Allora, questo è il mio diario: venerdi mattina arrivo a Roma, Lisa scarrozza Pat e la sottoscritta direttamente alla Landriana. Poca gente, stands traboccanti, io comincio a saltellare qua e là per guardare tutto, ma proprio tutto, preoccupata dal fatto che non potrò comprare pressochè niente, essendo in aereo. Che dire, c'era di tutto: mi hanno colpito l'assortimento di Protee e gli altissimi Cornus de La Casina di Lorenzo, i Pelargoni profumati (al cacao, all'ananas, forse anche allo spezzatino, che ne so...
), gli iris de Il Principe Iris, veramente deliziosi (anche quelli con profumazioni insolite, tipo mughetto...), le erbacee perenni di Priola... beh io non sono una specialista, probabilmente c'erano molte piante anche banali per un occhio esperto, ma per me che non le avevo mai viste sono state una rivelazione. Io ho comprato un Pelargonium praemorsum che ha un fiore stranissimo, se riesco vi posterò la foto: inoltre è profumatissimo, non ho ancora capito di cosa, un misto fra menta e limone, spero di non ucciderlo subito, è sudafricano poverino
. Poi, vista l'esiguità del bagaglio, ho preso un Senecio rowleyanus, un Echinocereus pectinatus roseispinus e una Crassula corymbulosa. Vi assicuro che trattenermi è stato veramente difficile. La sera rientro alla base, da Lisa. Sabato mattina in aeroporto a recuperare Traudi, e ancora Landriana dove abbiamo incontrato la maggior parte dei Giardinauti. Al pomeriggio, visita ai giardini della Landriana con la guida d'eccezione, Noor, che ci ha spiegato tutto, proprio tutto, e al quale abbiamo chiesto di tutto! Il programma iniziale sarebbe stato quello di andare anche a Monte Porzio Catone a vedere le orchidee, ma per vari motivi alla fine abbiamo lasciato perdere. La cena a casa di Lisa è stata mitica! Chiacchiere, battute, risate, commenti, chi aiutava a preparare, chi ha portato dolci & salati, insomma, proprio una bella compagnia. Domenica mattina ai giardini Ninfa pioveva, un fango che non vi dico, però i colori erano più brillanti, i verdi più lucidi, insomma, una meraviglia. I Giardini di Ninfa sorgono in mezzo alle rovine medievali dell'omonima cittadina. Immaginatevi un glicine bianco arrampicato fin sopra il tetto di un rudere, le rose sopra i cipressi, sui muri sbrecciati, beh, se guardate le foto di Pat ve ne fate un'idea. Mi ha dato l'idea di un giardino romantico, un giardino del silenzio e della riflessione, a metà fra la natura spontanea, disordinata, che si è ripresa i suoi spazi prima invasi dall'uomo, e il giardino studiato e voluto. Un giardino da assaporare con una lenta passeggiata e da ammirare non solo seguendo i sentieri, ma addentrandosi nelle radure per moltiplicare le vedute. Come ho già scritto, tre giorni per riempirsi gli occhi con le piante e il cuore con la gente. Spero di esserci di nuovo, l'anno prossimo; e spero che saremo di più, molti di più, tutti insomma!