Macerato d'ortica. Per prepararlo si utilizza la pianta intera (senza radici) ; il periodo migliore per la raccolta va dall'inizio dell'estate fino ad agosto, primo della formazione dei semi; tuttavia, se occorre macerato di ortica si possono raccogliere le piante ogniqualvolta sia necessario. In alternativa, è possibile raccogliere le piante di ortica nel periodo più favorevole e farle essiccare per poi utilizzarle al momento del bisogno, in quanto non vi è sensibile differenza nell'efficacia del macerato ottenuto da piante fresche o da piante essiccate, anche se il periodo migliore quanto a ricchezza di elementi nutritivi, è maggio.
Il macerato d'ortica è ricco di calcio, potassio e azoto, rapidamente disponibili per le piante cui viene somministrato. In base ai dati sperimentali sappiamo che il macerato d'ortica, oltre a stimolare la crescita della pianta e lo sviluppo delle radici, favorisce anche la respirazione.
Dosi: un chilogrammo di pianta fresca (o 200 g di pianta essiccata) per ogni litro d'acqua, fredda e possibilmente piovana oppure acqua di fonte.
Preparazione: il contenitore destinato a contenere le ortiche e l'acqua deve essere preferibilmente di terracotta, di ceramica o di legno, mentre sono da sconsigliare i contenitori metallici.
Il recipiente non deve essere chiuso ermeticamente per permettere il ricambio d'aria.
Bisogna rimescolare il liquido una volta al giorno: facendo questa operazione si sprigiona un intenso odore, che può essere ridotto unendo al preparato una manciata di litotamnio o di polvere di roccia prima di ogni rimescolata. Per facilitare la successiva operazione di filtraggio, è possibile porre il materiale vegetale da macerare in un sacco di iuta, che verrà immerso nel contenitore dell'acqua.
Somministrazione: il macerato si somministra di solito con un erogatore a pompa. Si filtra da
recipiente dove è avvenuta la macerazione per evitare di intasare gli ugelli dello spruzzatore e quindi si distribuisce sulle piante o sul terreno ove necessario.
Macerato di 12 ore: si utilizza concentrato, spruzzato sulle foglie, per combattere gli afidi, in particolare all'inizio dell'attacco.
Macerato di 4 giorni: si utilizza diluito in acqua nella proporzione di 1:50, oppure con aggiunta di decotto di equiseto nel rapporto di 1:1,5 per combattere afidi e ragnetto rosso.
Macerato maturo di 15 giorni: si diluisce in ragione di una parte per 10 parti di acqua e si irrora il terreno in vicinanza delle piante per stimolarne la crescita.
Lo si può spargere anche sul cumulo del composto per accelerare la decomposizione. Aggiungendo una parte di macerato per 10 di acqua all'acqua utilizzata per innaffiare e aggiungendo polvere di roccia oppure polvere d'ossa o di corna o ancora letame ben stagionato, si ottiene un ottimo fertilizzante. Con la stessa diluizione si possono effettuare vaporizzazioni sulle foglie per favorire la formazione di clorofilla: attenzione però a non esagerare dal momento che potrebbero verificarsi bruciature sulle foglie.
Infuso di equiseto contro l'oidio
Far macerare per circa 24 ore 500 g di equiseto fresco o 150 g di equiseto secco in 5 1 d'acqua, poi fare sobbollire per 1/2 ora. Fare raffreddare, filtrare e per le irrorazioni diluire in rapporto di 1:5. Spruzzare sulle foglie e annaffiare anche la pianta.
Tè di aglio contro le micosi
Schiacciare uno spicchio d'aglio di media grossezza e cuocere in 1 1 d'acqua. Filtrare e far raffreddare. Spruzzare senza diluire. Risulta efficace anche contro gli acari.
Tè amaro contro gli insetti
Far bollire a lungo un cucchiaio colmo di tè in 1 l d'acqua. Filtrare e far raffreddare. Usarlo non diluito contro afidi, coleotteri, che mangiano il margine delle foglie, tortrici del pisello, tentredini e sui percorsi delle formiche.
Pomodoro: si impiega contro cavolaia, dorifora, afide, tortrice del pisello e varie nottue. Utilizzare 150 gr di foglie fresche (si possono impiegare anche le femminelle asportate dalla pianta) e farle macerare in 10 lt d’acqua per 3 giorni. L’estratto acquoso, diluito 2 volte, viene usato come repellente all’apparire dei primi parassiti.
