengo che non si possa fare perché il brevetto copre anche i semi che la pianta produce (ma l'argomento va approfondito)
 

il-balcone-sulla-città

Aspirante Giardinauta
Mi intrometto anch'io in questa discussione, per dare il mio parere: secondo me, la riproduzione/moltiplicazione/ibridazione (completa o parziale) è vietata a fini commerciali.

Faccio alcuni esempi pratici per esporre la mia tesi/interpretazione, probabilmente sbagliata:

- è vietato vendere* piante/semi/talee risultato di una rosa protetta da brevetto;

- è vietato vendere* piante/semi/talee di rose ibridate con una rosa protetta da brevetto


Vicino a "vendere" ho messo un asterisco (*), perché credo che il concetto vada esteso anche allo scambio-baratto (quid pro quo) e al trasferimento liberale e gratuito del 'bene' ad un terzo (in parole povere, se regalate semi, talee o piante figlie di rose coperte da brevetto).

Infine, della pianta "madre" acquistata potete disporne liberamente, ossia regalarla o rivenderla. Il brevetto su quell'esemplare è già stato pagato.

Ripeto, è una mia visione ed interpretazione, probabilmente imprecisa, se non addirittura errata, dovuta ad una semplice e banale riflessione: le piante brevettate possono riprodursi autonomamente senza l'intervento dell'uomo (improbabile, difficile, ma non impossibile), cosa credo sia un altro limite del brevetto. :fischio:
 
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