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Ritiro....

Walnut

Giardinauta Senior
Insomma sono una donna da sposare!:lol:
Siete fortunati che non ho sotto mano una delle mie orripilanti boccacce! Altro che carina e piena di qualità! :martello: :lol: :lol:
 

Walnut

Giardinauta Senior
Si si, ho avuto modo di notarlo anch'io...parte tutto da li...può arrivare a cambiarti radicalmente praticando quotidiananmente la meditazione assieme ad altri principi spirituali naturalmente...mi fa piacere che seiinserito/a in questo gruppo e pratichi la meditazione....quando farai e spero per te che la farai, qualla riunione per meditare in modo più "intenso" fammi sapere....anche a me piacerebbe meditare in gruppo e con persone esperte ma nella mia città frse nn ce ne sn molte di queste persone o quantomeno nn ho avuto la fortuna di conoscerle...:flower:
Esattamente! Parte tutto da lì! E quando parte vuol dire che tu eri pronto e non resta altro che accettare il cambiamento lasciandosi guidare dal cuore!
Dalle mie parti esistono diverse realtà che praticano meditazioni. Quelle che pratico solitamente sono più che altro meditazioni dinamiche basate sul movimento. Quando si parla di meditare solitamente si pensa al bonzo seduto sotto la cascata, mentre i modi per meditare sono tanti e svariati. Lo stesso camminare per strada può essere una meditazione se fatto con un certo grado di consapevolezza.
Cmq se accadrà ti farò sapere! :eek:k07:
 

milla04

Maestro Giardinauta
Dinodatt, che te lo dico a ffà: carina, piena di qualità e, come vedi, anche autoironica...Vedi un pò tu...!:ciglione:
 

Walnut

Giardinauta Senior
Walnut ti ringrazio per il Marcuzzo,:love_4: è certamente difficile guardarsi dentro ma altrettanto difficile è non giudicarsi. Prendere coscienza di quello che si è, richiede una grande dose di coraggio e realismo.
Ogni tanto può essere utile anche ridere di se stessi e dei propri problemi senza scomodare parole importanti come coraggio e realismo.
Non sto scherzando. Hai mai provato? Non sto parlando di ridere metaforico, ma di ridere, ridere vero.
 

filo d'erba

Giardinauta Senior
Esattamente! Parte tutto da lì! E quando parte vuol dire che tu eri pronto e non resta altro che accettare il cambiamento lasciandosi guidare dal cuore!
Dalle mie parti esistono diverse realtà che praticano meditazioni. Quelle che pratico solitamente sono più che altro meditazioni dinamiche basate sul movimento. Quando si parla di meditare solitamente si pensa al bonzo seduto sotto la cascata, mentre i modi per meditare sono tanti e svariati. Lo stesso camminare per strada può essere una meditazione se fatto con un certo grado di consapevolezza.
Cmq se accadrà ti farò sapere! :eek:k07:

Si infatti, quando cominciai l'esperienza ero davvero pronto, l'ho accettato spontaneamente e ho continuato col cuore...poi se devo essere sincero ho rallentato un po, infatti snto che mi manca qualcosa, ma per fortuna so cosa quindi....si infatti esistono vari modi per meditare come dici tu è verissimo...si se ti accadrà fammelo sapere...mi farà piacere.:flower:
 
M

marco48

Guest
Ogni tanto può essere utile anche ridere di se stessi e dei propri problemi senza scomodare parole importanti come coraggio e realismo.
Non sto scherzando. Hai mai provato? Non sto parlando di ridere metaforico, ma di ridere, ridere vero.

Eh Walnut, ridere di se stessi è facile, a volte si può ridere sarcasticamente dei prorpi sentimenti, ma ridere dei propri problemi è difficile..
 

Walnut

Giardinauta Senior
Eh Walnut, ridere di se stessi è facile, a volte si può ridere sarcasticamente dei prorpi sentimenti, ma ridere dei propri problemi è difficile..
No, non centra nulla il sarcasmo....
Purtroppo è difficile da spiegare e senza un contesto appropriato sembra un discorso insensato, ma il ridere è un metodo per staccare la mente, per sorprenderla, per non farti fagocitare dal suo vortice. Questo serve ad essere semplicemente presente (e non è poco).
Ridere di cosa? Di nulla e magari subito dopo piangere a dirotto!
Passare forzatamente da un emozione all'altra ti può far capire tante cose, può dare importanza ad alcune e togliere senso ad altre.
 
M

marco48

Guest
No, non centra nulla il sarcasmo....
Purtroppo è difficile da spiegare e senza un contesto appropriato sembra un discorso insensato, ma il ridere è un metodo per staccare la mente, per sorprenderla, per non farti fagocitare dal suo vortice. Questo serve ad essere semplicemente presente (e non è poco).
Ridere di cosa? Di nulla e magari subito dopo piangere a dirotto!
Passare forzatamente da un emozione all'altra ti può far capire tante cose, può dare importanza ad alcune e togliere senso ad altre.