Aglio: frullare un bulbo d’aglio senza buccia fino a ridurlo in poltiglia, dopodichè, versarci sopra 1 lt d’acqua bollente e lasciare riposare per qualche minuto; si spruzza sulla pianta per allontanare molti fastidiosi parassiti fungini per diverso tempo; effettuare almeno tre trattamenti a distanza di tre giorni; rafforza anche la resistenza delle piante.
Cipolla: attiva contro gli afidi, gli acari e numerose malattie di natura fungina, tra le quali la peronospora; fare un infuso con 75 gr di bulbo in 10 lt d’acqua; per il decotto occorrono 350 gr di bucce ogni 10 lt d’acqua. Il prodotto non va diluito.
Maggiorana: si utilizza contro le formiche. L’infuso si prepare utilizzando 100 gr di foglie fresche o 10 gr di foglie secche ogni litro d’acqua; si distribuisce lungo le piste delle formiche per tenerle lontane dalle piante infestate.
Sapone di Marsiglia o Sapone potassico: 10 gr in 10 lt d’acqua come insetticida per aleuroidi, acari e tripidi o per lavare melate zuccherine (es. fumaggine, afidi e metcalfa).
Equiseto: si usano solamente i ributti estivi; la dose consigliata è di 100 gr di pianta fresca (15 gr se essicata) in 1 lt d’acqua. Far macerare in acqua fredda per 1-2 settimane, mescolando il tutto (almeno una volta al giorno), poi filtrare e eseguire il trattamento. Si utilizza come anticrittogamico. Si impiega anche prima degli attacchi parassitari al fine di stimolare la crescita della pianta e incentivare i meccanismi naturali di difesa. L’aggiunta di macerato di ortica ne migliora l’efficacia.
Assenzio (Artemisia absinthium): si utilizza la pianta intera senza le radici; si raccoglie prima della fioritura. Per la preparazione del macerato e del decotto occorrono 500 gr di pianta fresca o 30 gr di pianta secca ogni 10 lt d’acqua. L’aggiunta di un uno per cento di silicato di sodio aumenta l’efficacia del preparato. Si distribuisce direttamente sulla pianta contro afidi, ruggine del Ribes e sul terreno contro le formiche; l’infuso è utile contro gli acari delle fragole e delle more; il decotto viene utilizzato contro la carpocapsa del melo, la cavolaia, la mosca del cavolo, le altiche e la mosca della cipolla.
Rosmarino: lasciare macerare 100 gr di rosmarino fresco in 10 lt d’acqua. Il prodotto va distribuito sulle piante dell’orto soggette agli afidi, perché irrobustisce le piante. Si conserva al fresco per un paio di settimane.
Menta: l’infuso si prepara utilizzando 1 kg di foglie fresche o 150 gr di foglie secche ogni 10 lt d’acqua; il prodotto, non diluito, si distribuisce lungo le piste delle formiche.
Millefoglio (Achillea millefolium): contro le malattie fungine si utilizzano 2 kg di foglie fresche o 200 gr di foglie secche ogni 10 lt d’acqua. L’estratto acquoso, diluito 10 volte, si distribuisce come preventivo sulle piante suscettibili ad oidio, monilia, rizoctonia e bolla del pesco. I trattamenti vanno effettuati per 3 giorni consecutivi e ogni ciclo va ripetuto per 2-3 volte alla distanza di 2 settimane.
Sambuco (Sambucus nigra): contro la cavolaia si prepara un estratto acquoso impiegando 1 kg di foglie fresche om 150 gr di foglie essicate; l’estratto va diluito 5 volte e distribuito come repellente all’apparire delle prime cavolaie.
Borsa del pastore (Capsella bursa-pastoris): per stimolare la crescita delle piante in terreni poveri e/o poveri di calcio si utilizza 1 kg di pianta fresca o 150 gr di pianta secca in 10 lt d’acqua; l’infuso va diluito 5 volte.
Borotalco: cospargerlo nei pressi della pianta come se si trattasse di un insetticida vero e proprio; le formiche non moriranno ma eviteranno accuratamente di attraversare la parte di terreno così trattata.
Cenere di legna (di legno non contenente impregnanti o vernici): non è molto gradita alle lumache e alle limacce, che ne stanno alla larga; l’unico inconveniente è che per essere efficace, va distribuita molto spesso; è anche un buon concime ricco di Potassio;
Aghi di pino: distribuiti nelle vicinanze de vegetali appetiti da lumache e limacce, le tengono lontane; a lungo, però, gli aghi possono alterare il pH del terreno, rendendolo troppo acido.