Ah, posso assicurarti che, come la tratto io, non la tratta nessuno (sul Forum, per quanto ne so)Una Monica d'attacco.....trattatemela bene che è della a me cara Cuneo.....:LOL:
Ah, posso assicurarti che, come la tratto io, non la tratta nessuno (sul Forum, per quanto ne so)
Guanti bianchi di morbido vellutoAh, posso assicurarti che, come la tratto io, non la tratta nessuno (sul Forum, per quanto ne so)
No, non lo è.L'unica cosa... ma penso tu l'abbia già fatto... Studia bene la pianta per vedere se è coltivabile alle tue latidini...
:LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL:Sono anche disposta ad approntare un mini ecosistema apposito, non so bene perché, ma mi ha stregata.
Però SE mai ci riuscissi, mi sentirei un'eroina.... sarebbe una botta di autostima giardinicola mica da ridere...Tanto per far capire quanto è folle @monikk64:
"Sorprendente, è quello che dicono i botanici quando vedono questa conifera nell'habitat. Un vero abitante dell'acqua, cresce su terreni ultramafici appena al largo delle rive dei torrenti nel sud della Nuova Caledonia, dove è minacciato dalle attività minerarie. Le giovani piante si stabiliscono tra le canne lungo il bordo dei torrenti e man mano che crescono e maturano, si ancorano nel limo fluviale. Le piante raramente raggiungono i due metri di altezza ed i tronchi sono nettamente gonfi alla base. Retrophyllum minus sembra essere una conifera tropicale perfetta per la coltivazione dei bonsai. Gli "aghi" sono molto piccoli e lanceolati e il tronco inizia a gonfiarsi anche quando le piante giovani hanno solo pochi anni. Può crescere in acqua ma anche in normali condizioni di vivaio in substrato "asciutto". Una pianta incredibile ed estremamente rara".
Diciamo che come proposito per il 2021 è niente male.
E già qui....mi diverte, @monikk64 potresti andare a raccogliere un po'di terriccio sul musiné.terreni ultramafici
Allora sono proprio fortunata... come dicevo ce l'ho davvero a portata di mano....Questo solo per dire che non è il classico "predilige terreni debolmente acidi/alcalini" che si legge su qualsiasi pianta, qui è una caratterizzazione piuttosto stringente.
No, era una domanda generale, le piante che richiedono substrati speciali, li richiedono fin dalla semina o solo quando iniziano ad avere radici un po' sviluppate?Ah qui chiedi troppo, non conosco affatto l'essenza.
Grazie, RobiSolitamente il problema quando si mette una pianta in un substrato non adatto è l'impossibilità di assorbire elementi nutritivi in forme chimiche o concentrazioni alle quali non è adattata. Quindi per esempio un'acidofila su terreno calcareo non riuscirà ad assorbire ferro, mentre una pianta adattata a terreni calcareo avrà vita grama a tirar fuori azoto e potassio da un terreno acido.
Chiaramente durante e appena dopo la germinazione la plantula vive delle scorte nutritive nei cotiledoni, ma appena finiscono...iniziano i problemi
Devo solo aspettare un attimo che si sciolga un po' di neve.... Nel frattempo mi organizzo, con zaini e sacchetti, il secchio non lascia le mani libere e da quanto so sui sentieri di quelle parti avere le mani libere è meglio....armata di piccozzetta, setaccio e secchio. Buona fortuna
Quindi il suolo italiano non dovrebbe esserne particolarmente ricco.
A parte l' indiscusso piacere per @monikk64 di farsi una bella gita mirata, pensi che un terreno basico genericamente possa andare? Basalto???Esatto, non volevo andare nello specifico, ma è proprio la stessa roccia.
Il sud della nuova Caledonia è tutta peridotite ( non che lo sapessi, mi sono documentato dopo il post di @Stefano Sangiorgio ) è appunto la roccia che costituisce il musiné. E in Italia non è così diffusa, credo gli affioramenti importanti siano quasi esclusivamente tra Piemonte e Liguria.
Poi magari è una pianta che potrebbe vivere anche su un substrato diverso, però considerando la particolarità della roccia madre e le percentuali di endemismi che si trovano solitamente in questi ambienti, è molto molto probabile che abbia degli specifici adattamenti.