Questo discorso è interessante ma casco dal sonno, proseguiamo domani ci state? Notte a tutti.:sleep2: :sleep2:
 

filo d'erba

Giardinauta Senior
No, non centra nulla il sarcasmo....
Purtroppo è difficile da spiegare e senza un contesto appropriato sembra un discorso insensato, ma il ridere è un metodo per staccare la mente, per sorprenderla, per non farti fagocitare dal suo vortice. Questo serve ad essere semplicemente presente (e non è poco).
Ridere di cosa? Di nulla e magari subito dopo piangere a dirotto!
Passare forzatamente da un emozione all'altra ti può far capire tante cose, può dare importanza ad alcune e togliere senso ad altre.

Si, sono pienamente d'accordo...il ridere è un'ottima medicina, ti porta ad essere presente nella realtà, purifica la mente e aumenta l'umore...quindi più ridi , più stai bene...
 

RosaeViola

Master Florello
Lui come ho detto è uno sciamano, un personaggio veramente carismatico, ma di una semplicità disarmante, capace di condurti in viaggi veramente lontani ma profondi nello stesso tempo. Mica è sciamano per niente!!! :eek:k07:

...

Cos'altro posso dirti di più......... è stato veramente magico!


Carissima Wal, per quanto io ami profondamente la cultura degli Indiani d'America, resto sempre un po' perplessa di fronte a certi eventi che accompagnano la nostra ormai, così snaturata esistenza.

Apparteniamo alla terra e possediamo in noi, la nostra cultura millenaria che ci ha cresciuti e cullati, di cui portiamo sicuramente un'impronta genetica che gli ultimi 50 anni della nostra storia, non hanno potuto cancellare definitivamente. Malgrado abbiamo in noi le domande e le risposte, non riusciamo a trovare la strada che ci possa portare a ritrovare la nostra dimensione.
Questo, al punto che dobbiamo affidarci ad altre culture, per trovare lo stimolo valido alla meditazione.

Non posso credere che per imboccare il giusto percorso dobbiamo risalire i fiumi, i laghi e i monti di altri paesi, quando siamo pieni dei nostri.
Non posso credere che quel grande patrimonio che ci hanno lasciato tutti quelli venuti prima dei nostri genitori, si sia perduto in un qualche recesso della nostra mente, al punto di doverla riscoprire mediante un succedaneo della nostra sensibilità per poter stare in contatto con noi stessi.

Ma proviamo invece a ripensare al nostro mondo contadino, alla sua storia, a come l'uomo del tempo viveva il rapporto con l'ambiente e potremmo scoprire che anche se non permeato dal fascino romantico e dall'orgoglio della razza come avviene per i Pellerossa, abbiamo tantissimo da cui trarre spunti per riflettere.

Ci hai mai pensato Wal che l'essenza di ciò che siamo noi giardinieri affonda le sue radici nel mondo contadino che tanto è stato rinnegato dal primo dopoguerra in poi?
Hai mai provato a sederti all'ombra di un filare di Gelsi o di Ulivi in campagna e restare lì per ore ad ascoltare il silenzio?
Hai mai cercato di immaginare cosa pensasse quel contadino che, stanco e accaldato dal lavoro dei campi, riposava all'ombra di questi antichi alberi o a chiederti perchè li piantumasse a quel modo e a quanto di quello che faceva, richiamava quel paesaggio che lo circondava?
Ma poi, prova anche a domandarti perchè l'uomo sentiva il bisogno di ripetere, attraverso qualcosa che gli diveniva utile, ciò che vedeva tutt'attorno?

Detto ciò, quando puoi, siediti nel tuo giardino almeno un giorno per ogni stagione. Osserva tutto quanto ti circonda e vedrai quanto della tua stessa vita, vi è rappresentato.
Potrai notare quanto la tenacia di certe essenze sfidi ogni difficoltà, oppure potrai vedere la sofferenza di un arbusto che non riesce a lottare per trovare le giuste risposte e soccombe. In primavera potrai assistere all'impeto della vita che si annuncia nuovamente e potrai constatare i nuovi eventi o quelli inaspettati.
Potrai osservare la capacità di adattarsi alla sete o alle dimenticanze e la quieta rassegnazione del mutare del tempo e delle stagioni.
E allora, in che cosa uno sciamano indiano può insegnarti di più, rispetto a quello che hai già in te e attorno a te?
Le risposte e le domande le hai già in te stessa e l'ambiente che ti circonda te le offre a piene mani.
Ma allora è fondamentale avere chi ti guida nella ricerca per poter cominciare a domandare?

Vorrei anche dire che l'incapacità di ascoltarsi che viviamo nel nostro tempo, non può essere mediata da altri se non sappiamo trovare in noi, il percorso per iniziare il viaggio.
Nessuno può indicarti la via e chi lo fa, utilizza un momento di grave disagio che tutta la società vive per accompagnarti verso qualcosa che non può essere la tua risposta, ma solo la sua, così come una madre elabora, sintetizza, sviluppa concetti per il proprio bambino che sta crescendo.

Dico questo perchè non riesco a capire come non si veda che solo partendo da sè stessi si può giungere alla meta del viaggio.
Io utilizzo certi canali per stare in contatto con me ma questi canali non è detto che siano giusti anche per te.
Le vie che percorriamo per capire chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo, per quanto abbiano molte affinità rispetto alla direzione, passano sicuramente da strade diverse.

A questo punto, io mi chiedo, perchè abbiamo bisogno di altri, dell'altrui esperienza e dell'altrui cultura, per scoprire noi?

Se io sono io e tu sei tu, come posso io spiegare a te quale sia la tua giusta strada per poterti trovare?
Semmai io posso portare la mia esperienza a te, per stimolare il tuo pensiero a cercare la tua consapevolezza, ma non posso certo indicarti io quale sia.

Se te la indicassi, avrei svilito lo scopo di aiutarti a cercarti e non certo avrei favorito la tua crescita.

In natura niente funziona a questo modo e non certo perchè noi animali superiori abbiamo il pensiero e quindi siamo diversi anche nella ricerca, ma semplicemente perchè in ognuno di noi ci sono già le risposte alle domande che talvolta, non riusciamo nemmeno a porci.

Delle volte la paura di scoprire che è la semplicità a governare la nostra vita, ci porta verso strade impervie ed oscure e ci fa perdere il cammino.

Tra me ed un albero non c'è nessuna differenza, in fondo, perchè entrambi sappiamo di cosa abbiamo bisogno, solo che l'albero, non teme di doverlo scoprire.
 
Ultima modifica:

Walnut

Giardinauta Senior
Oh Ros, il mio punto di vista è un pochino differente, ora provo a spiegarti quello che intendevo.
Io non sono di quelle persone che hanno bisogno di andare in india per trovare se stessi, anzi penso che più che ti allontani dalle tue radici e più ti allontani da te stesso, più fatica e più tempo impiegherai per tornare a casa in tutti i sensi.
Quella persona non ha rappresentato per me il fascino dell'esotico, del mistero o del diverso, ma nella sua semplicità, nelle sue parole, nei suoi gesti non ho trovato altro che qualcosa che già mi apparteneva e che ho avuto modo semplicemente di condividere.
Quel giorno ciò che più ha toccato il mio cuore è stata l'ingenuità (nel senso più bello del termine), la purezza, l'amore e il rispetto che lui aveva nei confronti di ciò che gli stava intorno, fossero alberi, pietre, oggetti, animali, persone.
Questo mi permetterai di dire che non è un sentire comune a tutti, ma questo è il mio modo di sentire, di rapportarmi a ciò che mi circonda, con umiltà, religiosità e a volte infantilità.
In quel momento seppure culturalmente ci separasse un abisso, erano l'anima e il cuore che parlavano e si sa che il loro è un linguaggio universale......
 

RosaeViola

Master Florello
Quella persona non ha rappresentato per me il fascino dell'esotico, del mistero o del diverso, ma nella sua semplicità, nelle sue parole, nei suoi gesti non ho trovato altro che qualcosa che già mi apparteneva e che ho avuto modo semplicemente di condividere.
Quel giorno ciò che più ha toccato il mio cuore è stata l'ingenuità (nel senso più bello del termine), la purezza, l'amore e il rispetto che lui aveva nei confronti di ciò che gli stava intorno, fossero alberi, pietre, oggetti, animali, persone.

...

In quel momento seppure culturalmente ci separasse un abisso, erano l'anima e il cuore che parlavano e si sa che il loro è un linguaggio universale......


Wal, ma guarda che io ho capito cosa intendessi dire ed è per questo che ho scritto ciò che pensavo.

Perchè si tende a ricercare in qualcuno così profondamente diverso da noi, qualcosa che potremmo trovare a casa nostra?

Ma hai idea di quante persone semplici e in contatto con la terra ci circondano?
Certo, finchè le cerchiamo negli uffici o in certi ambiti, è praticamente un miraggio trovarle, ma delle volte basta girare per le campagne, parlare con la gente più semplice per scoprire quanta purezza ancora ci circonda.

Noi, figli di generazioni che hanno perduto la loro identità e non hanno saputo trasmettere le proprie radici, vaghiamo per il mondo come profughi di una cultura dispersa e non abbiamo la forza e gli strumenti di cercare dove ancora esiste la nostra storia e la nostra essenza.
 
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